Oggi, dopo la caduta dell'URSS, Aeroflot è una compagnia aerea in parte privata e in parte statale. Ma in epoca sovietica “Aeroflot” indicava il nome dell'aviazione civile nel suo complesso, composta nel 1991 da circa 30 direttivi.
Aeroflot significa letteralmente “flotta aerea”. La sua storia è diventata oggetto del libro “Aeroflot - Fly Soviet” di Bruno Vandermueren, pubblicato nel 2021 da FUEL, una casa editrice che si occupa soprattutto di raccontare l'eredità visuale sovietica.
L'autore del libro interpreta la storia dell’Aeroflot come un “universo aeronautico parallelo” che è esistito per 70 anni, dall'inizio dell'URSS fino alla sua caduta, nel 1991. E la storia della compagnia riflette in tutti i sensi la storia del paese.
Nel 1939, in una trasmissione radiofonica della BBC, Winston Churchill descrisse la Russia sovietica come ‘un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma’. Lo stesso si potrebbe dire di Aeroflot, l'unica compagnia aerea dell'Unione Sovietica, che in un certo senso rappresentava un microcosmo del paese stesso”, scrive Vandermueren.
Anche se le frontiere dell'URSS erano chiuse, l'enorme paese aveva bisogno un comodo sistema di trasporto. Costruire ferrovie che coprissero tutto il territorio non era realistico dal punto di vista economico, considerato inoltre che la maggior parte della Siberia era scarsamente popolata. E così, le enormi dimensioni dell’URSS spinsero il paese ad “abbracciare” l’aviazione.
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Prima del 1930, operava la società di flotte aeree volontarie “Dobrolet”. L'Aeroflot fu fondata nel 1932 e definita ufficialmente come “un'organizzazione dell'aviazione civile subordinata al Ministero dell'Aviazione Civile dell'URSS”. Alla fine degli anni '30, l'Aeroflot vantava il maggior numero di aerei al mondo (la maggior parte dei quali erano piccoli biplani Polikarpov).
Negli anni '40 l'Aeroflot crebbe rapidamente ed ebbe tutte le possibilità di entrare nell'arena internazionale. Ma la guerra ebbe un effetto drammatico sulla compagnia aerea. Il 22 giugno 1941, quando i nazisti invasero l'URSS, le rotte aeree civili nella parte europea dell'URSS furono immediatamente interrotte.
Gli equipaggi dell'Aeroflot furono reindirizzati tra le fila dei soldati, e molti dei suoi piloti, navigatori, tecnici, radio operatori e altri esperti si unirono alle unità di bombardieri a lungo raggio. Quattrocentodieci dei 2.000 aerei dell'Aeroflot furono distrutti prima dell’agosto del 1941. Durante la Seconda guerra mondiale, mentre la crescita dell'aviazione civile subiva una grande battuta d’arresto, i sovietici produssero circa 112.000 aerei da combattimento!
Alla fine del 1946, la flotta dell'Aeroflot era composta da più di 3.100 aerei, compresi alcuni aerei di Lend-Lease e trofei tedeschi. E se inizialmente la flotta dell'aviazione civile dell'Aeroflot era composta solo da piccoli biplani Polikarpov ed ex cargo Li-2, un po’ alla volta la varietà iniziò a crescere. Famoso per l'aereo d'assalto Il-2, soprannominato il “carro armato volante”, il progettista di aerei Sergej Ilyushin creò il primo aereo da trasporto sovietico del dopoguerra, l'Ilyushin Il-12, nel 1946. Lo stesso anno, a Novosibirsk, fu costruito il biplano monomotore Antonov An-2.
L'aereo leggero Yakovlev Yak-12 entrò in servizio nell'Aeroflot nel 1950, sostituendo l'obsoleto Polikarpov. Nel 1956, i sovietici rivelarono il primo jet di linea per passeggeri (Tu-104) che nel suo volo internazionale d’inaugurazione atterrò a Londra Heathrow. Per due anni, il Tu-104 fu l'unico aereo commerciale a reazione per passeggeri in servizio.
Gli ingegneri sovietici fornivano regolarmente nuovi modelli, migliorando sia la velocità che il comfort dell'aereo. Negli anni '50, l'industria dell'aviazione civile crebbe rapidamente e gli aerei come mezzo di trasporto guadagnarono popolarità. E, nel 1958, il volume di passeggeri trasportati superò quello di American Airlines, all’epoca leader mondiale per numero di passeggeri, mentre lo slogan commerciale di Aeroflot invitava a “risparmiare tempo”.
L'Aeroflot sviluppò anche una flotta di elicotteri e nel 1959 aprì la prima rotta regolare di elicotteri passeggeri sulla penisola di Crimea: gli elicotteri Mi-4 circolavano in estate tra Simferopoli e la popolare località turistica di Yalta.
Insieme alla sua crescente flotta, l'Aeroflot sviluppò i collegamenti anche a livello nazionale: se nel 1945 gli aerei coprivano circa 60.000 miglia, nel 1985 arrivarono a volare per ben 576.000 miglia attraverso il paese. Nel 1973, la compagnia aerea trasportò circa 400.000 passeggeri, più di 6.000 tonnellate di macchinari e altre merci ogni giorno.
“Negli anni ’80, la compagnia aerea collegava regolarmente circa 3.600 luoghi, dalle città ai piccoli villaggi, fino agli insediamenti più remoti, atterrando e decollando da aeroporti centrali, campi d'aviazione regionali, strisce sterrate, campi di agro-aviazione, piste di ghiaccio artiche, idroporti fluviali ed eliporti”, scrive Vandermueren.
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