Questo è forse uno dei misteri più importanti della biografia del poeta, che ancora oggi appassiona i suoi numerosi ammiratori.
Le tragiche circostanze della sua vita, la profonda depressione e la crisi creativa, la dipendenza dall’alcol, i versi d’addio scritti col sangue: tutto lascia pensare che il poeta abbia posto fine volontariamente alla sua vita.
Ma il disordine nella stanza dell’Hotel Angleterre di San Pietroburgo (allora Leningrado), dove fu ritrovato morto il 28 dicembre 1925, le tracce di percosse e abrasioni sul viso e sul petto hanno dato adito a speculazioni sul fatto che il poeta sia stato “aiutato” a lasciare la vita.
La maggior parte dei ricercatori sostiene la versione del suicidio. Oggi è generalmente accettata. Tuttavia, negli anni Settanta/Ottanta del Novecento cominciarono a diffondersi teorie cospirative secondo le quali Esenin sarebbe stato ucciso da agenti dell’Ogpu, che ne avrebbero poi inscenato l’impiccagione. I fan accolsero con favore questa versione poiché aggiungeva tragicità all’immagine del poeta. Trovava, inoltre, molte “conferme” nella sua opera.
La leggenda dell’omicidio penetrò nella cultura popolare, ripresa dal libro di Vitalij Bezrukov “Sergej Esenin” del 2005 e dalla popolare serie televisiva in undici puntate dello stesso anno, “Esenin”, in cui il poeta era interpretato dal celebre attore Sergej Bezrukov (figlio dell’autore del libro). Questo ha fatto sì che ancora più persone mettessero in dubbio l’ipotesi del suicidio.
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