Cinque libri russi di crescita personale da leggere

Il passaggio dalla giovinezza all’età adulta, la maturazione e le sfide della vita. Una selezione di romanzi per riflettere e conoscersi meglio

1 / Lev Tolstoj. Infanzia, adolescenza, giovinezza

Se non avete ancora letto “Guerra e Pace” di Tolstoj, e siete attratti dai grandi interrogativi della vita, in questo libro troverete spunti interessanti di riflessione. 

In gran parte autobiografico, il libro è composto dal primo scritto (“Infanzia”) pubblicato da Tolstoj quando aveva 24 anni (1852), a cui si aggiunge “Adolescenza” (1854) e “Giovinezza” (1857), che assieme a una quarta parte mai scritta dovevano costituire il libro “Le quattro età dello sviluppo”. Si tratta di un profondo lavoro di riflessione sul processo di crescita e maturazione. 

Il protagonista - un ragazzo che altro non è che l’autore stesso - ripercorre i primi momenti fuori dalla sua casa d’infanzia, dalla quale si allontana per andare a Mosca a studiare. Supera la morte della madre, un avvenimento tragico che segna la fine della sua infanzia, e altre avversità della vita.

Tutti gli eventi non sono che il riflesso delle esperienze dell’autore, strumento per esplorare gli aspetti psicologici che caratterizzano la maturazione di un giovane, la sua percezione della morale, della vita adulta, dei propri sentimenti e delle prime esperienze sessuali.

2 / Maksim Gorkij. Infanzia

L’autobiografia di questo grande autore russo dipinge un mondo completamente diverso rispetto alla nobile trilogia di Tolstoj. Il protagonista è Alyosha, un ragazzo della classe operaia e contadina. Quando suo padre muore, il giovane viene portato dalla madre nella casa dei nonni, e lì lo abbandona. 

Il ragazzino, cresciuto nell’ambiente gentile dei suoi genitori, si deve ora abituare alle percosse del nonno… almeno fino al momento in cui inizia a guadagnarsi il pane da solo, entrando definitivamente nel mondo degli adulti. 

Una storia di vita e morte, di lavoro e povertà, che si snoda sullo sfondo delle grandi ingiustizie del mondo. Pur nelle difficoltà, il ragazzo capisce che il vero senso dell’esistenza va ben oltre il duro lavoro, e così si mette in viaggio alla ricerca di nuove persone da conoscere, e alla ricerca di sé.

3 / Ivan Bunin. La giovinezza di Arseniev

Aleksej Arseniev lascia la Russia dopo la rivoluzione bolscevica e, spinto dalla nostalgia per la patria, inizia a ricordare la sua vita: durante l'infanzia, trascorsa nella tenuta di campagna di famiglia, entra in contatto con alcuni maestri che influenzano profondamente la sua visione dell’esistenza. Ed è proprio allora che subisce i primi "terremoti" della vita: la morte dell’amata nonna e della sorellina, la nascita del primo amore...

Questo libro, in parte autobiografico, ha fortemente contribuito all’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Bunin, nel 1933. 

Nell’opera (il cui titolo originale in russo è "La vita di Arseniev", tradotto in italiano come "La giovinezza di Arseniev" dalla casa editrice "Bietti" nel 1930), l’autore ricostruisce la sua giovinezza, lasciando in eredità al mondo un capolavoro della letteratura, dove le riflessioni di carattere personale si mescolano a rappresentazioni idilliache della natura locale, sullo sfondo di alcuni fatti storici che anticipano uno dei periodi più turbolenti della storia russa.

4 / Nikolaj Ostrovskij. Come fu temprato l'acciaio

Questo romanzo autobiografico, che racconta l'incredibile destino di Pavel Korchagin, si è rivelato iconico nel periodo sovietico. 

Un ragazzo di umili origini viene cacciato dalla scuola, e si ritrova a crescere per strada. Quando scoppia la rivoluzione, nel 1917, Pavel si rivela un eroe che combatte a fianco dei bolscevichi nella Guerra Civile. 

La volontà di Pavel di vivere e di diventare un uomo migliore è una metafora dell'acciaio che viene temprato dalle difficoltà della vita e dalle malattie. Quando resta paralizzato, non si perde d’animo e non cede alla disperazione.

Il romanzo, tradotto in molte lingue e più volte ripubblicato, è considerato un classico del realismo socialista sovietico e della letteratura comunista internazionale. 

5 / Marina Stepnova. Le donne di Lazar

La storia di un geniale matematico, Lazar Lindt, viene raccontata attraverso le tre donne che segnano profondamente la sua vita. La prima è la moglie del suo capo, che diventa quasi una seconda madre per lui, e che lui ama nonostante i 20 anni di differenza; poi incontra una giovane di nome Galina, di cui si innamora e che sposa; la terza donna è la nipotina, orfana, grande promessa della danza, che egli non conoscerà mai perché la morte sopraggiunge prima della sua nascita, ma per lei Lazar continuerà a essere un angelo protettore. 

Questo romanzo contemporaneo della talentuosa Marina Stepnova racchiude in sé le tradizioni della grande letteratura russa, arricchite di nuove metafore artistiche e nuove idee.



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