La quinta stagione di “The Crown” su Netflix: verità e invenzioni sulla Russia

Cultura
MARIA TOKMASHEVA
La puntata chiave della nuova stagione, “Casa Ipatiev”, celebra i legami secolari tra Gran Bretagna e Russia. Vi diciamo cosa c’è di vero e cosa c’è di romanzato

VERITÀ: I legami di sangue tra la monarchia inglese e gli zar russi

La sesta puntata della quinta stagione di “The Crown” (su Netflix dal 9 novembre 2022), intitolata “Casa Ipatiev”, inizia con l’esecuzione dei Romanov. La famiglia imperiale russa sarebbe probabilmente potuta essere salvata dai suoi parenti, gli Windsor. Le scene del massacro del 1918, dove tutti parlano abbastanza bene il russo, sono intervallate a quelle di caccia al fagiano del re britannico, la cui madre – secondo non soltanto gli autori della serie ma anche diversi storici – fu la persona che prese la decisione di non inviare una nave di salvataggio per evacuare i Romanov. Nicola II era cugino di Giorgio V, al quale somigliava persino moltissimo nell’aspetto. Di conseguenza, sia Elisabetta II, nipote di Giorgio V, sia soprattutto suo marito Filippo, pronipote di Nicola I, erano molto attenti ai loro legami con la Russia e consideravano i sovietici “uccisori dello zar”, motivo per cui non Elisabetta non visitò mai l’Urss.

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VERITÀ: La visita ufficiale della regina in Russia

La nuova stagione di “The Crown” copre la prima metà degli anni Novanta, quando l’Unione Sovietica crollò e il comunismo fu sostituito dal sistema multipartitico, con alla guida Boris Eltsin. Fu dopo il crollo dell’Urss e la formazione della Russia indipendente che la Regina fece la sua prima visita a Mosca e San Pietroburgo. Un evento storico in tutti i sensi. È stata la prima monarca britannica a visitare lo Stato russo. Il programma della Regina comprendeva tutte le principali attrazioni di Mosca e San Pietroburgo, nonché l’apertura di un museo dedicato alla storia britannica, evento che però non è stato incluso nella serie tv.

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INVENZIONE: I motivi della visita in Russia

In “The Crown”, Elisabetta II si reca in Russia per un motivo puramente personale: vuole riallacciare i rapporti con il marito Filippo che, incoraggiato dai suoi legami familiari con i Romanov, si è sempre più immerso nella fede ortodossa e nelle radici slave. Secondo la serie, la coppia monarchica si reca a Mosca esclusivamente per seppellire i propri antenati. Il Dna del principe Filippo fu effettivamente utilizzato per esaminare i resti dei Romanov, ma questa fu più la conseguenza che la causa della visita reale. La sepoltura delle ossa dei Romanov rinvenute negli Urali è avvenuta solo alla fine degli anni Novanta, e le analisi degli esperti – che hanno coinvolto specialisti russi e britannici – sono proseguite fino al 2010.

INVENZIONE: Eltsin ubriaco su un carro armato, su un tavolo e a Buckingham Palace

La cronologia nella quinta stagione di “The Crown” è l’elemento più debole. Ad esempio, il desiderio di Elizabeth di incontrare il leader della nuova democrazia russa, Eltsin (interpretato dall’attore bielorusso Anatolij Kotenev), nasce nel momento in cui lo vede su un carro armato fuori dalla Casa Bianca di Mosca. Ma il primo ministro John Major dice alla Regina che il presidente russo è impazzito da tempo e si crogiola nell’alcolismo al ritmo di “Kalinka malinka”, il che non impedisce alla Regina di ospitare Eltsin e sua moglie e di acconsentire a una visita a Mosca. In realtà Eltsin non è mai stato a Buckingham Palace, anche se ha incontrato Major, e i suoi problemi di alcolismo divennero gravi parecchio tempo dopo l’udienza con la regina.

VERITÀ/INVENZIONE: Chajkovskij, Dostoevskij e il declino della monarchia

La quinta stagione di “The Crown” si è rivelata la più intimista di tutte, e l’“impronta russa” non ha un ruolo di secondo piano. Nella primissima puntata, il principe Carlo – l’unico membro della famiglia reale disposto a “riconsiderare” la monarchia – ascolta con interesse la radio che parla della caduta dell’Unione Sovietica, mentre la tragica sorella di Elisabetta, Margaret, si reca a un ballo sulla colonna sonora del “Lago dei Cigni” di Chaikovskij. Musica che ritorna anche nell’ultima puntata, intitolata “In disarmo”, durante l’incontro tra Diana e la famiglia Al-Fayed, che avrà ancora un ruolo insidioso nella prossima stagione. “Una delle testimonianze più memorabili sul matrimonio è quella della moglie di Dostoevskij, Anna. Avevano opinioni diverse, ma non cercavano di cambiarsi a vicenda", racconta John Major alla regina. È un peccato che la famiglia Windsor abbia seguito una strada diversa.


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