“Avevo bevuto 100 grammi di vodka. Non bevo mai vodka... e l’effetto è stato pesante”. È questa la spiegazione fornita dall’uomo, originario della città di Voronezh, che nei giorni scorsi si è scagliato contro il quadro di Ilya Repin, “Ivan il Terribile e suo figlio Ivan”, esposto nella Galleria Tretyakov di Mosca.
Il capolavoro, dipinto nel 1885, raffigura lo zar che stringe al petto il corpo del figlio ucciso. A distanza di oltre un secolo, gli storici continuano a interrogarsi sulla veridicità dei fatti, e la questione resta ancora aperta.
L’opera è stata strappata in tre punti. E non è la prima volta che un vandalo rovina un simile capolavoro. Ecco i casi più eclatanti.
1 Ivan il terribile di Repin
Questo capolavoro non ha avuto vita facile fin dall’inizio. Durante l’epoca dell’Impero russo più di qualcuno ha definito l’opera troppo scura e cupa. “Molti spettatori si lamentavano del fatto che il quadro causava in loro una sensazione di vertigine - spiega l’esperto d’arte di Kommersant Dmitrij Butkevich -. Inoltre si vociferava che Repin avesse perso l’uso di una mano dopo averlo dipinto”.
Nel 1913 Abram Balashov, un giovane che non aveva mai dato segni di squilibrio, si scagliò con un coltello contro la tela, gridando: “Basta sangue!”.
I restauratori e lo stesso Repin trascorsero vari mesi nel tentativo di porre rimedio al danno. Purtroppo il terribile atto vandalico si è ripetuto ancora.
2 La Danaë di Rembrandt
Il capolavoro di Rembrandt fu acquistato da Caterina la Grande per la collezione dell’Ermitage di San Pietroburgo. Nel 1985 però un cittadino sovietico originario della Lituania, Bronius Maigys, gettò sulla tela dell’acido solforico e la tagliò con un coltello.
Fu difficile capire quali furono le motivazioni alla base del gesto: inizialmente Maigys disse che fu un modo per ribadire la necessità dell’indipendenza da parte della Lituania dall’Urss. Poi giustificò il gesto dicendo che era contrario ai nudi nell’arte. “Secondo i medici, soffriva di problemi psichici che lo spinsero a un gesto così estremo”, ha scritto il giornale Fontanka.
Maigys alla fine trascorse otto anni in manicomio. Mentre ci vollero 12 anni per restaurare il capolavoro di Rembrandt.
3 La Gioconda di Leonardo
La gente quando è arrabbiata può avere scatti d’ira senza precedenti. E lo ha dimostrato bene nel 2009 una signora russa in visita al museo Louvre di Parigi. Secondo la giustificazione fornita, le autorità francesi avrebbero negato alla donna la cittadinanza, e lei, per ripicca, ha scagliato una tazza di ceramica contro il famoso quadro di Leonardo da Vinci.
Ma questo non fu l’unico tentativo di danneggiare la Monna Lisa. Nel 1956 un visitatore lanciò dell’acido contro la tela, un altro invece scagliò contro il quadro una pietra. Nel 2009 il museo per fortuna aveva già posto una teca di vetro attorno al dipinto, così la tazza scagliata dalla donna non causò danni all’opera. La signora è stata detenuta dalle autorità e rilasciata in un paio di giorni.
4 La croce bianca di Malevich
L’incidente che ebbe come protagonista l’opera realizzata dal genio suprematista del XX secolo avvenne nel 1997. Aleksandr Brener, un controverso artista russo, si recò ad Amsterdam dove imbrattò il quadro di Malevich con dello spray, disegnando sulla tela il simbolo di un dollaro.
Per Brener si trattava di un atto simbolico rivolto al mondo dell’arte, secondo lui ossessionato dal denaro.
“Ho crocifisso il dollaro, come Gesù”, scrisse in tono ironico l’artefice dell’atto vandalico.
Ma il tribunale olandese non interpretò il gesto come una manifestazione artistica, bensì mandò in carcere Brener che si ritrovò a pagare 10.000 dollari di multa.
5 Le foto di Jock Sturges
Nel 2016 è stata allestita in Russia una mostra del fotografo americano Jock Sturges, famoso per i suoi ritratti di nudo familiare e nudo di bambini. Ma l’esposizione ha subito suscitato l’indignazione di alcuni politici e di alcuni movimenti conservatori della società, che hanno parlato di pornografia.
Lo scandalo ha raggiunto il suo apice quando, nel settembre 2016, un certo Aleksandr Petrunko ha gettato del liquido (presumibilmente urina) sulle foto di Sturges in mostra nella Galleria Fratelli Lumiere di Mosca.
Petrunko è stato trattenuto per otto giorni e la mostra è stata chiusa, per essere riaperta poi alla fine del 2017.
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