I nipoti, gli scacchi e la lettura: ecco com’era la quotidianità di Lev Tolstoj (FOTO)

I momenti di svago, riposo e socializzazione, immortalati in queste straordinarie foto d’epoca, ci raccontano un uomo diviso tra l’arte, la famiglia, gli amici e la messa in pratica dei principi religiosi

Eccolo, l’uomo più venerato dagli appassionati di letteratura russa: Lev Nikolaevich Tolstoj. La mente geniale che ha partorito capolavori come “Guerra e pace”, “Anna Karenina”, “La morte di Ivan Ilich” (qui trovate i libri di Tolstoj da leggere assolutamente). Un uomo divenuto mito. Una vita fatta di trasformazioni interiori, ricerca spirituale e studi pedagogici. Ma cosa faceva Tolstoj nella sua quotidianità? Com’erano scandite le sue giornate? Chi incontrava? Cosa lo appassionava? Grazie allo straordinario archivio del Museo Statale L. N. Tolstoj, oggi possiamo ammirare alcuni scatti d’epoca, realizzati perlopiù nella sua celebre tenuta di Jasnaja Poljana, dove ha trascorso buona parte della sua vita, e che ci mostrano un uomo circondato da una famiglia numerosa, un nonno premuroso, uno scrittore impegnato con la passione del tennis, degli scacchi e della musica.

Nato ad agosto del 1828 a Jasnaja Poljana, Lev Nikolaevich si allontana dalla tenuta di famiglia da ragazzo, dopo la morte della madre. Si trasferisce prima a Mosca e poi a Kazan, e fa ritorno nella tenuta - divenuta di sua proprietà al compimento del 18° anno di età - nel 1847. Da allora, quello sarà il suo angolo di quiete, dove scriverà buona parte dei suoi romanzi, e incontrerà amici e parenti. 

Nella foto qui sotto, Tolstoj con i figli e i nipoti (1903).

Tolstoj con la nipotina Tanja Sukhotina (1908).

Lev Tolstoj con la moglie Sofja e la figlia Aleksandra tra i contadini del villaggio di Jasnaja Poljana (1909).

Lev Tolstoj, lo scienziato Ilja Mechnikov e il compositore e pianista Aleksandr Goldenweiser (1909). Il giorno dopo questo incontro, Lev Nikolaevich avrebbe scritto nei suoi diari: “Mechnikov si è rivelato un uomo molto frivolo, areligioso… L’ho lasciato parlare e sono stato molto contento di non averlo disturbato. Come sempre, il chiacchiericcio si è fatto intenso verso sera. Goldweiser ha suonato benissimo”.

Lev Tolstoj, lo scrittore Vladimir Chertkov e lo scultore Nikolaj Andreev sulla terrazza della casa di Jasnaja Poljana (maggio-giugno 1905). In quello stesso anno lo scultore Andreev si recò due volte da Tolstoj: una volta, a inizio marzo, per realizzare il busto “Tolstoj al lavoro”, e la seconda volta a maggio per scolpire un nuovo piccolo busto del genio russo.

Lev Tolstoj gioca a scacchi con il compositore Sergej Tanejev, circondato da parenti e amici. Nell'estate del 1895, Sergej Ivanovich Tanejev fu uno degli “sfidanti” abituali di Tolstoj nel gioco degli scacchi. I due fecero un patto: se la partita fosse stata vinta da Sergej Ivanovich, Tolstoj avrebbe letto alcuni brani tratti dai suoi romanzi; se invece avesse vinto Lev Nikolaevich, allora Tanejev avrebbe eseguito i brani musicali preferiti dallo scrittore.

Lev Tolstoj durante una partita a tennis (1896).

Lev Tolstoj nel suo studio a Jasnaja Poljana (1909). Su quella poltrona, normalmente destinata ai visitatori, Tolstoj amava sedersi la sera, per leggere in totale tranquillità alla luce di una candela. 

Lev Tolstoj tra i pazienti e i medici dell'ospedale psichiatrico di Troitsk; nella foto (1910), Tolstoj parla con un paziente che si fa chiamare Pietro il Grande. 

Tolstoj si interessò alla psichiatria dopo aver conosciuto, nel 1897, il famoso criminologo e psichiatra italiano Cesare Lombroso, che nell'agosto di quello stesso anno fu ospite di Tolstoj per alcuni giorni a Jasnaja Poljana. 

Tolstoj visita i pazienti psichiatrici del villaggio di Ivino.

Lev Tolstoj durante una passeggiata in campagna (1908). “È difficile vivere con lui - disse una volta Sofja Andreevna Tolstaja -, perché Lev Nikolaevich è per natura un vero uomo di campagna”.

Lev Tolstoj fa l’elemosina ad alcune contadine (1908).

Lev Tolstoj passeggia sul viale d’ingresso della sua tenuta insieme ai suoi cani in una giornata d’inverno. 

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