Le compagnie russe tornano ad attirare gli investitori europei

Al momento i titoli russi risvegliano l'interesse principalmente di gruppi d'investitori aggressivi e speculativi, anche se con il tempo la situazione potrebbe cambiare

Al momento i titoli russi risvegliano l'interesse principalmente di gruppi d'investitori aggressivi e speculativi, anche se con il tempo la situazione potrebbe cambiare

Sergei Savostyanov/TASS
All'inizio di ottobre 2015, il gigante russo Gazprom e il maggior produttore di nichel e zinco al mondo, la compagnia Norilsky nichel, hanno messo in vendita i propri eurobond. La domanda ha superato di alcune volte l’offerta. E, come dicono gli esperti, si può parlare di un ritorno dei giocatori russi sui mercati internazionali del capitale

Le compagnie Gazprom e Norilsky nichel all'inizio di ottobre hanno piazzato sul mercato i propri eurobond. La domanda ha superato di alcune volte l'offerta. “Attualmente, gli eurobond russi sono tra i più attraenti in questo segmento di mercato, innanzitutto grazie all'alto profitto derivato dall'abbassamento generale dei tassi percentuali, in secondo luogo, in conseguenza della normalizzazione della situazione nell'economia della Russia, che ha smesso di spaventare persino i più conservatori fra gli investitori”, dice Ilya Buturlin, direttore capo di Hedge.pro. Nondimeno, secondo le sue parole, i titoli russi al momento risvegliano l'interesse principalmente di gruppi d'investitori aggressivi e speculativi, anche se con il tempo la situazione potrebbe cambiare.

Registro riсhieste

L'8 ottobre 2015 Gazprom ha chiuso il registro delle domande di collocamento di eurobond dal valore di 1 miliardo di euro. Con ciò, la domanda era talmente alta che la compagnia ha dovuto abbassare di due volte il tasso percentuale. Il diapason iniziale del profitto si attestava sul livello di 5-5, 125% annui, per abbassarsi poi a 4,75-4,875% e costituire infine il 4, 625%. Questo significa che gli investitori necessitano di un premio per il rischio più basso sugli investimenti nei titoli russi, i titoli di Gazprom sono stati piazzati con un premio minimo.

A distanza di un giorno Norilsky nichel ha chiuso il registro delle richieste per il collocamento di eurobond settennali per la somma di un miliardo di dollari. La domanda ha superato l'offerta di 4 volte raggiungendo una somma di 4 miliardi di dollari, cosa che ha permesso alla compagnia di abbassare due volte i tassi: il profitto totale ha costituito il 6, 625%.

I più grossi mutuatari russi sono, come prima, interessanti per i creditori esteri. Secondo le loro misure, i mutuatari russi darebbero un profitto abbastanza buono, in condizioni di rischio per altro sufficientemente confortevoli. Le sanzioni hanno ridotto al minimo le possibilità delle compagnie di occupare un posto nei mercati esteri, quindi la richiesta differita su simili attivi è senz'altro presente”, sostiene l'analista di IK “Premier” Sergey Ilin. Secondo le sue parole, Gazprom è ora meno quotata rispetto all'inizio del 2014, tuttavia “è difficile fare un confronto diretto dei coefficienti, dato che da allora, la congiuntura economica sul mercato mondiale è cambiata”.

L'influenza delle sanzioni

Secondo le parole di Ilya Buturlin, per la prima volta dall'inizio del 2015 i più grossi mutuatari russi hanno deciso di attirare i mezzi necessari dal mercato estero del capitale. Fino ad allora si riteneva che, per via della crisi ucraina, i mercati occidentali fossero chiusi per le compagnie russe. Secondo le parole di Buturlin, con l'introduzione delle sanzioni, le possibilità delle compagnie di attirare mezzi è notevolmente limitata. “Le compagnie cercano di attirare capitali da mercati a parte, che non siano stati formalmente toccati dalle sanzioni (Hong Kong, Singapore), o ancora di procurarsi finanziamenti di progetto, operazione che non è stata ufficialmente vietata”, dice Sergey Ilin. Secondo la sua opinione, dal momento che la domanda su simili attivi evidentemente c'è, se si riuscisse ad ammorbidire le sanzioni, la situazione si rivelerebbe vincente per entrambe le parti.

In precedenza, il 30 luglio 2015, ad uscire sul mercato internazionale del capitale si era risolta la banca “Ak Bars”, la più grande banca della repubblica del Tatarstan. L'istituto di credito aveva emesso obbligazioni per una somma di 300 milioni di dollari con un tasso abbastanza basso per un emittente con simile capacità di credito: -8% annui. Gli altri mutuatari russi hanno emesso eurobond nel 2015 per la ristrutturazione del debito di altri istituti già presenti sul mercato estero, fra i quali la banca “Russky standart” e la corporazione finanziaria “Uraslib”.

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