È considerato il maggior italianista russo. Colui che ha trasposto nella lingua di Pushkin buona parte della poesia italiana, da Dante a Petrarca, da Ariosto a Belli (di cui è il massimo interprete in lingua russa), fino ai moderni e contemporanei Ungaretti, Caproni, Montale, Luzi, Spaziani, Magrelli. Ora Evgenij Mikhailovich Solonovich, traduttore, studioso, e a sua volta poeta, presenta la sua antologia di poesie, “In mani fidate. Poesie 1981-2020”, pubblicata in questi giorni in Italia da Passigli Editore a cura di Caterina Graziadei e con traduzioni di Bianca Maria Balestra, Caterina Graziadei e Claudia Scandura (pp. 144, € 17,50, testo originale a fronte).
Russia Beyond e l’Istituto di Cultura e Lingua russa di Roma organizzano per il 18 maggio alle 17:30 (ora italiana) la presentazione online del libro (in diretta Facebook sulle pagine di Russia Beyond e dell’Istituto). Un evento arricchito dalla presenza di tanti ospiti: l’illustre Solonovich sarà infatti affiancato da slavisti e poeti italiani di grande rilievo. Come slavisti, ci saranno Alessandro Niero, traduttore e professore associato di letteratura russa all'università di Bologna; Caterina Graziadei, russista e traduttrice, curatrice del volume “In mani fidate”; Bianca Maria Balestra, russista e traduttrice; Claudia Scandura, russista e traduttrice. Si collegheranno anche i poeti Elio Pecora, Antonio Prete e Fabrizio Dall'Aglio.
L’antologia “In mani fidate” presenta una selezione dalle raccolte “Tra oggi e ieri” e “In questo mondo”, e consegna ai lettori una poesia “meditativa e insieme colloquiale”, come scrive Caterina Graziadei, che prende spunto dall’intorno, “dalla parca natura, circoscritta a brevi panorami, a volte solo nell’inquadratura della finestra”, o dagli scorci urbani, “scarti di una vita spesso ‘estranea’ (...) Uno sguardo che non giudica, solo registra e più spesso s’interroga su un presente tanto diverso da quello che ha scandito i giorni del giovane letterato sovietico”. Una poesia infatti che “si interroga sulla storia e sul presente, fra gli assilli di un quotidiano assediato dai contatti virtuali, computerizzato eppure sempre venato da tracce calde di affetti”, che non mancherà di emozionare il pubblico.
Evgenij Solonovich in Italia è noto soprattutto come grande traduttore e studioso; Commendatore dell’Ordine “Stella della solidarietà italiana”, vincitore di numerosi premi letterari in Russia e in Italia, insignito di due Lauree Honoris causa per la traduzione letteraria, a Siena e a Roma (“La Sapienza”), ha formato generazioni di traduttori e la sua casa-atelier moscovita di Khoroshevskoe Shosse è stata e rimane il centro di un fervido scambio tra poeti, traduttori e allievi.
L’evento fa parte del ciclo di lezioni e incontri online organizzati da Russia Beyond e Istituto di Cultura e Lingua russa di Roma per promuovere il dialogo e la conoscenza della cultura russa.
Per maggiori informazioni sull’evento, cliccate qui
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