È boom delle gallerie d’arte digitale grazie all’NFT: vi consigliamo dieci artisti russi

Cultura
ANNA POPOVA
I “non-fungible token”, basati sulla blockchain, hanno reso possibile garantire la non riproducibilità dei lavori digitali, e il mercato sta crescendo a ritmi vertiginosi, con i collezionisti che investono acquistando in ether, la criptovaluta della piattaforma di smart contracts Ethereum

Fino a poco tempo fa, i collezionisti non erano molto disposti ad acquistare opere d’arte digitali, in quanto non uniche e facilmente riproducibili. Ora la situazione è radicalmente cambiata grazie agli NFT, i “non-fungible token”, uno speciale tipo di token crittografico che rappresenta qualcosa di unico grazie a una certificazione che avviene tramite blockchain, e che, a differenza delle criptovalute, come il bitcoin, e di altri token, sono “non fungibili”, ossia non reciprocamente intercambiabili. Questo ha portato a un vero boom del settore, con decine di marketplace, piattaforme specializzate in aste online di opere d’arte digitali, come OpenSea, SuperRare, Rarible e molte altre.

Abbiamo selezionato per voi dieci famosi artisti russi che sono entrati in questo nuovo mercato.

1 / Pavel Pepperstein e Sonja Stereostyrski

Seguace del realismo psicologico e post-concettualista, Pavel Pepperstein (1966-) ha partecipato alla Biennale di Venezia e alla biennale itinerante Manifesta, ha esposto al Louvre e al Centre Pompidou di Parigi, al New Museum di New York e in molti altri musei di primo piano in giro per il mondo. Il suo nuovo progetto congiunto con la designer multimediale Sonja Stereostyrski (1998-) si intitola “PPSS”, e quest’inverno i due artisti hanno presentato la mostra “Videnija zvjozd” (ossia: “Visione delle stelle”), in cui hanno esplorato l’influenza dei musicisti sulle nostre vite.

Dopo questa mostra, sulla piattaforma NFT Rarible hanno pubblicato (non in vendita) un nuovo lavoro, “Novyj mir” (ossia: “Nuovo mondo”), in cui sulla mappa mondiale si muovono caoticamente dei kolobók (una pagnotta animata, protagonista delle fiabe russe). Tra confini non segnati e motivi colorati che coprono i territori di Stati diversi, l’opera assomiglia a una sorta di intricato Risiko o alla visione di un mondo del futuro completamente nuovo.

2 / Olga Tobreluts

L’artista Olga Tobréluts (1970-) lavora molto con la video arte, combinando la computer grafica con immagini d’arte canoniche. Nel 2019, insieme al macedone Mice Jankulovski (1954-) ha presentato la mostra “Transcoder. Before and After Media in Abstraction” al Padiglione della Macedonia del Nord alla Biennale di Venezia. E in aprile è entrata su una piattaforma NFT con l’opera “Dollar” della serie “Novaja mifologija” (“Nuova mitologia”). Il simbolo della valuta americana si trasforma in qualcosa che ricorda sia un palloncino sia il coronavirus. L’opera è stata venduta il 21 aprile 2021 per 1 ether (4.155,85$).

3 / Aristarkh Chernyshev

Ad aprile, anche Aristarkh Chernyshev (1968-) ha venduto (per 2 ether; 4.152 dollari) il suo primo NFT. Il video “Personal Informational Organism. PiO v1.1” presenta un ibrido smartphone/sanguisuga, un device versatile che si nutre del sangue del suo proprietario.

Membro dell’Accademia delle Arti di Berlino, Chernyshev è appassionato di trasformazione dei flussi di informazione, che, attraverso un ripensamento delle nuove tecnologie associate sia ai social network che all’ingegneria genetica, collega con l’arte.

Anche altre due opere sono legate alla tecnologia: la natura morta “Posledee obnovlenie” (ossia: “Ultimo aggiornamento”), un teschio che “si impalla” durante l’aggiornamento del software, e un frammento del progetto “Distopia”.

4 / R66

Nikita Repljanskij (1990-; vero nome dell’artista R66) lavora con produttori di videogame come Borderlands, con gruppi musicali come i Bring me the horizon e con Adidas.

Come dice la sua biografia sulla piattaforma SuperRare, collega la tecnologia e le persone nelle loro due realtà. È stato uno dei primi ad entrare nel mercato NFT, l’anno scorso. E ha avuto un discreto successo: il suo primo lavoro è stato venduto per 3,5 ether.

5 / Pokras Lampas

Il portfolio di questo street artist (vero nome: Arsenij Pyzhenkóv; 1991-) o, come lui stesso si definisce, calligrafo, include lavori per YSL, Adidas, Dries Van Noten, Panasonic. Nel 2017 Pokràs Lampàs ha dipinto anche il tetto del Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, il cosiddetto “Colosseo quadrato”, creando una calligrafia in giallo su sfondo nero raffigurante numerose parole che iniziano per F, nel quadro della campagna pubblicitaria “F is For…” di Fendi. La casa di moda che ha infatti affittato il palazzo fino al 2028.

