Benvenuti a Gus-Khrustalny: la “Murano russa”, patria del vetro

Ruslan Krivobok/Sputnik
Gus-Khrustalny è la città russa del cristallo. Venite a scoprire il grande stabilimento produttivo, il mercato centrale e la chiesa-museo

Il cristallo è sempre stato un oggetto molto ambito da ogni famiglia sovietica. Costoso e raffinato, era considerato un oggetto di lusso. Tra i cristalli più rinomati c’erano quelli prodotti a Gus-Khrustalny, una città di 60.000 abitanti dove ancora oggi, da oltre 250 anni, vengono realizzati bicchieri, decanter e vasi. Vi sveliamo come funziona il “turismo del cristallo”.

Perché il cristallo russo è così famoso

Il monumento ad Akim Maltsov

Nel 1756, l'industriale Akim Maltsov costruì una fabbrica di vetro sulla riva del fiume Gus. C'erano sabbia, acqua e legno in abbondanza per la produzione; inoltre, la posizione vicino alle città dell'Anello d'Oro era piuttosto strategica. I suoi figli, infatti, portarono avanti l'attività anche negli anni successivi. 

Antichi vetri di Maltvsev

Il cristallo di Gus divenne famoso a livello mondiale nella metà del XIX secolo, dopo un tragico evento: nel 1828, il proprietario della fabbrica Ivan Maltsov (nipote di Akim Maltsov) prestò servizio nella missione diplomatica russa in Persia, guidata dallo scrittore Aleksandr Griboedov. Fu l'unico sopravvissuto dopo l'assassinio dei diplomatici. Lo Scià di Persia, per scusarsi, concesse a Maltsov il diritto di commerciare il cristallo senza dazi doganali e ben presto il vetro di Gus arrivò anche in altri Paesi, acquisendo fama internazionale. 

La fabbrica in epoca sovietica

Durante l'epoca sovietica, lo stabilimento di Gus-Khrustalny fu nazionalizzato, ma restò ugualmente l'impresa principale della città: lì venivano prodotti vetro e cristallo 24 ore su 24. Ancora oggi ci si può recare qui per una visita guidata e per ammirare il processo di produzione del vetro.

Come nasce il cristallo russo

La lavorazione del vetro

Oggi la fabbrica di cristallo dà lavoro a un centinaio di persone, tra designer, artigiani e lucidatori. Si tratta di lavori incredibilmente duri dal punto di vista fisico. 

Tutti questi vasi e decanter vengono soffiati con un tubo di metallo a una temperatura di 1.250 °C. Immaginate il calore delle stufe! E mentre il cristallo si fonde, gli artigiani con i loro strumenti lo plasmano nella forma desiderata.

I pezzi vengono poi “cotti” in stampi speciali, prima di passare al processo di lucidatura. Altri artigiani realizzano le sfaccettature e procedono al lavoro finale. 

“Formiamo direttamente qui i nostri artigiani. Non c’è ricambio, perché il più delle volte non vogliono nemmeno andare in pensione”, racconta la guida turistica dello stabilimento. 

Per ottenere un vetro colorato, alla pasta di vetro si aggiungono diversi elementi chimici che fungono da coloranti: il blu è il cobalto, il viola il manganese, il rosso il selenio e il lilla il neodimio. Gli articoli più costosi sono quelli rosa, perché contengono l'elemento delle terre rare: l'erbio. 

La fabbrica produce oggetti sia in serie che su ordinazione e le opere più originali sono esposte nel museo dello stabilimento: tra queste ci sono una scrofa con 15 maialini, una mucca in un sarafan, dei kokoshnik e molte altre curiosità. Naturalmente, tutte queste creazioni non entrano in una sola stanza, perciò buona parte dei cristalli di Gus è esposta - cosa davvero unica - in una chiesa vicina.

