Il film “Tetris” su Apple TV+: fact-checking sui riferimenti alla Russia e ai russi

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È una pellicola sul creatore del videogame sovietico diventato popolare in tutto il mondo, lo scienziato russo Aleksej Pazhitnov, e sulla battaglia tra varie multinazionali e il governo dell’Urss per lo sfruttamento dei suoi diritti. Se la biografia del protagonista è realistica, la Russia è mostrata secondo tutto il kit di stereotipi dei tempi della Guerra Fredda

Pazhitnov è il creatore del gioco che ha conquistato il mondo: VERO

Alle origini di uno dei giochi più popolari della storia c’è il ricercatore informatico sovietico Aleksej Pázhitnov (1955-), interpretato nel film dall’attore russo Nikita Efremov. Pazhitnov inventò il Tetris nel 1984 usando il computer Elektronika-60 mentre lavorava al centro di calcolo dell’Accademia delle Scienze dell’Urss.

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Nel film si racconta che Pazhitnov sviluppò il gioco di notte, anche se in realtà ebbe l’idea di Tetris mentre svolgeva i suoi compiti lavorativi. Facendo ricerca sui problemi dell’intelligenza artificiale e del riconoscimento vocale, utilizzava dei puzzle, compresi i pentamini (figure composte da cinque quadrati). 

Le figure a cinque quadrati si rivelarono troppo pesanti per la potenza dei computer di quei tempi, quindi dovette ripiegare sui tetramini (figure di quattro cubi), grazie al quale alla fine apparve Tetris.

Anche la musica che suona nel film allude alla pista russa nella storia del Tetris: questa è una versione a otto bit della canzone popolare "Korobejniki" (“Venditori ambulanti”). Ma, ad esempio, l’amico di Pazhitnov, lo psicologo Vladimir Pokhilko, che secondo alcune versioni, ebbe un ruolo abbastanza importante nella creazione e nella promozione di Tetris, non vi compare affatto.

Questa storia ha interessato gli autori del film molto meno rispetto a quella della successiva lotta internazionale attorno al gioco che stava guadagnando popolarità in tutto il mondo. 

La lotta per i diritti di Tetris fu durissima: VERO

Il film, diretto dal regista scozzese Jon S. Baird (1972-), inizia nel 1988, quando Henk Rogers, un imprenditore olandese che aveva vissuto a lungo negli Stati Uniti e che alla fine si è stabilito con moglie e figli a Tokyo, a un convegno internazionale a Las Vegas vede una versione di Tetris destinata all’esportazione e scopre che può acquistare per il Giappone i diritti del gioco.

Nel frattempo, in Giappone la Nintendo Corporation è alla ricerca di nuove opere. Solo che la questione dei diritti si rivela molto più complicata, ed è a questo che è dedicato il film di Baird.

Nel film, come nella realtà, nella procedura di formalizzazione della licenza per tutti gli usi possibili di Tetris in diversi Paesi, che si è protratta per diversi anni, non è coinvolto il solo Rogers, il quale ha scommesso per il gioco tutti i suoi risparmi e gli immobili, ma anche il magnate dei media britannico Robert Maxwell e, naturalmente, la società statale sovietica ELORG (o Elektronorgtekhnika),la principale titolare dei diritti. Finché non crollò l’Urss, l’azienda non pagò a Pazhitnov nessuna percentuale, visto che lui aveva sviluppato il gioco usando dei computer aziendali.

La Mosca degli anni Ottanta: PURA FINZIONE

La trama di “Tetris” si svolge a Mosca nel 1988-1989, ma le riprese di Mosca sono state girate a Glasgow, in Scozia. E se il resto delle città in questo film pieno di varie location appare abbastanza vivace e soleggiato, la capitale sovietica, ovviamente, ha solo sfumature di grigio.

E questo vale non solo per le zone residenziali con casermoni a più piani, dove Pazhitnov vive e va in giro indossando obbligatoriamente un colbacco, ma anche  per le strade del centro, dove casupole a un piano con cartelli “Libri”, “Pesce” così via mostrano una grave carenza di merci. 

Lo esplicita anche una donna in giacca di denim, la quale urla che la sua famiglia sta morendo di fame e che viene salvata dalla morte per strada da Pazhitnov, un uomo raffinato che lavora in una struttura statale, il che significa avere una buona “razione”. 

L’Hotel Translink, dove alloggia Henk Rogers, ovviamente è scarso nel servizio: l’addetta alla reception consegna le chiavi senza mai sorridere, e per farsi chiamare un taxi bisogna offrire al personale delle sigarette Volga. In realtà, ovviamente, Mosca durante l’era della Perestrojka, che a quel tempo era già iniziata nell’Urss, era lontana da un declino così tremendo.

Eppure, più vicino alla seconda metà del film questo fatto comunque viene ricordato mostrando un party clandestino dove i giovani sognano la libertà, la Coca-Cola, e i jeans Levi’s e ballano al ritmo di “The Final Countdown”.

I Furgoni cellulari neri del Kgb: FINZIONE

Nel Paese dei Soviet lo straniero Rogers viene, ovviamente, spiato continuamente. Nei tempi della perestrojka questo era del tutto possibile: la profonda revisione dell’attività del Kgb avvenne solo nel 1991. Ma nel film gli agenti di sicurezza dello Stato diventano quasi le figure chiave dietro tutte le questioni dell’affare Tetris.

La Mosca dei tempi della perestrojka non fa che brulicare di questi agenti e di furgoni neri. A parte loro e la donna affamata, per le strade della capitale non c’è quasi nessuno.

Persino la traduttrice con la quale Rogers si vede al Hotel Translink (l’attrice Sofia Lebedeva delle serie tv “McMafia” e “Vikings: Valhalla”), collabora. ovviamente, in qualche modo con il Kgb. 

Il cattivo principale del film “Tetris” è stato interpretato dall’attore russo Igor Grabuzov: l’artista ha trasformato il capo dei servizi segreti dello Stato sovietico in un uomo infernale, quasi in una specie di Joker.

Gorbachev e la sua partecipazione alla storia di Tetris: PARZIALE VERITÀ 

Il magnate dei media Robert Maxwell, non appena compare sullo schermo, inizia subito a sbandierare la sua conoscenza con il Segretario generale Mikhail Gorbachev. All’inizio questo viene percepito solo come uno scherzo, ma Gorbachev davvero conosceva Maxwell e cercò di aiutarlo nella battaglia per Tetris. 

Un fatto così interessante, ovviamente, non poteva non essere menzionato nel film, e quindi, verso il finale, il politico compare alla parata sulla piazza Rossa, sotto il ritratto di Lenin. Lo interpreta, parlando un russo stentato, l’attore britannico Matthew Marsh.

Ma la sua figura qui non diventa solo importante per la decisione finale su Tetris, ma è un anello di congiunzione nel finale del film, grazie al quale si cerca disperatamente di inquadrare il gioco nel contesto politico e di dimostrare che la lotta per l’invenzione di Pazhitnov ebbe un ruolo significativo nel crollo dell’Unione Sovietica! Un tantinello eccessivo…

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