Pokras Lampas ha venduto la sua prima opera (ma per un lavoro sul mercato NFT si parla di “drop”, parola che riunisce il concetto di opera e quello di evento legato all’uscita della stessa sulla piattaforma) per 16 ether. Si tratta della foto di un suo lavoro di calligrafia proiettato sulla enorme diga della centrale idroelettrica di Chirkej, sul fiume Sulak, in Daghestan. In questo progetto, Pokras Lampas ha esplorato l’equilibrio tra natura e impatto umano.

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6 / Gruppo AES+F

Il quartetto (Tajiana Arzamasova, Lev Evzovich, Evgenij Svjatskij e Vladimir Fridkes) chiama il suo metodo artistico “psicoanalisi sociale”. Le loro installazioni video multicanale sono state esposte in importanti istituzioni museali e progetti globali. Ad esempio, “La cena di Trimalcione”, ispirata a uno dei capitoli del “Satyricon” di Petronio Arbitro, alla Biennale di Sydney, mentre “Last Riot” alla Biennale di Venezia. Il posizionamento sul marketplace NFT di uno dei più famosi gruppi artistici russi è diventato la naturale continuazione del loro lavoro. In primavera, gli AES+F sono usciti con tre drop: un video della serie “Psychosis”, che è una continuazione del progetto teatrale basato sull’omonima commedia di Sarah Kane. Il token includeva l’accesso alla versione completa di Psychosis di 18 minuti, non disponibile al pubblico. Il video “Griby” (ossia: “Funghi”) è stato venduto per 5,5 ether, mentre “Volnà nogtéj” (ossia: “Onda di unghie”) per 2,43. E il 10 maggio si è tenuta un’asta nel corso della quale è stata presentata come NFT la collaborazione di AES+F con il marchio di moda sudcoreano Gentle Monster: il video “Krug zhizni” (ossia: “Il cerchio della vita”) su musica del compositore Dmitrij Kurljandskij.

7 / Brickspacer

L’artista multimediale ha creato grafiche per Ariana Grande e Jeembo, video per Puma e Pepsi ed è stato presentato nella galleria multimediale NeoShibuya di Tokyo. E due anni fa ha iniziato a realizzare performance nelle quali “voleva presentare il potere travolgente della musica”. L’artista non solo è entrato nel mondo dell’NFT, ma ci è entrato in volo: tra le sue prime opere digitali c’erano i video con delle balene volanti… Anche se la composizione più toccante è stata “I Will Carve for You”, che Brickspacer ha dedicato all’intagliatore Igor Perevalov, la cui moglie soffre di poliartrite. Il denaro ricevuto dalla sua vendita, per un totale di 100 mila rubli (1.110 euro), è stato inviato dall’artista ai Perevalov.

8 / Aleksandr Shishkin-Hokusai

L’artista di San Pietroburgo (nato nel 1969) lavora molto in teatro, come scenografo, espone al Museo di Street Art di San Pietroburgo e al Museo di Arte Contemporanea “Garage” di Mosca. Nel 2019 ha ideato il progetto della Scuola Fiamminga, curato dall’Ermitage, per il Padiglione della Russia alla Biennale di Venezia. L’artista è entrato nel territorio dell’arte digitale relativamente di recente: due opere della serie “Proekty krovavykh fontanov dlja strany vampirov” (ossia: “Progetti di fontane di sangue per il Paese dei vampiri”), ispirati alla scultura di Michelangelo “Ragazzo accovacciato” (custodita all’Ermitage), hanno trovato un acquirente per 0,5 ether.

9 / Artjom Tkach

L’artista digitale ha esposto al Museo di Street Art di San Pietroburgo, all’Ermitage e al British Museum. Si è unito alla storia dei token non fungibili sia come autore indipendente che come curatore digitale. Tkach ha unito le opere degli artisti che hanno partecipato alla creazione del filtro AR (“realtà aumentata”) per l’Ermitage e sulla base di quei lavori ha fatto uscire un drop sui marketplace NFT. In totale, ha venduto 42 copie, una dozzina delle quali sono state successivamente rivendute. E ha trasferito i soldi ricevuti dalla vendita (pari a 16 mila dollari) agli autori, che non erano ancora riusciti a vendere le loro opere NFT.

10 / Misha Most

Misha Most (1981-) nasce come street artist. Negli anni Duemila passa a lavorare con gallerie, tra cui la famosa Lazarides di Londra, che a suo tempo hanno reso una star mondiale Banksy. Misha Most è ben conosciuto in America: alcuni anni fa l’artista ha creato là una delle sue opere più ambiziose, dalla serie “Future of the past”. L’anno scorso, durante la pandemia di Covid-19 a Los Angeles, Misha ha disegnato un murale intitolato “In search of”. La documentazione fotografica dell’opera è stata tokenizzata e venduta per 4,95 Ether (ora corrispondono a oltre 21.000 $) sul marketplace Foundation. Oltre all’NFT, l’acquirente ha ricevuto anche una copia ad acquerello dell’opera.


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