Il museo è situato in via Mjasnitskaja, all’incrocio dei principali itinerari culturali della capitale. Attorno ci sono numerose gallerie d’arte, musei e teatri. Il Cremlino dista appena 10 minuti a piedi. Di fronte al museo si trova una delle principali attrazioni turistiche: il famoso negozio del tè del mercante Perlov, costruito in stile cinese. Quello che attira subito lo sguardo è il contrasto tra la facciata esotica del negozio e le enormi finestre del museo, attraverso le quali si vede la sala espositiva.
Il nuovo museo è dedicato all’arte russa non ufficiale dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del XX secolo. Qui si possono vedere delle opere di Anatolij Zverev, Igor Vulokh, Juri Zlotnikov, Vladimir Jakovlev, Igor Shelkovskij, Aleksej Kamenskij e di altri artisti, che compongono la collezione privata di Nadezhda Brykina, fondatrice del museo. Nota gallerista, la donna da oltre trent’anni colleziona i quadri di questi pittori, che ella definisce artisti “forti”, in quanto, pur essendo stati privati della possibilità di esporre ufficialmente i loro dipinti, continuavano a crearli contro la volontà del sistema.
Oltre alle opere dei pittori non conformisti, la collezione del museo include anche dei dipinti di alcuni loro discepoli e seguaci, compresi Olga e Oleg Tatarintsev, Vladimir Soskiev, Mikhail Krunov. Per la primavera del 2024, il museo ha in programma una mostra personale di Igor Novikov.
L’atmosfera del museo è davvero intima. Al piano terra si trova l’esposizione permanente, mentre al piano di sopra vengono allestite le mostre temporanee. Grazie a questa suddivisione, è possibile godersi con calma tutta le collezione senza temere di essere trascinati via dalla folla.
Per quel che riguarda le esposizioni temporanee, il nuovo museo promette di allestirne almeno quattro all’anno. Attualmente si può visitare una mostra di Marlen Spindler (1931-2003). La rassegna, intitolata “Prima delle feste”, include una cinquantina delle sue opere. Spindler è noto come artista che abbinava il suo lavoro ufficiale (nel campo della grafica industriale e dei marchi commerciali) al “passatempo creativo”, quando disegnava quello che voleva esprimere. Una delle sue passioni furono gli affreschi. Ispirato dagli antichi capolavori di Andrej Rublev, Spindler preparava i colori con le proprie mani e andava in giro per trovare la tela adatta per la base dell’affresco.
Per info: sito ufficiale del Museo
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