Secondo una delle teorie, l’iniziatore di questa tradizione sarebbe stato il leggendario Sergej Ejzenshtejn. Durante le riprese de “La corazzata Potemkin” (1925), gli attori si sarebbero rilassati un po’ troppo, facendo durare la pausa pranzo molto più del previsto. Infuriato, il regista avrebbe afferrato il piatto di uno degli attori, sbattendolo contro il treppiede della cinepresa. Successivamente, le riprese ricominciarono con l’eccezionale risultato che è noto a tutti.
Tuttavia, il fenomeno sarebbe diventato di massa soltanto negli anni Novanta, quando l’industria cinematografica dell’Urss morente e poi della nuova Russia indipendente versava in gravi condizioni di crisi. È stato allora che il piatto è diventato anche un simbolo dello spirito di squadra: ogni membro della troupe ne prende una scheggia con sé come ricordo. La gente di cinema è parecchio superstiziosa: se non si riesce a rompere il piatto al primo tentativo è decisamente un cattivo presagio!
LEGGI ANCHE: Volete vedere come nasce un film?
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email