I dieci punti della politica di Putin

April 14, 2016. Russian President Vladimir Putin answers questions during the annual Direct Line with Vladimir Putin broadcast live by Russian TV channels and radio stations. The event takes place in the main studio of the Gostiny Dvor exhibition center, Moscow.

April 14, 2016. Russian President Vladimir Putin answers questions during the annual Direct Line with Vladimir Putin broadcast live by Russian TV channels and radio stations. The event takes place in the main studio of the Gostiny Dvor exhibition center, Moscow.

Michael Klimentyev/RIA Novosti
Nel suo ultimo faccia a faccia con la popolazione, trasmesso in diretta tv, il Presidente russo ha risposto alle domande dei cittadini. Dalle problematiche interne alle tensioni internazionali, ecco il punto di vista di Putin sulle questioni che interessano il Paese e il mondo intero

1. Lo scandalo offshore

Il 3 aprile l’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) ha presentato i risultati di un’indagine che punta il dito contro politici e businessman. Una parte di questa inchiesta chiama in causa anche 13 fra politici e imprenditori russi. Fonte: AP

“Le informazioni sullo scandalo offshore di Panama e sull’inchiesta di ICIJ sono corrette. Non forniscono accuse concrete, ma insinuazioni. Ritengo che a condurre queste inchieste non siano stati dei giornalisti, ma dei legali. Costoro hanno voluto colpire nel segno o forse altrove […] Non avrebbero mai potuto sospettare che il mio amico Sergej Pavlovich Roldugin avesse investito tutto il suo denaro nell’acquisto strumenti musicali. Roldugin ha acquistato per 12 milioni di dollari un violoncello “Stuart” di fabbricazione Stradivari del 1732. Ormai non possiede più nulla, ha speso talmente tanto da indebitarsi con gli stessi soggetti a cui si è rivolto per gli acquisti”.

2. Lo scandalo del doping

Il nuovo scandalo del doping ha coinvolto alcuni atleti russi tra i quali anche Maria Sharapova. Gli atleti russi sono infatti risultati positivi al meldonium, sostanza proibita dalla Wada. Fonte: EPA

“Il meldonium – il preparato per il cui utilizzo sono stati squalificati molti atleti russi – non influisce sui risultati. Serve solo a sostenere il tono cardiaco […] Non ritengo che la decisione di vietare il meldonium sia dettata da motivazioni politiche. A testimoniarlo è anche il fatto che l’Agenzia mondiale antidoping (Ama) ha rivisto le proprie posizioni. Ora prevedono di effettuare una serie di indagini cliniche per capire quanto tempo occorre all’organismo per la sua rimozione”.

3. La Siria

L'operazione delle forze militari russe in Siria si è iniziata il 30 settembre del 2015. Vladimir Putin ha ordinato di iniziare, a partire da 15 marzo, il ritiro di gran parte del contingente russo. Fonte: Ria Novosti

“La minaccia di una ripresa dell’attività dell’Is continua a sussistere, ma noi non siamo andati via, abbandonando tutto. Dopo il ritiro delle nostre unità militari dalla Siria abbiamo lasciato l’esercito siriano in grado di poter effettuare autonomamente delle operazioni offensive […] L’interesse per le armi dopo gli interventi in Siria è considerevolmente cresciuto. Non potendo soddisfare la domanda del mercato estero per alcuni tipi di armi abbiamo dovuto costruire altri due stabilimenti. Siamo in continua crescita”.

4. L’istituzione della Guardia nazionale

Il nuovo corpo di sicurezza voluto dal Presidente Putin si occuperà di garantire l’ordine pubblico, contrastare il crimine organizzato e combattere i gruppi terroristici. Fonte: mil.ru

“Questa questione era stata presa in esame già da tempo. L’esigenza prioritaria è quella di tenere sotto stretto controllo il commercio delle armi nel Paese. La nuova struttura dispone di tutto ciò che serve a questa funzione. Contiamo che serva a potenziare l’efficienza di altre strutture operative ottimizzandone le risorse […] Non si tratta di una dimostrazione di scarsa fiducia nelle capacità del Ministero degli Interni. La Guardia Nazionale è un organo di sicurezza autonomo e tutti gli organi di sicurezza, come si sa, sono alle dipendenze del Presidente”.

5. Il conflitto tra il leader ceceno Kadyrov e l’opposizione

Il leader ceceno ha fatto circolare in Rete un documento, scritto dall'opposizione, che mette in cattiva luce il suo operato e che lo accusa di aver creato in Russia uno stato “quasi islamico”, contrario dalle leggi del Paese. Fonte: Ria Novosti

“Mi auguro che la leadership cecena e gli altri leader della regione si rendano conto che ricorrere a metodi estremi d’azione per affermare le proprie posizioni nei confronti degli oppositori non giova a creare un clima di stabilità nell’area, ma al contrario lo mette a repentaglio. In questo riconosco forse una mia mancanza”.

