Mosca vista dall'alto
Shutterstock/Legion MediaLa Russia sale di 11 posizioni nella graduatoria internazionale di Doing Business, rapporto stilato ogni anno dalla Banca Mondiale, che misura la capacità di fare impresa. Come si legge nelle valutazioni del rating, la Russia ha realizzato nell’arco di un anno cinque riforme economiche, cosa che ha favorito il sostanziale avanzamento del paese nella graduatoria. In particolare, gli esperti della Banca Mondiale rilevano come indicatori la facilità nella registrazione dei titoli di proprietà che colloca la Russia all’8° posto nel mondo e la garanzia dell’applicazione dei contratti che la colloca al 5° posto. “Il rapporto continua a restare un punto di riferimento per gli investitori stranieri”, ha dichiarato uno degli autori di Doing Business, Valentina Saltane.
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Il rapporto mondiale Doing Business è risultato a suo modo un indicatore chiave di prestazione (Kpi) del governo russo. Nel maggio 2012 il Presidente Vladimir Putin ha fissato per il Paese l’obiettivo di risalire, entro il 2018, dal 50° posto occupato nel 2015 al 20°. Secondo i risultati dell’ultimo rapporto Doing Business il governo sarebbe riuscito a conseguire di fatto l’obiettivo.
Come cambia la metodologia
Nel 2015 in cinque dei dieci versanti sono stati aggiunti nuovi criteri e oltretutto in quattro di essi la Russia ha ottenuto punteggi elevati. È comparso, per esempio, un nuovo indicatore sull’affidabilità delle forniture dell’energia elettrica e sulla trasparenza delle tariffe. “Misuriamo la frequenza dell’interruzione di corrente, la lunghezza degli eventuali black-out e anche il funzionamento del sistema di monitoraggio”, dice Valentina Saltane, spiegando i nuovi criteri di valutazione. In base a questi indicatori la Russia ha ottenuto 8 punti, il punteggio più elevato.
Inoltre, per i tempi di semplificazione di connessione alla Rete la Russia ha stabilito un record, avanzando di colpo di ben 114 posizioni. Analogamente la Russia avanza di 37 piazze anche nella valutazione della procedura per ottenere permessi di costruzione.
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Il numero delle procedure non è di fatto diminuito, ma è comparso un nuovo indicatore, quello della qualità della costruzione, in base al quale la Russia ottiene 14 su 15 punti.
Ogni anno vengono apportati dei cambiamenti nella metodologia di valutazione per consentire al rapporto di riflettere in modo più esaustivo i processi che avvengono nei Paesi, hanno spiegato a Rbth al Dipartimento relazioni esterne della Rappresentanza della Banca Mondiale a Mosca. Per esempio, nel 2014, per gli 11 Paesi che contano una popolazione di oltre 100 milioni di abitanti sono stati inclusi nelle stime della graduatoria anche i dati sulle seconde città più importanti e per la Russia si è aggiunta San Pietroburgo. Prima di allora le stime venivano effettuate solo sulla megalopoli principale.
A detta del direttore generale dell’Agenzia delle iniziative strategiche, Andrey Nikitin, il miglioramento delle posizioni della Russia nel rating non si può spiegare solo con le modifiche apportate alla metodologia. “Se la posizione nella graduatoria dipendesse solo dalla metodologia delle stime, le variazioni sarebbe identiche per tutti i punti”, spiega Nikitin a Rbth.
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Che cosa va perfezionato
Il settore più debole dell’economia russa, secondo le stime degli autori del rapporto, è quello del commercio internazionale, include le procedura per la registrazione dell’export delle merci: in questo versante la Russia scende dal 155° al 170° posto. “Il commercio internazionale è uno dei settori in cui la Russia dovrà continuare a concentrare i propri sforzi. E ciò esige un impegno congiunto, e non solo da parte del Servizio federale della Dogana che ha avviato un intenso processo di modernizzazione”, scrive nel suo commento al rapporto Doing business Sylvie Bossoutrot, Program leader di World Bank in Russia.
Come aveva in precedenza spiegato sul giornale Vedomosti, Valentina Saltane, il metodo di valutazione di questo indicatore è radicalmente cambiato: oggi si valuta il trasporto merci non solo per mare, ma su ferrovia e per via aerea. Per la prima volta viene valutata la qualità delle procedure di disinibizione: l’utilizzo di sistemi elettronici, la permanenza del carico all’estero, i costi di registrazione dei documenti.
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