Il cinque novembre s’inaugurerà a Mosca il quinto Congresso mondiale dei connazionali russi all’estero, il Forum promette di diventare un’importante tappa nel futuro della coesione del Mondo russo.
La comunità russa all’estero conta circa 30 milioni di persone ed è una delle quattro diaspore più importanti del mondo. La sua formazione ha avuto inizio tra la fine del XIX secolo e i primi del XX secolo ed è proseguita a ondate associate agli avvenimenti cruciali nella storia patria russa.
Il principale traguardo nella fase attuale della sua attività è costituito dal primo Congresso internazionale dei connazionali russi del 2001. Allora era ancora fresca la memoria della dissoluzione dell’Unione Sovietica che aveva avuto come effetto l’emigrazione oltre i confini della nostra Patria di oltre 25 milioni di nostri connazionali. Trovare il proprio posto in una nuova realtà, conservare la propria identità etnoculturale per continuare a preservare i legami con la patria storica erano obiettivi che rivestivano un’enorme importanza per la maggior parte dei nostri connazionali. E la leadership del nostro Paese ha risposto alle loro aspirazioni.
Fornire un appoggio internazionale al Mondo russo è senza dubbio una delle priorità della politica estera russa ed è insito nella visione della politica estera della Federazione Russa. Com’è stato più volte ribadito dal Presidente Vladimir Putin, continueremo a difendere strenuamente i diritti dei nostri compatrioti, utilizzando l’intero arsenale di mezzi previsto dal diritto internazionale.
Il Mondo russo è un’importante risorsa per rafforzare il clima di fiducia e reciproca comprensione nelle relazioni tra la Russia e i Paesi di residenza dei nostri compatrioti. Intendiamo continuare a dimostrare ai nostri partner che la presenza di una diaspora russa nei loro stati è un fattore determinante per il consolidamento di rapporti bilaterali reciprocamente vantaggiosi in diversi ambiti.
Il Ministero degli Affari Esteri fornisce un molteplice aiuto al Fondo per il sostegno e la tutela dei diritti dei connazionali residenti all’estero, istituito nel gennaio 2013, che si è rivelato un meccanismo di successo nella tutela dei loro legittimi interessi e nel neutralizzare i tentativi di discriminarli, in primo luogo nei Paesi Baltici. Il Fondo offre un prezioso contributo nel contrastare il processo di revisione degli esiti della Seconda guerra mondiale e di eroicizzazione dei nazisti e dei loro complici e ogni forma ed espressione di xenofobia, nazionalismo aggressivo e sciovinismo.
Le celebrazioni per il 70° anniversario della Grande Vittoria sono risultate un potente fattore di coesione. Siamo sinceramente grati ai nostri connazionali per l’impegno profuso nell’organizzazione del giubileo, per non aver dimenticato le pagine eroiche della nostra storia, uniti nella necessità di difendere la verità sugli avvenimenti di quegli anni.
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A testimoniare l’impegno da noi investito sono anche i risultati del Programma del governo volto ad agevolare il rimpatrio volontario nella Federazione Russa dei connazionali russi residenti all’estero. In territorio russo si sono trasferite complessivamente più di 367mila persone. L’evoluzione della situazione in Ucraina ha forti ripercussioni su tale processo: solo a causa della guerra scatenata da Kiev nel Donbass sono giunti nel nostro paese 1,2 milioni ucraini. Complessivamente la quota di cittadini ucraini è più della metà del numero dei nostri connazionali che si sono trasferiti in Russia.
Non abbiamo intenzione di fermarci qui. Ci attende un intenso lavoro del quale dibatteremo concretamente nel corso del prossimo Congresso. Sono certo che insieme realizzeremo gli obiettivi che ci siamo prefissati nell’interesse di un’ulteriore scoperta dell’immenso potenziale del Mondo russo.
L’autore dell’articolo è il Ministro degli Affari esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov
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