Cinque elementi “russi” nella serie tv “Tenebre e ossa” su Netflix

La corte dello zar nel mondo di finzione della serie tv statunitense  “Tenebre e ossa” (Netflix)

La corte dello zar nel mondo di finzione della serie tv statunitense “Tenebre e ossa” (Netflix)

Tenebre e ossa, 2021, Netflix
Il 16 marzo è partita la seconda stagione della serie americana che propone come ambientazione un Impero russo in chiave fantasy. Che cosa si riconosce dell’Impero vero nel Regno di Ravka?

Questa serie tv fantasy statunitense (in onda su Netflix), basata sui romanzi “Tenebre e ossa” (“Shadow and Bone”) e “Sei di Corvi” (“Six of Crows”) della scrittrice Leigh Bardugo (1975-), riprende l’estetica, la cultura e vari episodi della storia dell’Impero russo del XIX secolo. Fedele ai canoni del genere, la scrittrice racconta le gesta di un supereroe che vive in un mondo di finzione dove, tuttavia, figurano anche numerosi oggetti, appartenenti a varie epoche, che sono cari alla memoria dei russi.

1 / Toponimi e nomi dei personaggi

La mappa di Grishaverse. Il Regno di Ravka si ispira all’Impero Russo

L’Impero russo alternativo, che vediamo nella serie televisiva, si chiama Regno di Ravka. Nel regno vivono persone dotate di forze magiche (i Grisha), ma anche persone senza tali capacità – gli “Otkazatsja” (i non-Grisha). In realtà, il termine corretto sarebbe “otkaznik” (cioè i “rifiutati”), perché “otkazatsja” è un verbo e significa “rifiutare”. Da molti anni il regno è in conflitto con il suo vicino Shu Han, Paese che assomiglia alla Cina, ma anche alla Mongolia.

Molti toponimi si riconoscono subito, anche se ai russi fanno un po’ sorridere. Qui troviamo Kerch (che nella fantasy però è un’isola), Novokribirsk (sic!), Siberia e Novyi Zem. Con i prototipi reali queste località non hanno nulla a che vedere, probabilmente si chiamano così, perché all’autrice questi nomi suonavano bene.

Il generale Alexander Morozova in pelliccia. Per i russi il suo cognome suona strano: è infatti al femminile

La lingua degli abitanti di Ravka sembra un derivato del  russo, ma un russo capisce subito che Leigh Bardugo il russo non l’ha mai studiato. I traduttori e i doppiatori  hanno dovuto faticare per evitare che si confondano i nomi e l’appartenenza sessuale dei personaggi. Molto spesso incontriamo personaggi femminili che hanno un cognome al maschile, e viceversa. Per esempio, la protagonista si chiama Alina Starkov (mentre dovrebbe essere StarkovA), uno dei maghi più potenti è Ilya MorozovA (invece che Morozov), mentre l’amica dell’eroina si chiama Genya Safin (anche questo cognome maschile). Insomma, le curiose incongruenze sono tante. Non tutti gli spettatori russi riescono a percepire il generale Kirigan come la massima espressione dell’Oscuro, quando vengono a sapere che il suo vero nome è Aleksander MorozovA, ma dopo Baba Jagá interpretata da Keanu Reeves ciò non stupisce. 

2 / Caffettani, uniformi e pellicce russe

L'uniforme del corpo dei cartografi utilizza cappelli di agnello e trench

Sullo schermo vediamo personaggi che indossano uniformi in stile russo, in primo luogo, divise militari e caffettani. 

Quando incontriamo per la prima volta Alina, la protagonista, ella presta servizio come cartografa della Primo armata (composta di persone prive delle capacità magiche). La sua uniforme include un cappello di karakul (introdotto dall’imperatore Alessandro III per alcune categorie dell’esercito russo) e una tunica, conosciuta come French (da John Denton Pinkstone French) e diffusa ai tempi della Prima guerra mondiale. In realtà, quando questa tunica divenne parte dell’uniforme dei militari russi, i copricapi di karakul erano già in disuso (dal 1908). 

Marija Bochkareva (a sinistra) indossa una divisa dell'esercito imperiale russo. A destra: Soldati russi che indossano cappelli di agnello

Inoltre, nella Russia della fine del XIX e inizio del XX secolo, farsi arruolare nell’esercito era, per una donna, impresa praticamente impossibile. A questo proposito conviene ricordare la storia di Marija Bochkareva, donna che allo scoppio della Prima guerra mondiale chiese di essere arruolata. La richiesta fu respinta e le fu consigliato di andare a fare l’infermiera. Maria però non si dette per vinta, e si appellò allo zar in persona, che la appoggiò. Marija venne arruolata in un battaglione di riserva, e in seguito è stata decorata con la Croce di San Giorgio e ben tre medaglie al valor militare.

