Dieci posti selvaggi in Russia per chi vuole davvero stare da solo nella natura

Legion Media
Stanchi della folla? Questi luoghi meravigliosi sono l’ideale per chi desidera prendersi una pausa dalla stressante vita moderna e dedicarsi all’ecoturismo. Ma attenzione: sono molto difficili da raggiungere

1. Terra di Francesco Giuseppe

In questo arcipelago polare di 192 isole non ci sono né città né villaggi. I pochi residenti temporanei sono lavoratori delle stazioni meteorologiche e guardie di frontiera. La maggior parte delle isole è coperta da ghiacci perenni, sui quali vagano in cerca di cibo gli orsi polari e si riposano trichechi e foche. Si può arrivare fin qui solo via mare in gruppi organizzati, ma vi costerà diverse migliaia di euro.

2. Paludi del Vasjugan

Tra le più grandi del mondo (55.000 kmq: come Piemonte, Lombardia e Liguria messe assieme!), queste paludi rientrano dell’elenco delle Cento meraviglie della Russia. Diecimila anni fa tra i fiumi Ob e Irtysh c’erano solo alcune piccole zone paludose, ma, a causa del clima umido, il pantano ha risucchiato tutto il resto. La palude continua ancora a crescere, conquistando sempre più terreno. Tra la gente del posto, che vive non lontano, in piccoli (e molto pieni di zanzare) villaggi, è diffusa la leggenda, che queste paludi siano opera del diavolo. Arrivare fin qui è molto complicato: sono circa 700 chilometri a ovest di Tomsk, e per godersi il panorama della palude è meglio volarci sopra in elicottero.

3. Ergaki: il Lago dei Pittori

Questo luogo, scoperto alla metà del secolo scorso dai pittori di Krasnojarsk, è uno dei più isolati nel Parco Ergaki, nella Siberia meridionale. Sotto le acque cristalline, persino in luglio si può vedere il fondo gelato; sulle minuscole isolette del lago crescono i pini siberiani, e nelle vicinanze si innalza la meravigliosa Rupe Parabola. Arrivare fin qui è possibile solo a piedi, con un lungo trekking che attraversa diversi passi montani. Il percorso dalla più vicina Turbaza (base turistica attrezzata) al Lago Svetloe è di circa 2-3 ore per i montanari allenati. Dicono che almeno la metà dei novizi non ce la faccia e scelga di tornare indietro, per la durezza del percorso.

4. Valle del Fiume Bikin

Il fiume Bikin nasce nella parte centrale della Riserva naturale dei monti Sichote-Alin, nell’Estremo Oriente russo. Qui si possono incontrare tigri dell’Amur, gatti selvatici, e decine di rari tipi di uccelli. La valle è inclusa nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Lungo il corso del fiume Bikin vivono popolazioni indigene: tra cui gli Udege, che si dedicano all’artigianato tradizionale, alla caccia e alla pesca. Il più vicino centro abitato, Luchegorsk, fino al quale c’è un collegamento regolare, si trova a 10 chilometri dalla Valle e a 500 da Vladivostok.

5. Altopiano Bermamyt

Questo posto era noto agli amanti della natura e delle camminate già nel XIX secolo, ma ciononostante non vi troverete un gran numero di turisti. Per il suo aspetto insolito, l’Altopiano Bermamyt è stato soprannominato “la filiale di Marte nel Caucaso settentrionale”. Dal Bermamyt si aprono alla vista le fantastiche creste innevate del Grande Caucaso e dell’Elbrus. L’altopiano si trova a 30 chilometri da Kislovodsk, e si può raggiungere in macchina o a piedi. In caso di pioggia, il fango rende impraticabile ai mezzi alcune parti della strada, e all’inizio dell’estate qui di solito c’è ancora la neve.

6. Isole del Commodoro

In queste isole a nord dell’Oceano Pacifico si possono vedere 300 mila otarie orsine, più di venti tipi di balene, ammirare alte cascate e una natura assolutamente selvaggia. A causa dei frequenti terremoti, l’arcipelago si sposta ogni anno di 50 millimetri verso la Kamchatka. Nel più grande centro abitato, Nikolskoe, vivono circa 700 persone di etnia aleutina e eschimese. Qui si trova anche l’unico aeroporto delle isole, dove atterrano aerei provenienti da Petropavlovsk-Kamchatskij (quando il tempo lo permette).

7. Isola Grande Diomede

Questo è il punto più occidentale della Russia, e qui corrono il confine (appena 4 chilometri) con gli Stati Uniti, ai quali appartiene la dirimpettaia Isola Piccola Diomede, e la linea del cambio di data. Sull’Isola Grande Diomede (che i russi chiamano Isola di Ratmanov) inizia il nuovo giorno, e sulla Piccola Diomede finisce quello precedente: così se cercavate confini del mondo, beh, questo è il posto. Ma arrivare fin qui è praticamente impossibile: ci vivono solo guardie di frontiera e non vi vengono ammessi turisti. Potrete vederla dall’Alaska: in particolare noterete l’enorme croce ortodossa di oltre sette metri che è stata innalzata qui all’inizio degli anni Duemila.

8. Altopiano Putorana

Questa sperduta terra al di là del Circolo polare artico è un’infinita distesa di vallate e canyon. Qui si trova il centro geografico della Russia: il Lago Vivi. Sull’Altopiano Putorana arrivano gli amanti del turismo estremo e delle discese in kayak lungo fiumi pericolosi dalle acque agitatissime. La città più vicina è Norilsk, raggiungibile solo in elicottero, motoscafo o a piedi. Inoltre, gli stranieri devono ottenere uno speciale permesso per poter visitare queste zone.

9. Monoliti di Manpupunjor

Questi monoliti scolpiti dal vento, nella Repubblica dei Komi, sono considerati una delle principali meraviglie della natura russa. Duecento milioni di anni fa qui c’erano alte montagne, ma il durissimo clima ha progressivamente sgretolato la tenera roccia. Sono rimaste solo le più resistenti: sei totem di un’altezza compresa tra 30 e 40 metri in un punto remoto della Riserva naturale Pechoro-Ilychskij. Dal punto abitato più vicino, il villaggio di Jaksha, bisogna andare a piedi per 40 chilometri.

10. Lago Jack London

Il parco naturale, battezzato in onore dello scrittore americano si trova nella regione di Magadan. È uno dei più pittoreschi e difficili da raggiungere laghi della Russia. Il percorso di 70 chilometri prevede di attraversare passi montani, torbiere paludose e torrenti impetuosi. Ma può forse questo fermarvi?

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