Guardate i capolavori di ghiaccio sul Lago Bajkal che presto scompariranno (FOTO)

Lo scultore di statue in ghiacchio Aleksandr Parfjonov

Lo scultore di statue in ghiacchio Aleksandr Parfjonov

Pavel Kuzmichev
Un intero chilometro di opere d’arte eccezionali è apparso sulle rive dell’Isola di Olkhon, nel mezzo del grande lago siberiano. Gli artisti, in collaborazione con la natura, creano meraviglie che con la primavera si scioglieranno, ma la cui bellezza resterà in eterno

Gli spruzzi ghiacciati delle onde del Bajkal, sull’Isola di Olkhon, raggiungono diversi metri di altezza in inverno e assumono forme bizzarre. Ciò che vi vedrete dipende solo dalla vostra immaginazione. Abbiamo visitato l’incredibile “Olkhon Ice Fest”, dove i maestri della scultura in ghiaccio hanno esposto le loro creazioni realizzate in collaborazione con la natura.

Non svegliate i pesci!

Ivan Loktjukhin e il suo grande pesce

Il momento migliore per godersi le figure è al tramonto, ci hanno assicurato gli artisti. Il cielo infuocato illumina meravigliosamente queste figure, rendendole ancora più affascinanti.

Il villaggio di Khuzhir (il più grande dell’Isola di Olkhon) sulla schiena del pesce. Ammirate la somiglianza tra l’albero vero e quello in ghiaccio

Un pesce gigante si è posato su una delle scogliere di Olkhon, e sulla sua schiena si trova il villaggio di Khuzhir, dove siamo noi.

“C’è una vecchia leggenda su Olkhon che parla del ‘pervoriba’, un antico pesce che dorme nelle profondità del lago Bajkal”, racconta Ivan Loktjukhin di Kirovsk (regione di Murmansk), “e se la gente fa qualcosa di sbagliato, può svegliarsi, venire a galla, e allora saranno guai”. È un pesce un po’ apocalittico, tranquillo se dorme, ma se lo si sveglia… “Dobbiamo vivere bene. Non svegliare il pesce!”, dice.

Il pesce delle favole del folklore locale è una realizzazione in ghiaccio che ha visto la collaborazione dell’uomo e della natura

Ed ecco un’altra creatura fantasmagorica. È stata realizzata dai maestri di Khabarovsk Daniil Tsoj e Ilja Tjokin. “Si tratta di un pesce lofio delle profondità marine, che si illumina dall’interno, attirando con la luce le sue prede. Apre semplicemente la bocca e i pesci ci si lanciano dentro. A un pesce del genere non puoi mettergli neanche un dito in bocca!”

Meraviglie sulle rocce ghiacciate

Tramonto sul Lago Bajkal. Secondo molti artisti è questa l’ora migliore per godere della vista delle sculture di ghiaccio, grazie ai colori magici che assumono

“Il tema di quest’anno è ‘l’universo del Bajkal”, ci ha detto Semjon Major, organizzatore del festival. “Perché ‘l’universo’? Perché per la gente del posto il Bajkal non è solo un lago, ma un intero universo che influenza tutti i processi della vita”.

Lo scultore Aleksandr Parfjonov mentre ritocca un’opera di ghiaccio

Ed effettivamente, quando si arriva al parco di ghiaccio sul lago ghiacciato, si ha la sensazione di trovarsi in un altro universo. Fiabe, leggende e misticismo sono penetrati in ogni centimetro di ghiaccio del Bajkal.

Aleksandr Parfjonov ha visto in queste rocce ricoperte di ghiaccio la figura di uno sciamano del Bajkal

“La natura stessa ci dà dei suggerimenti: qui c’era già la maschera di uno sciamano e la sua mano con un bastone, e accanto adessa le ondate di ghiaccio formavano una foresta”, spiega lo scultore Aleksandr Parfenov di Barnaul (Territorio dell’Altaj). “Ricordate? ‘Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura’. Ecco il cammino della vita, gli omini in marcia. Il giovane cammina alacremente, e questo sta già entrando nell’ombra di questi alberi, in un’altra realtà, nella selva oscura… Ed ecco un altro uomo che prega per lui, che chiama lo sciamano”.

E questa secondo l’artista è una misteriosa foresta, o meglio “la selva oscura” di dantesca memoria

Aleksandr racconta che, secondo le leggende locali, lo sciamano ha due bastoni con teste di cavallo che lo aiutano a tornare dal regno delle tenebre…

In questa scultura di ghiaccio si riconoscono i serpenti usati dagli sciamani quando ritornano dal mondo delle tenebre

Lo sciamano ha altri aiutanti, i serpenti. Si nascondono su un’altra roccia. “Quando una famiglia chiede dei suoi parenti, lo sciamano, acconsentendo, si immerge nel mondo delle tenebre per avere il tempo di tirare fuori la sua anima”, spiega Aleksandr. “E scappando da lì, lancia i suoi serpenti contro gli spiriti oscuri. Per qualche motivo, gli spiriti oscuri hanno paura di questi serpenti. Sono considerati i guardiani di questo passaggio tra i mondi”.

