Moschea Dzhuma (Derbent, VIII secolo)
Sulim Kudusov (CC BY-SA)
La più antica moschea sul territorio della Russia è la Moschea Dzhuma di Derbent. Fu costruita nel 733-734 e all’epoca era l’edificio più grande della città. Tuttavia, la moschea attuale, che ha una sala di preghiera di 70 metri per 20, fu ricostruita nel 1368. Sul lato opposto della moschea, nel XV secolo fu costruita una madrasa. Entrambi gli edifici si sono perfettamente conservati.
“Dzhuma” viene dall’arabo al-jumʿa, che indica la moschea grande; quella “principale” o “cattedrale”, per le solenni preghiere “del venerdì”.
Nel 1938-1943 la moschea fu modificata per essere trasformata in prigione cittadina, ma nel 1943 fu restituita alla comunità musulmana. In epoca sovietica era la più grande moschea del Caucaso settentrionale. Oggi ha lo status di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e quattro antichi platani che crescono nel suo cortile sono riconosciuti come monumenti faunistici di importanza federale in Russia.
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Moschea del Khan Uzbek (Crimea, XIV secolo)
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Solkhat, o Kyrym (oggi è la città di Staryj Krym), era nel XIII-XIV secolo la capitale della yurta locale, un’unità amministrativa dell’Orda d’Oro, e da essa ha preso il nome l’intera penisola di Crimea. Era una grande città commerciale, dove vivevano persone di varie nazionalità.
Nel 1314, sotto il khan dell’Orda d’Oro Uzbek (Sultan Mehemmet Üz Bek), che fece dell’Islam la religione di Stato dell’Orda, fu costruita qui la prima moschea. L’edificio conservatosi risale all’inizio del XV secolo, il che la rende comunque la seconda moschea più antica della Russia. Dietro la moschea sono conservati i resti di una madrasa costruita nel 1320.
Moschea del Khan (Kasimov, XVI secolo)
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L’epoca esatta di costruzione della moschea originale di Kasimov è sconosciuta, si tratta del XV o XVI secolo, ma il suo minareto risale al XVI secolo. Kasimov era la capitale del Khanato di Kasimov, l’ultimo frammento della grande Orda rimasto sul territorio della Russia. Il khanato cessò di esistere con la morte dell’ultimo sovrano, nel 1681. La moschea originale fu distrutta intorno al 1702, quando fu portata avanti la politica di cristianizzazione dei tatari. Secondo la leggenda, l’edificio fu demolito per ordine dello stesso zar Pietro il Grande che, navigando lungo il Volga, scambiò la moschea per una chiesa e si fece il segno della croce. Quando venne a sapere dell’errore, in preda all’ira, ordinò di demolirla.
Solo nel 1768 Caterina la Grande, che proclamò la tolleranza religiosa in Russia, permise di restaurare la moschea di Kasimov con uno speciale decreto personale. Sebbene dal 1939 i suoi locali ospitassero un museo di storia locale, l’edificio della moschea e il minareto sono rimasti intatti. Nel 2013 sono stati restituiti ai musulmani di Kasimov.
Moschea Al-Mardzhani (Kazan, XVIII secolo)
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Quando l’imperatrice Caterina II arrivò a Kazan nel 1767 durante il suo viaggio lungo il Volga, i musulmani della città le fecero ricchi doni e ottennero il permesso di edificare una moschea. La costruzione durò tre anni: fu la prima moschea in pietra costruita a Kazan dalla sua conquista da parte di Ivan il Terribile. Fu costruita secondo le tradizioni dell’architettura medievale tatara, con un minareto sul tetto. Durante gli anni sovietici la Al-Mardzani era l’unica moschea attiva di Kazan.
Moschea Bianca (Astrakhan, XVIII-XIX secolo)
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La “Belaja Mechet” fu costruita nel 1810 al posto di una precedente moschea di legno, menzionata per la prima volta nel 1777. La costruzione fu finanziata da un mercante della prima corporazione, il tataro David Izmajlov. La moschea è rimasta attiva fino al 1930, anno in cui è stata chiusa. Durante il periodo sovietico è stata un asilo, una sartoria, un panificio, una fabbrica di compensato, e l’edificio è stato ripetutamente ricostruito.
Solo nel 1990 la moschea è stata riconosciuta come monumento e nel 1992 è stata restituita ai fedeli. A quel punto il miḥrāb (la nicchia che indica la direzione della Mecca dove si trova la Kaʿba) e il minareto erano andati perduti, le finestre erano state rimosse e l’edificio era stato diviso su tre piani. La moschea è stata restaurata riportandola al suo aspetto storico nel 2008, grazie alle donazioni dei musulmani di Kazan.
Moschea Storica (Mosca, XIX secolo)
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Quando nel 1823 il governatore di Mosca Dmitrij Golitsyn diede il permesso di ricostruire la moschea di Zamoskvorechje (menzionata per la prima volta nel 1712), ordinò di costruire un edificio che non avesse l’aspetto esterno della moschea, e non si differenziasse molto dagli edifici vicini. Solo sotto Alessandro III la moschea fu ricostruita nella sua forma attuale, dotandola di minareto e cupola. Divenne più grande: poteva ospitare fino a 1500 persone. Fino al 1904, quando fu costruita la Grande Moschea di Mosca, era questo il principale luogo di culto islamico della città.
L’imam della moschea, Abdulla Shamsutdinov, fu fucilato nel 1936, e nel 1939 la moschea fu chiusa, con l’edificio che fu trasferito a uso laico. Nel 1967 il minareto fu demolito. È stato ripristinato nel 1992-1993, quando la moschea è stata restaurata a spese dell’Ambasciata del Regno dell’Arabia Saudita e riaperta ai fedeli.
Moschea Tukaevskaja (Ufa, XIX secolo)
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La prima moschea-cattedrale di Ufá fu costruita nel 1830. È una delle più antiche moschee funzionanti in Russia, attiva anche nel periodo sovietico. Era stata riaperta dal 1960 ed era l’unica moschea aperta al culto di Ufa, con il ginnasio nazionale tataro (nell’ex madrasa) che operava al suo interno.
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