La prima galleria privata dell’Urss è apparsa nel 1988. Un gruppo di artisti, tra cui Konstantin Khudjakov, Vjacheslav Kolejchuk e gli scultori Aleksandr e Julian Rukavishnikov, creò una cooperativa commerciale. Svolgeva due compiti importanti: far conoscere agli spettatori le nuove tendenze dell’arte contemporanea e fornire agli artisti contemporanei una piattaforma. Ad esempio, qui si è tenuto uno dei primi festival di fumetti, il ComMission. Ora la galleria si concentra su progetti che utilizzano le nuove tecnologie.
Nel 1989 è apparso un nuovo punto di riferimento a Mosca: la galleria S.ART. Il suo fondatore, l’architetto e artista Pjotr Vojs, si occupava prima di arte tradizionale poi di arte contemporanea e ha introdotto l’arte russa contemporanea nei Paesi occidentali (sono state organizzate mostre in Italia, Francia e Corea del Sud). Uno dei progetti più importanti della galleria è legato alla Costituzione: nel 2003, 120 artisti, tra cui AES+F, il gruppo Blue Noses, Vitalij Komar e Aleksandr Melamid, Oleg Kulik, Dmitrij Gutov e altri, hanno illustrato gli articoli del documento principale del Paese.
Aidan Salakhova
Viktor Velikzhanin/TASSLa galleria (il nome significa “Prima Galleria” è esistita per un periodo molto breve, dal 1989 al 1992. È stata fondata dagli artisti Aidan Salakhova, Aleksandr Jakut ed Evgenij Mitta, che avevano studiato assieme all’Istituto Surikov. Volevano creare uno spazio diverso dalle idee sovietiche sulle gallerie, dove gli artisti contemporanei potessero esporre le loro opere. Nel corso degli anni, qui sono state allestite mostre di Ilja Kabakov ed Eric Bulatov, Helmut Newton e Francesco Clemente. E la mostra “Rauschenberg to Us, We to Rauschenberg” divenne una parte importante del progetto del Padiglione dell’Urss alla Biennale di Venezia del 1990. Nel 1992 le strade dei fondatori si sono separate: Salakhova e Jakut hanno aperto le proprie gallerie.
Oleg Kulik
Artyom Zhitinev/SputnikLa Galleria di Vladimir Ovcharenko è stata la prima a ospitare mostre di artisti di culto come Andrej Monastyrskij, Semjon Faibisovich e Ivan Chujkov. Nel 1990-1994 il suo direttore artistico è stato l’artista Oleg Kulik, famoso per le sue azioni con l’immagine di un uomo-cane. Sotto la sua guida si sono svolte molte performance radicali al Rigina. Ad esempio, “Pjataciok razdaet podarki”, quando un maiale che camminava nella galleria veniva macellato e immediatamente cucinato in kebab.
“Rigina” è stata una delle prime a uscire dalla Russia: nel 2010 ha aperto una filiale a Londra e ha rappresentato l’arte russa nelle fiere d’arte internazionali. Oggi la galleria opera con un altro nome: Ovcharenko.
Per più di vent’anni è stata al centro di eventi straordinari e scintillanti. Nel 1994 ha ospitato le mostre di Andy Warhol e Joseph Beuys. Vitalij Komar e Aleksandr Melamid hanno presentato in galleria il progetto “People’s Choice”: sulla base di sondaggi sociali, gli artisti hanno individuato i dipinti “preferiti” e “non graditi” in diversi Paesi e regioni, che sono stati poi dipinti da un pittore locale. Nel novembre 1995 si è svolta davanti all’edificio della galleria la performance di Oleg Kulik “Mad Dog, or the Last Taboo Guarded by the Lonely Cerberus”, in cui l’artista è apparso nell’immagine di un uomo-cane.
Non sempre le performance artistiche della galleria sono andate bene. Ad esempio, nel 2006 Gelman è stato picchiato e più di dieci opere dell’artista Aleksandr Dzhikiya sono state distrutte. Nel 2007 la galleria è stata tra i primi residenti del Centro Winzavod, appena inaugurato, e nel 2012 ha chiuso i battenti.
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La prima galleria russa che si occupava di fotografia contemporanea è stata inaugurata nel 1991e il suo nome significava “Scuola”. Una delle prime mostre nello spazio creato da Irina Meglinskaja fu il progetto “Replica”, che comprendeva opere di Dziga Vertov e Aleksandr Rodchenko. Nei pochi anni della sua esistenza, la galleria è diventata uno dei fenomeni più brillanti della vita artistica. Ha ospitato mostre di Jurij Babich, Vladimir Kuprijanov, Andrej Bezukladnikov e Vladislav Efimov.
Viktor Pivovarov
Garage Museum of Contemporary Art fun/L Gallery, 1993Una sala espositiva di quartiere nella zona metropolitana di Novoslobodskaja è stata trasformata in galleria nel 1991. I suoi curatori erano Elena Selina ed Elena Romanova. Qui si potevano ammirare opere di artisti concettuali moscoviti come Viktor Pivovarov, Dmitrij Prigov, Viktor Skersis, Andrej Filippov, Igor Makarevich ed Elena Elagina. Due anni dopo, Elena Selina fondò insieme a Sergej Khripun la XL, una delle principali gallerie d’arte contemporanea di oggi.
Igor Shelkovskij
Garage Museum of Contemporary Art fun/L Gallery, 1993La galleria si è subito concentrata su dipinti e grafica tradizionale. L’arte ufficiale e quella non ufficiale andavano di pari passo e le mostre presentavano opere di Igor Shelkovskij, Eduard Gorokhovskij, Igor Vulokh, Igor Shorin e altri. “Fine Art” è oggi sul territorio del Centro Winzavod.
Mikhail Krokin
Valerij Levitin/Sputnik“Fondata nel 1990. Ha realizzato trecento mostre collettive e personali”. Dietro la stringatissima descrizione sul sito ci sono diversi decenni di lavoro. Vi sono inclusi anche i primi anni di esistenza sotto il nome di “Neo-Step”. L’ingresso nel mercato internazionale: la galleria è stata una delle prime tra quelle russe a partecipare a fiere internazionali. E il cambio di nome in “Krokin”, dal nome del fondatore, Mikhail Krokin. La galleria è ancora oggi in funzione. Nel suo spazio si tengono regolarmente mostre e tra gli artisti con cui collabora figurano Konstantin Batynkov, Francisco Infante e altri.
Ekaterina Dyogot
Ruslan Krivobok/SputnikAll’inizio il progetto di Vladimir Levashov ed Ekaterina Degot non disponeva di uno spazio proprio e le mostre si tenevano in diverse sedi. Uno dei primi progetti della galleria, “Private Occasions”, riuniva opere di Jurij Albert, Dmitrij Gutov, Pavel Pepperstein, Sergej Anufriev e altri. Basata sulla scuola concettuale moscovita, 1.0 è stata impegnata nella ricerca di nuove tendenze nell’arte contemporanea russa fino alla sua chiusura, nel 1995.
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