Il soffio creatore dell’universo

Quest’opera si intitola “Creazione di nuovi mondi”

Gli scultori degli Urali Aleksej Vasjukov (noto come Aleksej Jagel) di Krasnokamsk, nella regione di Perm,e Matvej Vavaev di Ekaterinburg hanno visto la creazione di un nuovo universo su una roccia grande e larga: “Era come se alcune forze superiori stessero ‘soffiando fuori’ mondi attraverso un tubetto”.

“Abbiamo visto qui un ammasso di stelle, di galassie”, ci ha detto Aeksej. “Qui c’è una mano, qui c’è un volto. Ci si è rivelata come una divinità che creava l’universo. Ma se ci si allontana, tutto si trasforma in un grande pesce”. Ed è proprio così!

Lo scultore Aleksej Jagel all’opera sul ghiaccio

“Esiste una parola – pareidolia – che indica la tendenza della mente umana a ricondurre a forme note degli oggetti o profili dalla forma casuale. Per esempio quando si riconoscono una tartaruga o dei volti nelle nuvole. Ed è quello che facciamo anche noi; solo nel ghiaccio”, ha spiegato il maestro.

Gli “istanti congelati”, fantastiche stalagmiti che sono state rielaborate dall’artista

Per vedere gli altri lavori, bisogna osservare da vicino la grotta nella roccia. All’interno di questa piccola cavità, sono cresciute stalagmiti trasparenti. Aleksej le ha definite un “attimo congelato”. “Abbiamo pensato a cosa fare senza distruggere la bellezza naturale della grotta”, racconta. “È bella di per sé. Abbiamo deciso di illuminarla splendidamente, e di aggiungere la musica”.

Ma nel parco di ghiaccio ci sono anche sculture fatte di cubi di ghiaccio trasparenti come il Bajkal. Ci sono un drago, simbolo dell’anno secondo il calendario lunare cinese, una coppia di simpaticissime foche del Bajkal, e i pali detti “serghe”, in memoria delle divinità del popolo buriato, copie di quelli in legno di Capo Burkhan alle loro spalle.

Questa scultura che riproduce due foche del Bajkal è amatissima dai turisti: tutti vogliono scattarcisi un selfie davanti

Si dice che il ghiaccio del Bajkal abbia caratteristiche uniche: è particolarmente fragile a causa della composizione dell’acqua. “È davvero come un essere vivente, ha molte crepe, è imprevedibile. Il materiale non è facile, bisogna comunque negoziare con esso”, sostiene Aleksej.

Gli artisti hanno riprodotto in ghiaccio i tipici “serghé” lignei, dei pali che hanno un’importanza sacrale per la popolazione locale

Anche Ivan Loktjukhin considera il ghiaccio del Bajkal speciale: “C’è molto vento e sabbia su questa riva, e si possono vedere gocce marroncine nel ghiaccio. Ma il ghiaccio è magico! Quando ci si cammina sopra, emette suoni come se fosse vivo. Anche se è spesso più di un metro!”.

Lo scultore Ivan Loktjukhin al lavoro sul ghiaccio con la motosega

Capolavori che spariranno in un mese ma saranno eterni

Il festival del ghiaccio si tiene sull’Isola di Olkhon dal 2020 e attira decine di migliaia di turisti. L’ideatore dell’Olkhon Ice Fest racconta che in origine si trattava di una competizione, ma dall’anno scorso questo concetto è stato abbandonato. Ora il festival si chiama simposio e gli scultori creano insieme, senza essere in gara tra loro. Quest’anno il parco di ghiaccio è stato realizzato da 10 maestri di scultura su ghiaccio provenienti dalla Russia, tre maestri arrivati dalla Mongolia e circa 15 altre persone che hanno aiutato con l’illuminazione e le questioni tecniche.

Non mancano sculture più piccole che riproducono animali: ecco un leopardo delle nevi e delle lepri

“Qui c’è pura creatività, gli artisti arrivano senza schizzi preparatorii. Non sappiamo cosa succederà!”, spiega Semjon. “Quando arrivano, passano un paio di giorni a guardarsi intorno, a visitare il sito, ad andare al museo, a conoscere le tradizioni locali; vanno da uno sciamano e a parlare con la gente del posto. Solo dopo tutto ciò danno vita a un determinato progetto”.

Un drago di ghiaccio sorride beffardo. Del resto questo, per il calendario lunare, è l’anno del drago

Il parco delle sculture di ghiaccio sarà aperto fino al 15 marzo. Solo un mese e poi e la primavera arriverà sul Bajkal, il ghiaccio si scioglierà e queste favolose figure rimarranno solo in foto.

La scultura dell’aquila che si libra
Immagine del Buddha nella scultura che chiude il chilometro di sculture di ghiaccio dell’Olkhon Ice Fest

“Vengo qui da diversi anni e ogni volta vedo qualcosa di diverso”, dice Aleksandr. “È come se stessimo ricreando un nuovo universo. E anche se tutte queste sculture si scioglieranno in primavera, saranno eterne, perché la memoria dell’acqua è eterna. La natura è un dio materializzato. Nessun artista, neanche per miliardi di dollari, potrà mai riprodurre queste opere”.


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