La traduzione del romanzo di Tolstoj fu inviata allo scrittore francese da un altro classico russo, Ivan Turgenev, che fece moltissimo per diffondere la letteratura russa in Europa. In una lettera a Tolstoj, Turgenev così riferiva la reazione di Flaubert alla lettura di “Guerra e pace”:
“‘È una cosa di primissimo ordine! Che artista e che psicologo! I primi due volumi sono stupendi’, così ha scritto Flaubert. ‘Credo che ci siano delle pagine degne di Shakespeare! Durante la lettura mi è capitato di gridare di gioia, e la lettura è lunga! Sì, è una cosa forte! Molto!’”.
Tolstoj, a sua volta, fu influenzato molto da “Madame Bovary”, tanto che diversi critici videro parecchie analogie fra Anna Karenina e la flaubertiana Emma Bovary.
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Per Dreiser, la “grandezza intramontabile di Tolstoj”, non erano le sue teorie sociali e moralizzatrici, ma i romanzi dello scrittore. “In essi, più che altrove, brilla e continua a brillare la sua grande umanità, la sua proiezione verso una vita migliore per tutti”, scrisse il romanziere americano in un suo articolo del 1928, dedicato al centenario della nascita dello scrittore russo.
Inoltre, nel suo libro autobiografico “Alba” (“Dawn”, 1931), in cui racconta la propria giovinezza, Dreiser confessa di essere stato particolarmente influenzato dal tardo Tolstoj, in particolare da “Sonata a Kreutzer” e “La morte di Ivan Ilich”.
“Ero talmente ammirato e sconvolto dalla vitalità delle scene che mi si aprirono in essi, che all’improvviso fui illuminato da un pensiero, come se fosse del tutto nuovo per me: quanto sarebbe stato meraviglioso diventare uno scrittore. Se solo avessi potuto scrivere come Tolstoj e farmi ascoltare da tutto il mondo!”
Secondo Solomon Apt, il traduttore russo di Mann, nell’età matura lo scrittore tedesco preferiva Chekhov, mentre Tolstoj era stato la “divinità della sua giovinezza”.
“Il mondo non ha forse conosciuto un altro artista in cui l’elemento epicamente eterno, omerico, fosse così forte come in Tolstoj”, scrisse Mann in occasione del centenario della nascita di Lev Tolstoj.
“La forza incisiva della sua arte narrativa è incomparabile”, sottolineava. Inoltre, la forza morale dei libri di Tolstoj viene da Mann paragonata ai muscoli tesi dello Schiavo detto “Atlante” di Michelangelo.
Fantasticando un po’, lo scrittore tedesco addirittura scrive che la Prima guerra mondiale forse non sarebbe mai iniziata, “se nel 1914 il mondo avesse continuato ad essere guardato dagli acuti e penetranti occhi grigi dello starets [mistico] di Jasnaja Poljana”. Tolstoj per lui era una persona della grande epoca ottocentesca, un “gigante, le cui spalle non si piegavano sotto il peso dell’onere epico che avrebbe potuto schiacciare le persone dell’attuale generazione fragile e asmatica”.
Con Tolstoj, il pensatore indiano aveva un rapporto epistolare. Nella sua prima lettera allo scrittore, Gandhi sottolineava che i libri di Tolstoj avevano rivoluzionato la sua visione del mondo. Mandò a Tolstoj anche le traduzioni dei propri scritti: “Inutile dire che la Vostra critica di questo mio libro sarà per me estremamente preziosa”. Nelle lettere a Tolstoj, Gandhi si riferiva a se stesso come “Vostro umile seguace”.
La resistenza passiva, non violenta, di Gandhi fu ispirata in particolare dalla tolstoiana “non resistenza al male”.
Nella sua autobiografia, Gandhi confessa che dopo aver letto il primo libro di Tolstoj, “Il regno di Dio è in voi”, ne fu talmente “sconvolto”, che tutti gli altri libri gli sembravano “insignificanti di fronte all’indipendenza di pensiero, alla profonda moralità e alla sincerità di Tolstoj”. Nei suoi scritti, Gandhi si allaccia più volte a Tolstoj e alla sua “altissima autorità morale”.
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Nel 1908, l’inventore del fonografo mandò da New York una lettera a Jasnaja Poljana. Chiedeva a Tolstoj di poter registrare la sua voce in lingua inglese e francese, promettendo di mandare allo scrittore l’attrezzatura e alcuni suoi assistenti.
“Voi godete di notorietà mondiale e sono convinto che le Vostre parole saranno ascoltate con avida attenzione da milioni di persone che non potranno non essere impressionate dall’intima personalità delle Vostre parole che, grazie all’intermediario come il fonografo, saranno conservate nei secoli”.
E così è stato. Nel 1909, i rappresentanti della società di Edison registrarono la voce di Tolstoj in russo, inglese, francese e tedesco. L’apparecchio fu poi donato allo scrittore che in seguito lo usava spesso per registrare le sue massime e le favole per i bambini.
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In un suo articolo sullo scrittore russo, Rolland esalta il ruolo particolare che Tolstoj ha svolto nella vita culturale di tutto il mondo: “Mai prima l’Europa aveva sentito una voce come questa… Ammirare le opere di Tolstoj per noi era troppo poco: vivevamo di lui, era il nostro tutto. Nostro per la sua pungente vitalità, la giovinezza del suo cuore… Nostro per la severità dei sermoni contro gli inganni della civilizzazione...”
Rolland confessava di essere stato personalmente profondamente influenzato dallo scrittore russo. “Fino alla fine dei miei giorni sarò fedele e grato al maestro della narrazione epica di “Guerra e pace” e autore di immortali favole e racconti. Nel mio cuore, egli occupa un posto accanto a Shakespeare, Goethe e Beethoven”, scrisse Romain Rolland in una lettera al critico bulgaro Rusin Filipov.
"Credo che “Anna Karenina” sia il miglior romanzo mai scritto”, ha detto il Premio Nobel turco durante una sua lezione, tenuta a Mosca dopo che gli era stato consegnato i premio letterario “Jasnaja Poljana”.
Pamuk ha letto “Anna Karenina” moltissime volte, conosce il libro quasi a memoria e lo insegna alla Columbia University. “Mi piace la scena di Oblonskij e Levin che pranzano al ristorante. L’ho riletta moltissime volte: è veritiera, del tutto naturale e non artificiosa”.
Secondo Pamuk, Lev Tolstoj è un punto di riferimento per tutti gli scrittori. “Ci dà l’idea di quello che è la vita, ci insegna le cose che hanno importanza nella vita”, ma soprattutto lo scrittore turco sottolinea come i romanzi di Tolstoj siano espressione dei più alti valori umani.
Nel marzo del 2020, quando si era ancora all’inizio della pandemia e del lockdown, la scrittrice americana di origini cinesi Yiyun Li ha organizzato la lettura e la discussione online di “Guerra e pace”. Li e i suoi ascoltatori hanno trascorso 85 giorni in compagnia di Tolstoj (i commenti venivano pubblicati sui social con hashtag #TolstoyTogether).
Grazie a questa iniziativa, molte persone per la prima volta hanno letto il grande romanzo. Quanto alla scrittrice, Yiyun Li lo rilegge ogni anno! “Ho scoperto che quanto più grandi sono le incertezze della vita, tanto più solide sono le basi che mi dà “Guerra e pace”. Nel 2021, la scrittrice ha svolto la sua performance di lettura online per la seconda volta.
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