Arance turche in un mercato di Tomsk, in Russia.
: Aleksej Malgavko/RIA NovostiLa Russia e la Turchia sono vicine alla riconciliazione. Per la prima volta dal novembre scorso, oggi - nel giorno in cui la Turchia piange le vittime dell’attentato all’aeroporto di Istanbul - il Presidente russo Vladimir Putin ha parlato al telefono con il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Una telefonata decisa dopo che il leader turco nei giorni scorsi aveva espresso le proprie scuse per il caccia russo Su-24 abbattuto sette mesi fa.
Secondo gli esperti ci sono ragioni obiettive, soprattutto economiche, per pensare a una riconciliazione tra i due Paesi. “La Turchia ha stimato che, a causa delle sanzioni, perderebbe quasi nove miliardi di dollari all’anno: una cifra pari all’1,2% del proprio pil”, ha fatto notare Georgij Vashchenko, direttore delle operazioni sui mercati russi della società di investimento Freedom Finance. Le perdite più gravi, secondo lui, sarebbero legate al settore del turismo (oltre 5 miliardi di dollari).
Secondo alcuni esperti russi, le sanzioni avrebbero ridotto l’interscambio di oltre 11 miliardi di dollari.
Ecco di seguito alcune delle ragioni economiche che avrebbero spinto i due Paesi a riattivare il dialogo.
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Per Sberbank la Turchia è un mercato estero molto importante. Nel giugno 2012 Sberbank aveva acquistato la turca Denizbank per 3,5 miliardi di dollari. Dal punto di vista finanziario, non si è trattato di un investimento di successo, visto che la capitalizzazione della banca turca si è rivelata in calo. Nel giugno 2016, la capitalizzazione di Denizbank è stata di 2,6 miliardi di dollari. Secondo il giornale Vedomosti, Sberbank era addirittura pronta a vendere: rumors però sempre smentiti.
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Per molto tempo la Turchia è stata il principale fornitore di frutta e verdura per la Russia. Ma dopo la rottura dei rapporti con Ankara, Mosca ha vietato l’importazione dei principali prodotti alimentari da questo Paese. Secondo il Ministero russo per lo Sviluppo economico, nei primi quattro mesi dell’anno l’import di cibo dalla Turchia è calato di 274,6 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, arrivando quasi a quota zero.
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