Uomini in divisa reggono la bandiera europea.
: ReutersAll'interno dell'Unione Europea è nata l'idea di creare un esercito proprio. Lo aveva proposto il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker durante il suo discorso annuale davanti al parlamento europeo. Secondo Juncker uno dei modi per risolvere il problema della sicurezza in Europa, dopo la Brexit, potrebbe infatti essere l'integrazione delle forze armate dei Paesi membri. Un'idea con la quale sembrano essere d'accordo anche Angela Merkel, François Hollande e altri politici del Vecchio Continente.
La necessità di un nuovo esercito
In quell'occasione non era stata fatta alcuna allusione alla «imprevedibilità e all'aggressività della Russia», e nemmeno al pericolo tangibile del terrorismo. Per «contenere» la Russia esiste infatti la Nato, che nella pratica ha però dimostrato di essere inefficace davanti alla minaccia di attentati.
Tuttavia il nuovo esercito difficilmente potrebbe rivelarsi la soluzione ideale contro il male del terrorismo: per la lotta contro i guerriglieri non servono infatti truppe, bensì la creazione di organi militari professionisti, una vasta rete di intelligence e altre strutture antiterrorismo.
Non potrebbe esistere un esercito dotato di missili, carri armati e cacciabombardieri: contro i terroristi non si può combattere con armi pesanti.
L'Europa non ne ha forse già abbastanza nella Nato, composta tra l'altro dalla maggior parte dei Paesi europei e basata sui cinque punti del trattato di Washington, riassumibili con la famosa frase «uno per tutti e tutti per uno»?.Per l'Europa non è forse sufficiente lo scudo di sicurezza che è stato dispiegato sopra di lei da uno degli eserciti più potenti del mondo, dotato di una delle più grandi riserve di armi nucleari come quella degli Usa?
È possibile che l'influenza di Washington nelle questioni europee, una cosa che ha causato perdite economiche (come le sanzioni imposte contro la Russia), così come l'abitudine di trascinare la UE in guerre tutt'altro che necessarie (Libia, Iraq, Siria, Afghanistan) sia servita come base per la nascita dell'idea di creare «delle forze armate europee».
Il progetto
Ad ogni modo l'Europa, per svariate ragioni, non potrebbe mantenere due eserciti paralleli. In primo luogo, alcuni Paesi in questo momento non sono disposti a destinare il 2% del proprio pil a un bilancio comune che viene gestito a Washington. Gli Usa dal canto loro sono perfettamente consapevoli della necessità di ridurre la dipendenza dell'Europa dalle decisioni militari della Casa Bianca.
In secondo luogo, non ci sono risorse umane sufficienti per creare un nuovo apparato militare.
La proposta avanzata da François Hollande consiste nella creazione di un esercito europeo interno e basato sulla Nato. Secondo il Presidente francese, le forze armate europee dovrebbero avere una certa indipendenza. Ma in un esercito subordinato a questa organizzazione non può esistere nessuna struttura indipendente.
Inoltre è poco probabile che all'Alleanza piaccia l'idea di un esercito parallelo e autonomo. La Nato non possiede un esercito vero e proprio. Per ogni missione vengono create unità speciali alle quali ogni Paese offre una parte delle proprie forze armate nazionali.Alcuni Paesi mettono a disposizione carri armati, altri missili, altri ancora offrono la propria fanteria o unità di comunicazione e così via. Al momento quindi non è chiaro in che modo potrebbero essere create truppe europee più integrate.
La sensazione è che le dichiarazioni sulla possibile creazione di un esercito europeo non siano altro che il tentativo di far nascere nuove strutture burocratiche per i funzionari europei. Ma se venisse veramente formato un nuovo esercito, come reagirebbe la Russia? Proseguirebbe tutto così come già avviene con la Nato? L'unica speranza è che, in tal caso, i rapporti possano riprendere da zero e che siano amichevoli.
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