L’uso degli aghi dei pecci (nome scientifico: Pìcea; un genere di circa 40 specie di conifere sempreverdi della famiglia Pinaceae) per scopi medicinali può essere fatto risalire a tempi antichi, quando le popolazioni indigene e i guaritori tradizionali li usavano per trattare vari disturbi respiratori. Qui useremo per antonomasia il nome di “abete rosso”, anche se a rigore si riferisce solo a una specie (nome scientifico: Picea abies) di pecci.
In Russia, lo sciroppo di abete rosso divenne particolarmente popolare nel XVII secolo, poiché contiene un alto livello di vitamina C, addirittura superiore a quella contenuta in un limone.
Lo sciroppo di abete rosso è stato poi utilizzato anche dai soldati russi durante la Seconda Guerra Mondiale come misura preventiva contro lo scorbuto. I militari assumevano quotidianamente piccole quantità di sciroppo per mantenere alti i livelli di vitamina C, e prevenire lo sviluppo di questa malattia. Inoltre, tali sciroppi e infusi di ramoscelli e aghi furono preparati da alcuni abitanti di Leningrado, affamati, per sopravvivere durante il lunghissimo assedio nazista.
Una delle caratteristiche più singolari dello sciroppo di abete rosso è il suo sapore. È leggermente amaro e resinoso e ricorda gli aghi di questo albero. Viene spesso utilizzato come dolcificante nel tè o come guarnizione per i bliny. Il colore dello sciroppo può variare a seconda del tipo di peccio utilizzato, ma in genere è di colore ambrato scuro.
Lo sciroppo è un ingrediente popolare in molti piatti russi e viene spesso utilizzato per insaporire piatti di carne o come marinata per il pesce. Viene utilizzato anche nella produzione di birra e talvolta viene aggiunto a cocktail o bevande per conferire loro un sapore unico.
Il processo di produzione dello sciroppo di abete rosso è relativamente semplice, ma non facile e veloce. Innanzitutto, gli aghi di abete rosso vengono raccolti dall’albero. Solo gli aghi nuovi sono adatti. La lunghezza degli aghi non deve superare i 7 centimetri.
Alcune persone non lavano gli aghi prima della cottura, per mantenere il loro sapore. In questo caso i rametti puliti dovrebbero essere raccolti da alberi che crescono lontano dalle strade. Altrimenti, è necessario lavare accuratamente gli aghi. Poi si fanno bollire in acqua per diverse ore, finché il liquido non si riduce a una consistenza sciropposa.
Esistono molte varianti della ricetta dello sciroppo di abete rosso e alcuni preferiscono aggiungere aromi come cannella, chiodi di garofano o zenzero. Altri scelgono di utilizzare diversi tipi di dolcificanti, come il miele o lo zucchero. Oggi vi propongo di cucinare un tradizionale sciroppo di abete rosso con lo zucchero.
Raccogliete i rametti di abete rosso appena germogliati. Staccate solo gli aghi. Siate pazienti, a me ci sono volute ore; ho guardato un film e ho cercato di godermi questo noioso processo. Lavate gli aghi.
Mettete gli aghi di abete rosso ben pressati in una pentola da un litro, versate l’acqua, portate a ebollizione e fate cuocere a fuoco basso per circa 30 minuti.
Dopo 30 minuti, togliete la pentola dal fuoco e lasciate raffreddare per circa 15 minuti.
Filtrate il liquido attraverso un colino a maglie fini o una stamigna, premendo bene per estrarre quanto più liquido possibile.
Versate nuovamente il liquido nella pentola e aggiungere lo zucchero, mescolando finché non si scioglie completamente.
Rimettete la pentola sul fuoco e portate il composto a ebollizione, quindi riducete la fiamma e lasciate sobbollire per circa un’ora e mezzo.
Al termine della cottura, il composto acquisterà una bella tonalità rosa.
Attenzione: più a lungo lo sciroppo viene cotto, più ricco sarà il colore.
Versate lo sciroppo in barattoli puliti e sterilizzati e lasciatelo raffreddare completamente prima di chiuderlo.
Godetevi il vostro sciroppo di abete rosso fatto in casa!
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