6. Le prossime elezioni

Il leader del Cremlino punta a una nuova candidatura alle elezioni del 2018, o cederà il posto a chi verrà dopo di lui? Fonte: EPA

“Come ha affermato il padre dei popoli [Iosif Stalin] non importa come si vota, ma chi si vota. Nessuno mette in dubbio l’efficacia del lavoro svolto dalla Commissione elettorale centrale, esistono delle modalità di tutela dei suoi interessi […] Il ruolo di Russia Unita (il partito alla guida del governo, ndr) è importante, ma questo non significa che disponga di corsie preferenziali”. A chi rilevava la scarsa varietà dei partiti il Presidente ha risposto: “È tipico dei Paesi avanzati. Accade lo stesso negli Stati Uniti dove ai vertici ci sono da sempre due partiti: repubblicano e democratico. E questo vale anche per i politici. Prima c’era Clinton e ora c’è sua moglie a candidarsi alla presidenza […] Non è un male, ci sono svantaggi e vantaggi”.

7. Il Nagorno-Karabakh, dove continua il conflitto tra le due repubbliche ex sovietiche dell’Armenia e dell’Azerbaigian

Nella notte del 2 aprile l’esercito della Repubblica non riconosciuta del Nagorno-Karabakh ha effettuato delle operazioni difensive. A sua volta, il Ministero della Difesa dell’Azerbajgian ha parlato di colpi di cannone sparati da parte armena, mentre il Ministero della Difesa armeno ha reso noto di aver abbattuto due elicotteri Mi-24/35 delle forze aeree azere. Fonte: Reuters

“Dobbiamo essere prudenti per evitare di arrecare danni […] Intendiamo operare nell’ambito delle strutture internazionali su un piano bilaterale. La Russia ha interesse a risolvere la controversia. Vogliamo interagire con entrambi”.

8. La Turchia

Nel 2015 la Turchia è finita in primo piano nella questione della regolazione del conflitto turco dopo l'abbattimento del caccia Su-24, attaccato dall'aviazione turca sul confine turco-siriano il 24 novembre. Fonte: Reuters

“Non intendiamo innestare una spirale di ostilità. Intratteniamo ottimi rapporti con molti Paesi, anche limitrofi […] Consideriamo la Turchia un Paese amico. Abbiamo però dei problemi coi suoi politici. E quando la loro condotta ci appare inappropriata, reagiamo. Siamo costretti a reagire, per non essere sopraffatti”. Quando la dodicenne Varvara ha chiesto a Putin se salverebbe il Presidente turco Erdogan o il Presidente ucraino Petro Poroshenko se fossero sul punto di affogare, Putin ha risposto: “Quando una persona ha deciso di affogare se stessa, diventa impossibile salvarla. Ma noi naturalmente siamo pronti a tendere una mano a ogni nostro partner se solo lo vuole”.

9. L’Ucraina

Le relazioni tra la Russia e l'Ucraina rimangono poco amichevoli. Fonte: Reuters

“Non so quali siano le priorità del nuovo governo e le sue intenzioni. Conoscevo i programmi e so che cosa è stato realizzato. Alla fine del 2014 abbiamo accettato un piano che si articolava in nove punti e ne sono stati attuati completamente due. I risultati sono onerosi. In Russia l’inflazione è al 12,9%, e c’è una tendenza al ribasso. Il prezzo del gas è rincarato del 3,3, il costo dell’energia elettrica del 53% e si prevede un aumento del 63% […] L’Ucraina ha siglato un accordo con l’Unione Europea. Ma per quale ragione? Gli oligarchi che erano al potere continuano a esserlo. Gli uomini più in vista del Paese hanno conti offshore. Il nostro interesse era che l’Ucraina si risollevasse. Il suo commercio con l’Europa è diminuito del 23%, e con la Russia del 50%. Abbiamo introdotto delle sanzioni contro l’Ucraina sei mesi dopo che l’Ucraina aveva aderito alle sanzioni adottate dall’Unione Europea nei nostri confronti. Ci auguriamo che il nuovo governo possa agire negli interessi del suo popolo e non delle strutture straniere”.

10. La situazione economica e la gravità della crisi

Il rublo sta attraversando un periodo alquanto difficile. Negli ultimi mesi ha perso quasi il 20% del proprio valore sul dollaro e sull’euro, per recuperarne poi il 10%. Non è la prima volta che si verificano oscillazioni così brusche. E la causa principale è da ricercare nella dipendenza dei prezzi del petrolio. Fonte: Tass

“Ci troviamo in una “zona grigia”. Il governo ha stimato che nel 2016 il Pil è sceso dello 0,3%, ma si ritiene che già nel 2017 si registrerà una crescita economica dell’1,4%. Il reddito disponibile è diminuito del 4%, l’agricoltura è cresciuta del 3%, la disoccupazione è diminuita del 5,6%,l’importo del capitale di maternità è di 453mila rubli, un aumento non da poco. Il saldo della bilancia commerciale, malgrado il petrolio, è di 146 miliardi di rubli […] Le riserve fondiarie sono tornate ai livelli dell’inizio del 2014 […] E oggi costituiscono il 4,5% del Pil del Paese… Basteranno per quattro anni, se non saranno rimpinguate, ma prevediamo di farlo. Se si resta inerti, senza intervenire sarà possibile sopravvivere per 4 mesi”.

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