Il gelato italiano scalda l'inverno di Mosca

Giuseppe Viani, proprietario della gelateria.

Giuseppe Viani, proprietario della gelateria.

Lyudmila Petukhova
Mango e cioccolato: questi i gusti preferiti dei russi. Parola di Giuseppe Viani che, a pochi passi dalla Galleria Tretyakovskaya, ha aperto una gelateria artigianale. E dice: “Ecco i segreti per avviare un’attività commerciale nella Federazione”

A due passi dalla Galleria Tretyakovskaya, nel centro di Mosca, si trova la gelateria “Viani”. Un luogo dove lo spirito italiano aleggia nell’aria, mescolato al profumo del caffè e alle note della musica italiana. Il proprietario, Giuseppe Viani, accoglie i clienti cordialmente. Chiedendo loro se il gelato lo preferiscono in cono o in coppetta. La prima cosa che viene in mente varcando la soglia è: “Sembra proprio di essere in Italia!”.

Abbiamo parlato con il proprietario della gelateria per scoprire qual è il segreto per ricreare la giusta atmosfera del Made in Italy in Russia, e per capire come è possibile avviare un nuovo business a Mosca. Nonostante la crisi e le sanzioni.

Alcuni biscotti in vendita. Fonte: Lyudmila Petukhova

Come è nata l’idea di aprire una gelateria a Mosca?

Mio fratello ha lavorato molti anni a Mosca per una grossa azienda italiana. Una volta mi ha chiamato e mi ha detto: “Sai che in Russia manca completamente il gelato artigianale?”. E visto che io già lavoravo in questo settore, abbiamo iniziato a pensare a come poter realizzare questo progetto. Nella nostra famiglia si fa il gelato da generazioni. E il padre di mia moglie ha lavorato come gelatiere per tutta la vita: è stato lui a insegnarmi i segreti del vero gelato artigianale. Tra l’altro noi siamo originari del Veneto, la regione dove - si dice - è nato il gelato italiano. 

È difficile avviare un’attività commerciale a Mosca?

Si può fare. I problemi più grandi che ho riscontrato sono due: l’affitto e il personale. I costi dell’affitto infatti sono molto alti. Al posto della mia gelateria prima c’era il negozio di una grossa azienda di abbigliamento italiana che vende i propri prodotti in Russia. È stato mio fratello ad aiutarmi a trovare questo spazio. Siamo riusciti a ottenere questo locale a prezzi agevolati, altrimenti non avremmo potuto farcela. Per le grosse catene non ci sono problemi... le difficoltà riguardano soprattutto i piccoli imprenditori.

Dolce o salata, l'offerta accontenta i gusti di tutti. Fonte: Lyudmila Petukhova

Per quanto riguarda il personale, invece, c’è una differenza tra noi italiani e i russi: noi tendiamo a sorridere, a chiacchierare con il cliente. I russi invece sono più chiusi. È una loro particolarità. Da quando ho aperto questa gelateria dico loro che devono sorridere ai clienti, perché il gelato è qualcosa di bello!  

Ci parli del suo staff.

Ho una socia russa. Si chiama Alla. È lei la direttrice generale e si occupa della parte burocratica. Il direttore del laboratorio è italiano, mentre altri dipendenti sono russi. Per ora sono quattro. Possediamo macchine artigianali, non industriali. E produciamo circa 3-4 tonnellate di gelato al giorno.

L'interno del locale. Fonte: Lyudmila Petukhova

Coloro che si occupano della produzione del gelato hanno fatto studi o corsi particolari?

Hanno studiato in scuole specializzate. E alcuni di loro sono specializzati nel food. Ma quando si impara a fare il gelato, si impara da zero.

Dove viene prodotto il gelato?

A Sergej Posad (a circa 70 chilometri a nordest di Mosca, ndr). È una bella zona. L’acqua lì è buona e c’è meno smog. Inoltre non è molto lontana da Mosca.

Chi sono i vostri fornitori, di latte per esempio?

Si tratta di aziende russe. Lo zucchero, il latte e la frutta vengono acquistati qui. Il latte ci viene fornito da alcune aziende di Sergej Posad. Usiamo solo latte genuino: per noi è una cosa importante. Però i preparati per i gusti alla nocciola, al cioccolato, al cacao e alla vaniglia sono fatti in Italia. Alcuni prodotti purtroppo non possono essere importati a causa del cambio della valuta sfavorevole. Al posto del pistacchio di Bronte si usa un altro tipo di pistacchio. Al posto della nocciola del Piemonte si usa una nocciola del posto. Purtroppo siamo costretti a trovare delle alternative.

L'interno del locale. Fonte: Lyudmila Petukhova

Che tipo di servizio offrite nella vostra gelateria?

Lavoriamo dalle 10 del mattino alle 10 di sera. Iniziamo di giorno proponendo caffè. Poi passiamo ai panini caldi e alle zuppe italiane per la pausa pranzo: però si tratta di una formula take away, non abbiamo la zona ristorante. Alla sera, poi, si passa all’aperitivo. Ovviamente, in ogni momento del giorno si può ordinare un buonissimo gelato. Vogliamo diventare un vero e proprio punto di riferimento per chi ama le abitudini e lo stile italiani.

Quali sono i gusti preferiti dei russi?

Chiedono sempre il cioccolato; anche il mango piace molto. Un gusto che sta ottenendo grande successo è il "Mon chéri". Anche il gusto “Aperol”, “Campari” e pistacchio sono molto richiesti. Per la stagione invernale abbiamo pensato di proporre nuovi gusti: mandarino, arancia, zucca. Abbiamo aperto a giugno: la stagione estiva è andata molto bene. Ora staremo a vedere il tipo di risposta che ci sarà in inverno.

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