Pubblicità della Fabbrica di ventilatori Moven, 1990
Amazzoni in gonne colorate portano una penna gigante (per firmare il contratto) che assomiglia a un missile balistico intercontinentale. Un impiegato d’ufficio trattato come un sultano è portato su un trono mobile dalle sue vestali. Uno strano operaio avanza con una chiave inglese gigante in spalla e due asiatici cantano felici in macchina. No, questo non è un filmetto horror girato in casa, ma uno dei più grandi pezzi di pubblicità russa (sovietica) mai prodotto. Chi può resistere a comprare un ventilatore da una società con una strategia di marketing così aggressiva?
Pubblicità della Fabbrica di ventilatori Moven, 1991
Come se il primo spot non fosse stato abbastanza, la direzione della fabbrica dei ventilatori di Mosca ha scioccato ancora una volta il pubblico russo con un sequel ancora più epico di questo capolavoro di marketing. Entrano in scena cammelli, odalische e ritmi orientali…
Pubblicità di un regolatore di corrente con touch control, anni Ottanta
Chi ha lavorato a questa réclame forse non era così esperto nel branding e nella scelta del nome del loro prodotto, ma il talento registico ha sopperito a questa debolezza. Il video è psichedelico, girato nelle migliori tradizioni di David Lynch: un lampadario vola attraverso la stanza mentre una donna tocca un pulsante “magico”…
Pubblicità britannica delle auto Lada
Questo rally sui terreni più difficili delle macchine a marchio Lada doveva convincere i clienti britannici (alla fine del video, in inglese, i prezzi sono in sterline) che le macchine fatte in Russia erano mostri invincibili come gli animali più feroci, che appaiono numerosissimi nella réclame, facendola assomigliare a un vero e proprio safari.
Pubblicità della “Lada 2109”, 1993
“Posizione numero uno: mi rilasso; Posizione numero due: Ti desidero”, canta un ufficiale dell’Esercito Russo accarezzando sensualmente il volante della sua nuova Lada, come se fosse il corpo sinuoso della sua amata. In questa pubblicità che vende un’auto di fabbricazione russa, i soldati marciano e cantano il loro desiderio di “possedere” questa “bellezza”.
Pubblicità dei chioschi T.T.T aperti 24 ore, anni Novanta
Che fare quando un improvviso desiderio di bere Pepsi e mangiare degli snack ti colpisce nel bel mezzo della notte? Era una domanda superflua per qualsiasi russo degli anni Novanta: non restava che andare immediatamente al più vicino “larjòk”, un chiosco a forma di scatola dove erano venduti alcolici, bibite e alimentari confezionati ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette. E questo è esattamente ciò che questo esile uomo arruffato e le tre ragazze del video cantano. Nella vita non c’è niente di meglio di una visita al più vicino chiosco T.T.T.…
7. Pubblicità della Finanziaria MMM (schema di Ponzi), anni Novanta
Questa strana saga familiare in molte puntate (che in totale raggiunge i 10 minuti) racconta la storia di Lenja Golubkov, un russo medio degli anni Novanta che, guidato da impulsi virtuosi (inizialmente il desiderio di comprare gli stivali a sua moglie Rita), investe nella società MMM e, a sorpresa, ottiene un solido ritorno dell’investimento molto presto. Inizia così la sua fortuna, fatta di viaggi in America (c’erano i Mondiali del 1994), di sogni realizzati e di spirito imprenditoriale.
Gli piace lo schema, e cerca di convincere i suoi parenti, inizialmente scettici, in particolare il fratello Ivan. Lenja spiega il funzionamento del sistema MMM, che gli dà un ritorno del 1000% sugli investimenti. Girato in uno stile estremamente realistico, questo annuncio spiega in parte come molte persone possano essere state così ingenue da lasciarsi attirare dal dubbio schema che la società MMM (uno dei tre fondatori, Sergej Mavrodi, è morto recentemente) offriva. Quando la piramide finanziaria fece bancarotta aveva raccolto almeno 1,5 miliardi di dollari e almeno 50 persone si suicidarono quella sera, mentre diverse milioni di russi (forse 10 milioni) persero tutti i loro risparmi.
Non ne avete abbastanza del geniale trash russo? Leggetevi la storia di Vitas: il cantante divenuto un meme mondiale