La fodera in pelliccia degli abiti è visibile sul bordo dei colletti

Il componenti della Seconda armata, quello dei maghi, vestono i caffettani di vari colori. Il colore e il ricamo del caffettano dipendono dalle forze magiche di chi lo indossa. Nell’Impero russo il caffettano rimase in uso per alcuni secoli. Gli indumenti per uso quotidiano venivano confezionati in lana, in occasioni speciali si portavano caffettani di seta e di velluto, in prevalenza di colori vivaci. Nel XVIII secolo i cortigiani di Pietro I facevano a gara, decorando i loro caffettani con passamaneria varia, tanto che a un certo punto l’imperatore dovette emanare un apposito manifesto per limitare le spese inutili. 

3 / La famiglia imperiale

Ecco l’aspetto che ha la famiglia dell’imperatore

Ravka è un regno. Nei libri del ciclo il Re si chiama Aleksander III, sullo schermo diventa però Pyotr. Uno dei suoi figli si chiama Nikolaj. Per chi conosce la storia della Russia, la scelta dell’erede al trono nella seconda stagione non sarà una sorpresa. In effetti, l’attore che ha interpretato il re Pyotr (David Verrey) assomiglia ad Alessandro III, anch’egli uomo di grande corporatura, che spesso appariva in pubblico con stivali militari e pantaloni infilati dentro i gambali. 

4 / Grigorij Rasputin e la magia dei Grisha 

Nella fantasy, le persone dotate di forze magiche  si chiamano “Grisha”. Il nome di questa “etnia” è dovuto a Grigorij Rasputin, famoso amico della famiglia dell’imperatore russo Nicola II (“Grisha” è diminutivo di Grigorij). 

Grigorij Rasputin (1869-1916) che ha ispirato il nome Grisha nella serie. Grisha è diminutivo-vezzeggiativo di Grigorij

Rasputin ha dato alla serie televisiva non solo il proprio nome, ma anche uno dei personaggi più controversi – l’Apparat, il consigliere spirituale del re; la sua funzione nelle puntate della prima stagione non è molto chiara, ma si capisce che questa figura ha una strana influenza sul re e sulla sua corte. 

Nella seconda stagione (di otto episodi, come la prima) vedremo come andrà a evolvere questo personaggio, allora si potrà fare un paragone con la tragica sorte di Grigorij Rasputin, ucciso dai cospiratori nel tentativo di salvare la reputazione della famiglia imperiale.

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5 / Fiabe e credenze tradizionali russe

“Zhar-ptitsa” (“L’Uccello di fuoco”), illustrazione del 1899 di Ivan Bilibin

In “Tenebre e ossa”, come sempre succede nel mondo fantasy, Alina e chi la aiuta cercano oggetti magici, che si chiamano “amplificatori” e sono il Cervo, la Frusta Marina e l’Uccello di Fuoco. Queste entità possono potenziare le capacità magiche di alcuni Grisha. 

Due dei tre amplificatori derivano dall’universo delle fiabe e delle credenze russe. La Frusta Marina è denominata Rusalye. Nel mondo di Leigh Bordugo, Rusalye è un serpente marino che incanta belle ragazze, tirandole sott’acqua. Nelle leggende russe la Rusalka è uno spirito maligno che assume le sembianze di una donna dai capelli lunghi, vestita di bianco, che compare sui campi, vicino al fiume o dentro la foresta. Per l’uomo è un essere pericoloso, perché può ucciderlo con il solletico o facendolo annegare. Tuttavia, la Rusalka non ha né scaglie, né coda di pesce. 

“Rusalki”, dipinto del 1871 di Ivan Kramskoj

Un altro amplificatore, che Alina Starkova deve trovare, è l’Uccello di fuoco, considerato l’animo dell’impero di Ravka. Nelle fiabe slave è un uccello con piume di oro e argento che emanano una luce abbagliante. L’uccello si ciba di pomi d’oro, fonte di giovinezza, bellezza e immortalità. Il suo canto guarisce i malati. Procurarsi l’uccello di fuoco è una missione classica in cui deve imbarcarsi l’eroe delle fiabe russe (per salvarsi la vita o per poter sposare la principessa). 

Nella seconda stagione, certamente, vedremo altre cose che rievocano l’Impero russo, ma non ne parleremo in questa sede per non fare da spoiler. Malgrado le divertenti incongruenze, “Tenebre e ossa” è sicuramente da vedere, perché ci conduce in un mondo pieno di fascino slavo.

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