L'International Business Center di Mosca, conosciuto anche come "Moskva-City".
: ReutersSanzioni, embargo, controsanzioni. Vale ancora la pena investire in Russia, oggi? Secondo l’ambasciatore italiano a Mosca Cesare Maria Ragaglini, la risposta non lascia spazio a dubbi. Sicuramente sì. È per questo che nei giorni scorsi nella sede della Regione Lombardia è stata presentata la guida “Investire in Russia”, un documento realizzato per gli operatori economici italiani dall’ambasciata d’Italia a Mosca, dall’ICE e dal Ministero per lo Sviluppo Economico, con la collaborazione del Sistema Italia nella Federazione e delle Autorità russe.
Il mercato russo, infatti, risulta uno dei più vasti e complessi, e, nonostante la difficile congiuntura politica ed economica del momento, continua a offrire interessanti opportunità per le aziende.
Questa guida, quindi, che rappresenta un “compendio agile e sintetico” delle normative da conoscere per investire nella Terra dei Cremlini.
Perché investire in Russia? Quali strumenti si trovano a sostengo del business? Dove si trovano le Zone Economiche Speciali e i Parchi Tecnologici e quali sono i luoghi migliori per gli investimenti? Come gestire le risorse umane? A queste e a molte altre domande si cerca di dare risposta all’interno del documento.
“Le economie di Italia e Russia sono complementari - ha dichiarato l’Ambasciatore Ragaglini, così come si legge in una nota dell’ambasciata -. Il know-how e le tecnologie italiane possono giocare un ruolo importante nel processo di diversificazione dell’economia che, ancor di più in un momento di crisi, è divenuto prioritario per la Federazione. In questa fase le autorità russe sono pronte, a tutti i livelli, a sostenere collaborazioni industriali con aziende italiane per favorire lo sviluppo di una moderna industria leggera. Ciò apre opportunità strategiche per le aziende italiane interessate a localizzare la produzione. D’altronde questa è l’unica strada per gli operatori che intendono consolidare le proprie quote di mercato in Russia in un’ottica di lungo periodo”.
“Il mercato russo non va considerato solo come sbocco per i prodotti finiti, ma anche e soprattutto come base per la produzione e la distribuzione di beni in tutta l’area euroasiatica - ha aggiunto -. In sintesi, investire nella Federazione e passare dal ‘Made in Italy’ al ‘Made with Italy’. Come Ambasciata il nostro ruolo è quello di approfondire e segnalare alle imprese nuove prospettive che si stanno aprendo. Sta poi agli imprenditori valutarle ed eventualmente decidere di investire”.
La situazione economica e commerciale è pur sempre in continua evoluzione. È per questo, ha spiegato l’ambasciatore, che questa versione della guida “è da intendersi come un numero zero, soggetta a costante aggiornamento”.
“Ci impegneremo a migliorarla - ha concluso Ragaglini -, tenendo conto delle preziose segnalazioni dei nostri partner russi e, ovviamente, degli imprenditori italiani”.
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