il presidente Valdimir Putin ha definito l'indagine “un tentativo di destabilizzazione”.
: ReutersIl Presidente russo Vladimir Putin ha commentato per la prima volta lo scandalo Panama Papers. Il capo del Cremlino ha definito l’indagine dell’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) “un tentativo di destabilizzare la situazione dall’interno” e “di rendere la Russia più accomodante”. Nei documenti non viene menzionato il nome del Presidente, ha sottolineato Putin, non ci sono elementi che richiamino alla corruzione. “Ecco, c’è un amico del Presidente russo. Forse aveva fatto qualcosa. Qualcosa che facesse pensare a elementi di corruzione. Ma quali? Non c’è niente di tutto ciò”, ha detto.
Il riferimento è al celebre violoncellista, amico intimo del Presidente, Sergej Roldugin, divenuto la figura chiave delle indagini relative alla Russia. Nei documenti viene descritto come a capo di un impero offshore, nonché “custode del denaro di Putin”, il cui valore è stato stimato attorno ai due miliardi di dollari.Putin si è detto orgoglioso di persone come il suo amico Roldugin: secondo il capo del Cremlino, infatti, il violoncellista avrebbe speso quasi tutto il suo patrimonio in strumenti musicali, che avrebbe poi regalato a istituzioni statali.
Roldugin è impegnato in attività imprenditoriale, “ma non guadagna miliardi di dollari”, ha concluso Putin.
Le reazioni della Russia
In Russia l’inchiesta non ha causato grande scalpore, in parte poiché la popolazione, una settimana prima, era stata avvertita dell’imminente pubblicazione di documenti scottanti. Era stato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ad annunciare la “fuga di notizie”.
Il polverone ha avuto un po’ di risonanza sui social network, dove gli utenti si sono focalizzati soprattutto su come in Russia sia stata trattata la notizia, lasciando poi commenti più o meno ironici sul celebre violoncellista. Solo una manciata di persone è scesa in strada a manifestare, mostrando cartelli con la scritta “Putin ha nascosto i soldi a Panama. Impeachment”.
Inutile infatti aspettarsi proteste di massa, come avvenuto in altri Paesi. Semplicemente non fa parte della tradizione russa, ha spiegato a Rbth Natalia Zorkaya, ricercatrice del dipartimento di ricerca politico-sociale del Centro Levada. “In Russia ci sono stati tanti scandali legati alla corruzione - ha detto -. Ma casi come questi non spingono la gente a manifestare in strada”.
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