L'Alleanza nordatlantica perseguirà una politica di "dialogo e difesa" nei confronti della Russia, ha dichiarato il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
: APUna politica di “dialogo e di difesa” nei confronti di Mosca. È questa la linea che verrà mantenuta dalla Nato nei confronti della Russia. Le relazioni con il Cremlino sono infatti state al centro del vertice tra i leader Nato e capi dei Ministeri degli Esteri dell’Unione Europea che si è tenuto il 7 dicembre a Bruxelles, al termine del quale è stato firmato un pacchetto generale di 42 progetti.
“La Russia continuerà a essere presente e non dobbiamo cercare di isolarla - ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg -. Dobbiamo cercare di interagire con Mosca in più direzioni, sia a livello di Alleanza, sia a livello di singoli Stati della Nato”. Stoltenberg però è anche convinto che le sanzioni antirusse debbano essere rinnovate. Egli ha infatti ricordato che, per proteggere l'Europa e l'Alleanza nordatlantica, nei Paesi baltici e in Polonia saranno schierati quattro battaglioni supplementari da 800 a 1.200 persone ciascuno. Ha inoltre citato la decisione di Washington di quadruplicare i finanziamenti per la sua presenza militare in Europa.
Tuttavia secondo Stoltenberg la Nato non si ritiene minacciata dalla Russia, ma sarebbe più che altro preoccupata per il crescente numero di forze armate russe in direzione dell’Occidente.
"Non vogliamo lo scontro, vogliamo ridurre l’attrito”, ha detto il segretario generale in un'intervista al quotidiano Kommersant, rispondendo a una domanda del giornalista che gli chiedeva se la Russia è la prima minaccia dell’Alleanza.
La posizione della Russia
Mosca tuttavia non avrebbe visto né cambiamenti né il desiderio da parte della Nato di cambiare la direzione delle relazioni con la Russia, ha detto il rappresentante permanente della Russia alla NATO Aleksandr Grushko.
"La situazione continua a peggiorare. In particolare, vengono stanziate nuove unità militari e si parla continuamente del fatto che la Nato dovrebbe espandere la propria presenza sul Mar Nero. Alla fine tutto ciò contrasta con le reali esigenze difensive dell’Europa”, ha spiegato Grushko all’agenzia Tass.Egli ha sottolineato che il "duplice approccio" dell’Alleanza – la combinazione tra dialogo e politica di contenimento – costringerebbe la Russia alla guerra fredda.
"La Nato sta indubbiamente collegando il suo futuro alla difesa da un grande nemico - ha detto Grushko -. E questo la obbliga a enfatizzare la minaccia russa. Seppure si comprenda chiaramente che la Russia non nutre alcun piano aggressivo contro la Nato, questo va oltre il senso comune”.
Dopo l'elezione di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti, nella società russa si è diffuso un senso di possibile riavvicinamento con l'Occidente. Ma secondo alcuni esperti russi, è troppo presto per aspettarselo.
"La Russia deve guardarsi bene da quello che io chiamo il ‘pendolo di Dostoevskij’, per cui si passa dalla terribile desolazione alla totale euforia, particolarmente intensa nell'ultimo mese per via dell’elezione di Trump e delle elezioni in alcuni Paesi europei. Non c’è nulla di cui illudersi”, ha detto a RBTH Viktor Mizin, professore e vice direttore dell'Istituto per le valutazioni strategiche dell’MGIMO.
Tuttavia, come ritiene Valerij Garbuzov, direttore dell'Istituto sugli Stati Uniti e Canada dell’Accademia russa delle scienze, il quadro delle ulteriori relazioni tra Russia e Nato sarà chiaro da febbraio 2017.
"Il desiderio di ristabilire i rapporti non è solo di Mosca, ma anche di un certo numero di Paesi dell'Alleanza. Ora ci si può aspettare un lavoro più costruttivo da entrambe le parti, soprattutto se alla fine dell'anno ci sarà una riunione del Consiglio Russia-Nato, dove si può delineare il futuro indirizzo dei lavori”, ha detto l'esperto.Secondo Mizin, per la classe politica al potere nei Paesi occidentali è rimasta invariata la visione della Russia: un problema, piuttosto che un alleato.
“L’establishment non permetterà a Trump di avvicinarsi alla Russia. La Nato rimarrà fedele a se stessa: le politiche degli ultimi anni, volte a frenare Mosca, continueranno, così come le dichiarazioni circa la strategia di sviluppo di ‘guerre ibride’ da parte del Cremlino”, ha detto l'esperto.
Tuttavia, secondo Mizin, la Russia e la Nato ora hanno la possibilità di risolvere la questione della prevenzione degli incidenti nei mari e nei cieli e di concordare il collegamento dei transponder, il sistema per individuare un oggetto "amico o nemico" sugli aerei militari. Al momento la negoziazione su questo tema è in corso tra l'ambasciatore russo alla Nato e il Vice Segretario generale dell'alleanza.
"Negli ultimi anni è cresciuto il numero di incidenti nei mari e nei cieli. Tutti ricordiamo l’abbattimento del bombardiere russo Su-24 da parte del caccia turco alla fine dello scorso anno. Prevenire simili tragedie adesso è l’obiettivo principale”, ha detto l'esperto.
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