Una carrozza presentata alla terza edizione dell’International Rail Salon Expo
Getty ImagesLe Ferrovie Russe - il maggiore datore di lavoro del Paese - non sono riuscite a ottenere i finanziamenti necessari da parte dello Stato per realizzare progetti infrastrutturali su larga scala. L’ex amministratore delegato della società, Vladimir Yakunin, si è visto così costretto a presentare le proprie dimissioni. A riferirlo, il quotidiano Vedomosti il 24 agosto 2015, citando fonti del Governo russo. Secondo il giornale, la società avrebbe chiesto 130 miliardi di rubli (1,83 miliardi di dollari) per il 2016 al fine di garantire la propria stabilità finanziaria, minacciando altrimenti un aumento del 17,7 per cento delle proprie tariffe. Da parte sua, il governo avrebbe suggerito alle Ferrovie Russe di tagliare i costi. Riportano le fonti di Vedomosti.
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Una questione d’efficienza
Gli esperti interpellati da RBTH fanno notare che, nonostante le ambiziose esigenze finanziarie, la società ha dimostrato di essere poco efficiente. In particolare, nel 2014, le Ferrovie Russe hanno chiuso l'anno con perdite pari a 198 miliardi di rubli (2,8 miliardi di dollari), in base a calcoli realizzati secondo gli standard internazionali di rendicontazione finanziaria. Secondo Ilya Buturlin, amministratore delegato presso Hedge.pro, i costi di gestione della società sono cresciuti del 250 per cento nel periodo 2003-2014, mentre la velocità media dei treni merci è diminuita da 39,6 km/h nel 2004 a 37,7 km/h nel 2014. "Dal punto di vista della gestione, le Ferrovie Russe sono in crisi. Non appena riusciranno a risolverla, ciò avrà indubbiamente un effetto positivo sulla ripresa economica del Paese", afferma Ilya Buturlin. Inoltre, nell'ottobre 2014, il Governo ha elaborato una serie di indicatori chiave per valutare il rendimento delle Ferrovie Russe, tra cui figurano la qualità e l'efficienza operativa, la qualità delle infrastrutture e la manutenzione del materiale rotabile.
Allo stesso tempo, Aleksei Baskakov, capo della divisione di valutazione presso Finekspertiza, sottolinea che le Ferrovie Russe hanno avviato il lancio di titoli infrastrutturali in Russia al fine di finanziare importanti progetti edili e hanno destinato l'uso dei fondi pensione al finanziamento di questi progetti. "Questa è una pratica standard nei Paesi occidentali, dove fino alla metà di tutti i risparmi viene utilizzata in tal modo. Quindi per noi questo è solo l'inizio. È abbastanza logico che per il momento questi fondi siano utilizzati principalmente in progetti importanti operati dalle nostre principali società monopolistiche. Tuttavia, in futuro, questi soldi potranno essere utilizzati per finanziare progetti in tutta la Russia", afferma Baskakov.
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L’aiuto dello Stato
Nel 2014, le Ferrovie Russe hanno lanciato un programma su larga scala di ristrutturazione dei binari. La società prevedeva, in particolare, di riparare e aggiornare i corridoi di trasporto dall'Asia verso l'Europa: la linea ferroviaria Baikal-Amur e la Transiberiana. Lo sviluppo delle infrastrutture sarebbe dovuto diventare, pertanto, una forza trainante per lo sviluppo dell'economia del Paese. A tal fine, la società aveva richiesto investimenti provenienti dal bilancio federale nonché dal Fondo della ricchezza nazionale, il depositario delle entrate petrolifere della Russia. "Il trasporto ferroviario è senza dubbio un collegamento infrastrutturale chiave per l'economia. E la prosperità del Paese e la sua crescita economica dipendono dal suo efficace funzionamento", afferma Ilya Buturlin.
Le Ferrovie Russe sono considerate uno dei maggiori datori di lavoro del Paese. Nell’aprile del 2015, parlando a un forum di studi politici a Ginevra, Vladimir Yakunin aveva annunciato che l'azienda impiega in totale 1,2 milioni di persone, risultando così uno dei più grandi datori di lavoro nel mondo. Tuttavia, il dato non è supportato dalla rendicontazione ufficiale della società. Stando alle cifre di fine giugno 2015, le Ferrovie Russe impiegano 800mila persone.
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