“La corazzata Potemkin” di Sergej Ejzenshtejn è uno dei più grandi film di tutti i tempi e uno dei dieci film russi da vedere almeno una volta nella vita. Ma non molti sanno che il suo successo fece entrare in contatto lo sceneggiatore e regista sovietico Grigorij Aleksandrov, che lavorò con Ejzenshtejn al montaggio, con Charlie Chaplin.
Quando il film ricevette onori e riconoscimenti internazionali, nel 1925, Aleksandrov, Ejzenshtejn e il direttore della fotografia Eduard Tisse vennero inviati in America per costruire un ponte con personalità culturali straniere.
I tre ricordarono poi di aver incontrato diversi attori famosi a Los Angeles, tra cui Charlie Chaplin. Aleksandrov fece subito amicizia con lui, e lo stesso Chaplin ricordò la visita degli uomini di cinema sovietici nelle sue memorie: “Li ho incontrati molto spesso. Mi hanno raggiunto sul campo per giocare a tennis”.
Un giorno Chaplin invitò i suoi nuovi conoscenti a fare un giro in barca. Nel libro “Epocha i kino” (“Epoca e cinema”), Aleksandrov scrisse che era stata una giornata meravigliosa. Lui, Chaplin, Ejzenshtejn e un marinaio navigarono per mare e a un certo punto Aleksandrov si mise a cantare la famosa canzone russa “Iz-za ostrova na strezhen” (“Da dietro l’isola alla rapida”) dove risuonano le parole “Volga-Volga, madre nativa, Volga - fiume russo”. Chaplin, immediatamente apprezzò la melodia della canzone, e iniziò a canticchiare insieme a lui. Nelle sue memorie, il regista sovietico scrisse che Chaplin era così impressionato dalla canzone che gli suggerì di fare un film sul Volga: “È un fiume così grande! Proprio come il nostro Mississippi. Puoi trovare molte storie meravigliose per illustrare il fiume e le persone che vivono lungo le sue sponde”. Dopo alcuni anni, nel 1938, Aleksandrov usò questa idea per realizzare il suo “Volga-Volga”, un musical sovietico che era il film preferito di Stalin.