Lo scultore Dashi Namdakov, originario di un remoto villaggio della Buriazia, nel Territorio della Transbajkalia, di strada ne ha percorsa molta: non solo in senso geografico - dopo aver girato il mondo e aver vissuto a Irkutsk, Londra e Mosca, è tornato nel suo villaggio natale - ma anche a livello artistico. Nato come piccolo artigiano, è diventato negli anni un artista le cui opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. Vi avevamo raccontato la sua storia in questo articolo.
Il suo stile è inimitabile, e un occhio attento è in grado di distinguerlo in mezzo a molto altri lavori, sia che si tratti di opere di land-art, sia che si tratti di sculture. Le sue creazioni sono caratterizzate da tratti delicati, riferimenti orientali e colori tipici della Buriazia.
Nelle sue opere, l'artista rende omaggio soprattutto al legame tra l’uomo e la natura, ma anche ai racconti e alle leggende dei suoi antenati buriati. Nel 2016, Dashi si è dedicato per la prima volta alla creazione delle bambole tradizionali della Buriazia, associate ai rituali buddisti della cultura locale. Spesso sono legate alle figure di animali sacri o a divinità. Queste bambole venivano create dagli artigiani del posto fin dai tempi antichi e conservate come amuleti.
“Ulger” nella lingua buriata significa “racconto”, ed è questo il nome di una serie di bambole realizzate sulla base dei bozzetti di Dashi Namdakov. Ecco un’anteprima per voi.
La mostra “Ulger: favole e sogni” resterà aperta al Museo Statale d'Arte Orientale di Mosca fino al 23 gennaio 2022. Per info e biglietti, cliccate qui.
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