Kadyrov e quella relazione a doppio taglio

Il capo della Repubblica Cecena Ramzan Kadyrov prima di un incontro con il Presidente russo Vladimir Putin al Cremlino nel dicembre 2015

Il capo della Repubblica Cecena Ramzan Kadyrov prima di un incontro con il Presidente russo Vladimir Putin al Cremlino nel dicembre 2015

: Mikhail Klimentiev/RIA Novosti
Il leader ceceno ha fatto circolare in Rete un documento, scritto dall'opposizione, che mette in cattiva luce il suo operato e che lo accusa di aver creato in Russia uno stato “quasi islamico”, contrario dalle leggi del Paese. Quali sono i motivi che lo hanno spinto a diffondere quel testo?

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha pubblicato sul web una relazione in cui viene accusato di aver creato all'interno della Russia uno stato “quasi-islamico” e di non sottostare alle leggi russe. È stato lo stesso Ramzan Kadyrov, numero uno della Cecenia, a pubblicare sul social network russo VKontakte la relazione, scritta dall'opposizione, "La minaccia della sicurezza nazionale".

La minaccia sarebbe Kadyrov stesso, o almeno così sostiene l'autore della relazione, Ilya Yashin, attivista dell'opposizione e vice presidente del "Partito della Libertà popolare" (Parnas).

 
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Nella relazione egli spiega come Kadyrov avrebbe creato uno stato “quasi-islamico” all'interno della Russia, disobbedendo alle leggi della Federazione, utilizzando le proprie forze di sicurezza e conducendo una politica estera separata dal Cremlino.

La presentazione del materiale sarebbe avvenuta a Mosca il 23 febbraio, ma a causa di un disguido tecnico, il documento è comparso sul sito del Parnas il giorno precedente. A pubblicarlo, poi, con i propri commenti è stato lo stesso Ramzan Kadyrov.

"Oggi a Mosca ai giornalisti sarà presentato del materiale sotto forma di scoop. Noi lo pubblichiamo, così sarà a disposizione di chiunque senza che debba attendere la conferenza stampa”, aveva commentato Kadyrov alla vigilia della presentazione, aggiungendo che la relazione “non contiene altro che dicerie”.

Ilya Yashin, attivista dell'opposizione e vice presidente del "Partito della Libertà popolare". Fonte: EPA

Yashin riconosce che nella sua relazione "non c'è nulla di sensazionale", ma si tratta di “un'analisi del regime”. Il suo intervento alla conferenza stampa si è concluso con la richiesta delle dimissioni da parte del leader della Cecenia, “altrimenti ci sarà una terza guerra cecena”.

Un mese fa Kadyrov aveva pubblicato su uno dei giornali federali un articolo in cui esortava a “non avere pietà” per l'opposizione fuori dal sistema e chiamava gli avversari di Putin "cani" e "nemici del popolo". Dopo qualche tempo, ha pubblicato anche un video insieme al leader del partito Parnas Mikhail Kasyanov, in cui compariva con un fucile a vista ottica.

Kadyrov e la campagna elettorale

Ma a cosa servirebbero conflitti così altisonanti al leader ceceno? Pare sia l'ufficioso inizio della sua campagna elettorale. Nel mese di aprile di quest'anno scadrà il mandato di Kadyrov, che tuttavia non sembra attaccato alla sua poltrona: "Viviamo altri tempi dal punto di vista economico e sociale. Nella nostra squadra ci sono persone più preparate".

Ma il suo comportamento suggerisce il contrario, ritiene il presidente del National Strategy Institute Mikhail Remizov. Quale cosa migliore avere come avversari pubblici non forze di sicurezza federali [con cui Kadyrov è in conflitto], ma forze marginali, non di sistema?

La manifestazione da migliaia di persone contro i "nemici della Russia" che Kadyrov ha indetto dopo le dure dichiarazioni verso l'opposizione ha ricevuto parecchia risonanza. Le autorità cecene hanno anche lanciato il flash mob "Kadyrov patriota della Russia" contro la persecuzione mediatica del leader ceceno. A partecipare sono stati non solo famosi cantanti e registi, ma anche membri del partito "Russia Unita".

“Kadyrov si trova ad essere uno dei capisaldi del regime e il potere centrale russo indirizza direttamente o indirettamente il proprio sostegno. Questo riduce il margine di manovra per gli avversari reali di Ramzan Kadyrov nell'élite della Federazione”, dichiara Remizov.

La relazione di Yashin

Nella relazione si parla di come Ramzan Kadyrov in nove anni di governo avrebbe istituito un regime di potere personale all'interno della repubblica. Il Parlamento, i tribunali e i media - dice la relazione - sarebbero sotto il suo controllo assoluto, e la sharia starebbe al di sopra delle leggi della Russia.

Nella relazione si afferma che a disposizione di Kadyrov esisterebbe un esercito personale di 30mila persone. Queste strutture dovrebbero obbedire al potere centrale russo, ma di fatto rispondono solo al capo della repubblica e alla loro base stanno ex combattenti amnistiati da Kadyrov, dice Yashin.

Secondo l'autore, Kadyrov sarebbe anche coinvolto in una vasta gamma di omicidi di alto profilo. "Lui ha trasformato la Cecenia in una sorta di offshore legale, che protegge i suoi fedeli dalle conseguenze dei procedimenti penali che li coinvolgono”, si leggono nella relazione le parole del colonnello di riserva dell'FSB e deputato della Duma di Stato Gennady Gudkov. Tuttavia, possiede sostenitori potenti al Cremlino, sostiene Yashin.

Promozione reciproca

Sia l'opposizione che Kadyrov hanno guadagnato punti con questa relazione, affermano gli intervistati. "È stata un'occasione per aumentare la presenza di Yashin sui media”, ritiene il direttore del "Gruppo di esperti in politica" Konstantin Kalachev.

L’opposizione, conclude Sergej Markov, direttore generale dell'Istituto di studi politici, struttura vicina al Cremlino, non ha molte tematiche che possano garantirle una presenza sui mezzi di informazione e lo spettro della terza guerra cecena è altrettanto spaventosa sia per la sinistra che per la destra.

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