Batteri e funghi dallo spazio, missione compiuta

Foto: REUTERS / Dmitry Kostyukov / Pool

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L'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale è tornato sulla Terra, con il suo carico di esperimenti cosmici e un pizzico di suspense.

Di nuovo sul pianeta Terra i cosmonauti russi Aleksandr Kaleri e Oleg Skripochka e l'astronauta della Nasa Scott Kelly. Con un pizzico di suspense. Per la prima volta nella storia della Stazione Spaziale Internazionale, infatti, il distacco della navicella spaziale pilotata Sojuz è avvenuto in regime manuale. L'operazione è stata portata a termine dal comandante Kaleri, mentre, di solito, come hanno dichiarato al Centro direzionale dei voli spaziali russo (Tzup), tutto avviene in regime automatico. Stavolta, invece, l’ingegner Kaleri aveva il compito di testare il nuovo sistema di guida, installato sulla prima navicella modificata della serie digitale.

Sojuz Tma-m è, infatti, la prima navicella pilotata di nuova generazione. É stata progettata e assemblata alla Rkk Energija in base alla Sojuz Tma, che dall'ottobre 2002 ha già effettuato venti voli nello spazio. La modernizzazione della navicella ha riguardato innanzitutto il calcolatore digitale di bordo e il sistema di trasmissione delle informazioni telemetriche.

In passato sulle navicelle spaziali Sojuz veniva utilizzato un sistema di trasmissione delle informazioni telemetriche di tipo analogico, mentre la versione Tma-m ha in dotazione un sistema digitale che si distingue per la sua compattezza. Inoltre sono state sostituite altre 36 apparecchiature ormai superate con 19 nuovi strumenti di progettazione contemporanea. Queste sostituzioni hanno portato con sé anche il rinnovamento dei sistemi di guida e della gestione del regime termico.

Le prove di collaudo delle nuova serie di navicelle spaziali pilotate continueranno con il volo della navicella Sojuz Tma-02m, il cui lancio è previsto a maggio. Tempo di esami anche per la Sojuz Tma-03m: il suo lancio avverrà a fine novembre.

Nell’attesa di questi eventi, si analizzano i dati raccolti al rientro della Sojuz Tma-m. L'atterraggio è avvenuto in tutta sicurezza, nonostante il brutto tempo e il forte vento. Il modulo di atterraggio è stato spostato di diversi chilometri rispetto al luogo previsto per l'atterraggio.

Kaleri, Skripochka e Kelly hanno lavorato a bordo della stazione spaziale poco più di cinque mesi come membri dell'equipaggio della 25esima e 26esima spedizione di lunga durata. Questo volo spaziale è stato il primo della carriera di Skripochka. Scott Kelly ha invece volato per la terza volta.

Per Aleksandr Kaleri, uno dei cosmonauti più esperti dell'agenzia spaziale russa Roskosmos, è stato il quinto lancio, che gli è valso anche il secondo posto nella classifica del tempo trascorso in orbita: 769 giorni in missione nello spazio, 159 dell’ultima spedizione. Il primato di permanenza in condizioni di assenza di gravità, spetta al capo del Centro addestramento degli astronauti, Sergej Krikalev, che in sei voli spaziali ha accumulato 803 giorni in orbita. Al terzo posto è sceso Sergej Avdeev: in tre spedizioni ha trascorso sulla stazione orbitale Mir 747 giorni.

 

Alla Stazione Spaziale Internazionale ora è il turno del russo Dmitrij Kondratjev, dell’americana Catherine Coleman e dell'italiano Paolo Nespoli, che attendono l’arrivo della navicella Sojuz Tma-21, il cui lancio, inizialmente previsto per il 30 marzo 2011, è stato rimandato di alcuni giorni.

L'atterraggio della Sojuz Tma-m

Alle 10.03, ora di Mosca, del 16 marzo 2011 i motori della navicella sono entrati in fase di frenaggio ed è iniziata la discesa dall'orbita. Alle 10.28 è avvenuto il distacco del modulo di atterraggio con gli astronauti, dai moduli di servizio e di propulsione. Tre minuti dopo, la capsula è entrata negli strati più densi dell'atmosfera. Alle 10.39 si è aperto il paracadute estrattore e subito dopo quello principale del modulo di discesa.

Alle 10.54 la capsula è atterrata a 86 chilometri a nord di Arkalyk (Kazakistan). Subito dopo l'atterraggio gli astronauti sono stati sottoposti ai controlli medici preliminari nell'ospedale mobile, dopo di che sono stati trasportati in elicottero fino a Kustanaj. Da lì i russi Aleksandr Kaleri e Oleg Skripochka hanno raggiunto con un volo speciale l'aerodromo Chkalovsky, vicino a Mosca, dove erano attesi da colleghi e parenti. L'astronauta della Nasa Scott Kelly è andato direttamente a Huston.

Nella zona dell'atterraggio c'era molto freddo. Per evitare che i cosmonauti si raffreddassero, sono stati loro offerti tè caldo e coperte. I medici hanno spiegato che dopo l'uscita dall'apparecchio spaziale il sistema di riscaldamento degli scafandri non funziona in quanto non sono dotati di un sistema di riscaldamento autonomo. Inoltre la discesa, a causa dell'effetto dell'accelerazione toglie agli astronauti molte forze ed energie. In genere, dopo l'atterraggio, le condizioni di salute degli astronauti vengono verificate grazie al straordinario sistema a distanza messo a punto in Russia e che permette di seguire il funzionamento del cuore, dell'apparato respiratorio e delle surrenali.

L'atterraggio e il ritrovamento del modulo di discesa è stato coadiuvato dal lavoro di 17 elicotteri e aerei dei servizi di ricerca e salvataggio.

Il carico della navicella

Kaleri, Skripochka e Kelly hanno riportato sulla Terra esemplari biologici: batteri, funghi e semi vegetali, rimasti nello spazio aperto per due anni. Questa spedizione spaziale è stata in effetti molto intensa: l'equipaggio ha accolto lo shuttle Discovery che ha compiuto il suo ultimo volo, e anche le navicelle giapponesi ed europee Htv-2 Cicogna bianca e Atv-2 Johann Kepler. Inoltre i cosmonauti hanno scaricato e ricaricato con le apparecchiature già utilizzate due navi da carico russe Progress.

Skripochka e i compagni Fedor Yurchikhin, tornato sulla Terra in novembre, e Dmitrij Kondratjev, che resterà sulla stazione orbitale fino a maggio, hanno compiuto tre uscite nello spazio aperto, secondo il programma spaziale russo. L'equipaggio ha inoltre portato a termine un ampio programma di ricerche scientifiche. Solo la parte russa del programma includeva oltre 40 diversi esperimenti, parte dei quali mai compiuti sulla stazione.

Ma non è finita. Le navicelle russe Sojuz trasporteranno gli astronauti della Nasa e delle agenzie spaziali che partecipano al progetto della Stazione Spaziale Internazionale almeno fino al 2016. Il relativo accordo aggiuntivo è stato firmato dall'Agenzia Spaziale Federale Russa e dall'ente spaziale americano e prevede il trasporto sulla stazione e il rientro sulla Terra su navicelle russe di 12 astronauti facenti parte di spedizioni a lunga durata, oltre alla loro preparazione al volo, alla gestione delle operazioni di volo, ricerca e salvataggio in fase di discesa sulla Terra.

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