Kazimir Malevich (1879-1935)
Malevich, ideologo dell'arte non oggettiva, fu il padre del Suprematismo, una tecnica che combina il colore a figure in bianco e nero, una delle principali tendenze dell'avanguardia russa. Autore del leggendario Quadrato Nero, da sempre al centro di un interessante dibattito, Malevich è diventato uno degli artisti più “costosi” della sua generazione: nel 2018, la sua Suprematist Composition è stata venduta da Christie's alla cifra record di 85,8 milioni di dollari.
Wassily Kandinsky (1866-1944)
Tra i fondatori dell'arte astratta, ricevette riconoscimenti in vita sia in Russia, dove lavorò fino al 1921, sia in Germania, dove emigrò e da dove la sua arte iniziò a crescere, facendosi conoscere in Europa e in America. Una delle sue più grandi ammiratrici, amante delle sue "composizioni" di schizzi e punti di colore, fu la famosa gallerista e collezionista di arte moderna Peggy Guggenheim. Fu soprattutto grazie a lei che le opere di Kandinsky furono esposte attivamente su entrambe le sponde dell'Atlantico, ed egli conquistò molti seguaci, da Jackson Pollock a Gerhard Richter.
Vladimir Tatlin (1885-1953)
Secondo alcuni critici, Tatlin - tra i fondatori del costruttivismo e membro della leggendaria Ultima Esposizione Futurista 0.10, dove fu esposto per la prima volta il Quadrato Nero - fu una presenza ancor più impressionante di Malevich a quella mostra.
Fu proprio lì che egli introdusse per la prima volta i suoi contro-rilievi: strutture tridimensionali fatte con materiali diversi che sottolineano il loro legame con l'arte non oggettiva. Fu autore di famosi progetti utopici, come La Torre di Tatlin, o Monumento alla Terza Internazionale, e l'Ornitottero di Letatlin, che non è mai decollato e che oggi lo si può vedere “librarsi" solo sotto il soffitto della Galleria Tretyakov.
Aleksandr Rodchenko (1891-1956)
Rodchenko potrebbe essere descritto come un polistrumentista: sembra aver padroneggiato tutti i generi e le tecniche possibili. Era un pittore, uno scultore, un fotografo, un disegnatore di teatro e di produzione cinematografica, e gli è stato attribuito il merito di aver progettato la prima campagna pubblicitaria dell'URSS in assoluto. Insieme a Vladimir Tatlin e Aleksei Gan, è considerato il fondatore del costruttivismo.
Natalia Goncharova (1881-1962)
Goncharova è forse la principale “Amazzone dell’avanguardia”, come il poeta futurista Benedikt Livshits ha definito le artiste d'avanguardia femminili. Ha partecipato praticamente a tutte le mostre d'avanguardia di inizio XX secolo. Le sue opere tradiscono il suo amore per l'arte popolare (lubok), la pittura di icone e la Spagna (ha dipinto donne spagnole in stili diversi per più di 20 anni), plasmando abilmente le sue immagini attraverso uno stile innovativo.
El Lissitzky (1890-1941)
Lissitzky fu artista e architetto; creò opere d’avanguardia in diversi momenti della sua carriera. Sviluppò l'arte propagandistica sovietica e lavorò anche per la leggendaria associazione olandese De Stijl, che aveva tra i suoi fondatori Piet Mondrian. Tra le principali realizzazioni di Lissitzky ci furono l'invenzione del proun (strutture in equilibrio fatte di corpi geometrici) e l'introduzione delle idee suprematiste in architettura.
Mikhail Larionov (1881-1964)
Larionov fu marito e socio di Natalia Goncharova, che condivise con lei un lungo percorso artistico e di vita insieme: dalle prime mostre semi-underground di artisti ribelli, all'emigrazione e alle difficoltà della vita in Francia. Nonostante avesse inventato un proprio movimento artistico, il raggismo (in cui gli oggetti sembravano composti da raggi che penetrano nello spazio), la ricerca sulla sua arte è rimasta a lungo nell’ombra, messa in secondo piano dalla ricerca sul patrimonio artistico di Natalia Goncharova.
Lyubov Popova (1889-1924)
Questa artista, nota per le sue tele cubo-futuristiche e i lavori suprematisti, ha vissuto una vita breve ma memorabile. Figlia di un ricco uomo d'affari, dopo la rivoluzione del 1917 rimase nella nuova Russia al servizio della nuova arte, che nel caso del giovane stato sovietico significava “avanguardia”. Fu studentessa di Malevich, membro del suo gruppo Supremus, ma con gli anni riuscì a superare il proprio maestro. Praticamente sconosciuta in vita, le sue opere sono oggi esposte nelle collezioni dei più importanti musei del mondo, dalla Galleria Tretyakov al Museo Russo, dal MoMA di New York al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Aleksandra Ekster (1882-1949)
Questa amica di Picasso può essere considerata l'artista d'avanguardia più internazionale: Ekster, che studiò arte a Parigi, partecipò a mostre della nuova arte in Francia, Italia e Russia. Insieme a Popova, si unì a Supremus e disegnò incredibili scenografie e costumi futuristici per varie produzioni teatrali. Dopo l'emigrazione nel 1924, l'avanguardia nella sua arte si affievolì gradualmente e molte delle sue opere successive appartengono quasi esclusivamente all'arte figurativa.
Ivan Puni (1892-1956)
Allievo del famoso artista realista russo Ilya Repin, Puni continuò i suoi studi in Francia, dove assorbì le idee del cubismo e del fauvismo, portandole in Russia. Fu Puni a organizzare le mostre futuristiche Tram B e 0.10, dove furono introdotti per la prima volta il Suprematismo di Malevich e altri movimenti d'avanguardia. Emigrato, nel 1923 si separò dall'arte non oggettiva per dedicarsi quasi completamente all'arte primitiva.
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