Il tempio del cristallo

Il museo del Cristallo

Innanzitutto, è difficile credere che questo maestoso edificio in mattoni rossi sia in realtà una chiesa ortodossa. Dove sono le cupole? Dov'è il campanile? Un secolo fa l’edificio aveva tutte queste caratteristiche. 

Ecco come appariva la chiesa

Negli anni Novanta del XIX secolo, il proprietario della fabbrica Jurij Nechaev-Maltsov decise di costruire vicino all’impianto una chiesa ortodossa che assomigliasse nella forma a una basilica europea, ma che fosse progettata in stile russo. Il progetto fu sviluppato dall'architetto Leon Benois e dall'artista Viktor Vasnetsov.  

Gli interni del museo

Gli interni della Cattedrale di San Giorgio ricordano quelli di una basilica, con un campanile tradizionale russo e un'architettura neo-russa. A metà degli anni Venti, i bolscevichi trasformarono la cattedrale in un cinema, mentre il campanile, le cupole, l'altare e altri dettagli religiosi furono rimossi. Nel 1983 si decise di allestirvi un museo, poiché lo stabilimento non poteva contenere tutti i reperti. Così, la cattedrale ortodossa fu trasformata in un tempio del cristallo. Tuttavia, sono sopravvissuti un mosaico vicino all'altare, il dipinto di Vasnetsov “Il Giudizio Universale” e uno dei 12 lampadari di cristallo realizzati lì. 

Oggi si contano più di 2.000 esempi unici di vetro e cristallo. Ci sono vasi che un tempo Gus-Khrustalny spediva in Persia, cristalli con motti bolscevichi, ma anche pezzi creativi di artigianato moderno. 

Le case Maltsov

Casa Maltsev in via Oktjabrskaja

Il lavoro in fabbrica era molto duro, ma la famiglia Maltsov offriva, come diremmo oggi, un pacchetto di benefit impressionante, come interi appartamenti in nuovi condomini di mattoni dotati di ogni comfort. Offerte e condizioni di vita di questo tipo erano quasi impossibili per un normale lavoratore dell'epoca. In totale, nella seconda metà del XIX secolo furono costruite 425 case di questo tipo, ma solo 247 sono sopravvissute fino ad oggi. Tutte oggi sono riconosciute come oggetti del patrimonio culturale della città.

Ogni edificio è diviso in più appartamenti e i proprietari hanno anche un piccolo cortile. “Per esempio, il nostro edificio ha solo sette appartamenti, ognuno dei quali ha il riscaldamento autonomo”, racconta una donna del posto. Tuttavia, è vietato ristrutturare queste case: i proprietari sono obbligati a monitorare le condizioni di questi monumenti dell'architettura. Tuttavia, gli appartamenti vengono messi in vendita molto raramente e, se appaiono, vengono immediatamente venduti: molte persone sognano di vivere in queste case. 

Dove fare acquisti

Un negozio nel centro di Gus-Khrustalny

È difficile immaginare una vecchia città russa senza gallerie commerciali. Il centro di Gus-Khrustalny è pieno di edifici tipici della metà del XIX secolo, con eleganti colonne e balconi, e ospita anche il negozio ufficiale della cristalleria. Il prezzo del vetro comune parte da 2.000 rubli (circa 35 dollari). Un paio di occhiali costa cinque volte di più. “È possibile distinguere i nostri prodotti dai falsi in questo modo - spiega un addetto alle vendite -, in primo luogo, la fabbrica produce solo cristallo classico, non vetro e, in secondo luogo, si tratta di un cristallo molto costoso, poiché è fatto a mano”.

Nel mercato locale

Se volete regalarvi un oggetto di cristallo ma avete un budget limitato, ci sono altre opzioni: in città operano circa 10 fabbriche di vetro che producono lampadari, piatti, souvenir e vetro tecnico industriale. Questi oggetti sono esposti nel grande mercato del vetro, che oltre ai prodotti locali, vende vetro e cristallo in tutta la Russia e all'estero. 

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