La chiesa in rovina di Krokhino: un miracolo sulle acque di un bacino artificiale russo

William Brumfield
Lo storico dell’architettura William Brumfield osserva la chiesa della Natività di Krokhino, nel Nord della Russia, parzialmente sommersa da decenni, e confronta il suo aspetto attuale con un documento di fondamentale importanza: una foto a colori scattata all’inizio del XX secolo da Sergej Prokudin-Gorskij

Krokhino (zona di Belozersk, Regione di Vologda). Chiesa della Natività situata nelle acque del fiume Sheksna. Vista da sud-ovest da una nave da crociera. 8 agosto 1991

All’inizio del XX secolo, il fotografo e inventore russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere fotografie a colori. Determinato a utilizzare questo nuovo metodo per documentare la ricca varietà dell’Impero russo, intraprese numerosi viaggi per un periodo di 13 anni, spesso con il sostegno del Ministero dei Trasporti. La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza nelle proiezioni pubbliche delle sue immagini a colori scattate in città e villaggi storici, spesso remoti, del cuore della Russia.

Krokhino. Chiesa della Natività, vista da nord-est con il cancello della chiesa sul piccolo canale che porta al fiume Sheksna. Estate 1909

Nel 1909, Prokudin-Gorskij viaggiò lungo il sistema di canali Mariinskij (oggi noto come via d’acqua Volga-Baltico) che collega San Pietroburgo al bacino del fiume Volga. Lungo il percorso si trova il Lago Bianco (Beloe ozero), nella Regione di Vologda; dalla sua parte sud-orientale esce come emissario il fiume Sheksna, un affluente del Volga.

Ogni anno, navi da crociera turistiche navigano su questa via d’acqua tra Mosca e San Pietroburgo, passando davanti al famoso campanile “sulle onde”, che originariamente faceva parte della Cattedrale di San Nicola di Kaljazin (provincia di Tver).

Kaljazin. Campanile della cattedrale di San Nicola. La cattedrale fu demolita durante la creazione del lago artificiale di Uglich (parte del fiume Volga), ma il campanile fu lasciato per essere trasformato in faro. 9 agosto 1991

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Costruito nel 1800 per la chiesa principale del Monastero di San Nicola-Zhabenskij, risalente alla fine del XVII secolo, il campanile neoclassico a cinque piani venne conservato per essere utilizzato come faro quando la maggior parte della storica Kaljazin finì sott’acqua in seguito alla costruzione nel 1939 di una diga che ha dato vita al bacino artificiale di Uglich. Il campanile di Kaljazin è stato periodicamente rinforzato ed è ora aperto a visitatori e ai pellegrini.

Più a nord, sullo stesso corso d’acqua, si trova un gioiello architettonico non meno spettacolare: la Chiesa della Natività di Cristo (una rarità: in Russia la maggior parte delle chiese della Natività sono dedicate alla Natività della Vergine Maria), parzialmente sommersa, nell’ex villaggio di Krokhino.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista ovest con campanile e vestibolo davanti alla struttura principale. 8 agosto 1991

Originariamente situata sull’alta riva sinistra del fiume Sheksna, vicino alla città di Kirillov, la chiesa della Natività, insieme al villaggio che la circondava, è stata inghiottita dalle acque del lago artificiale di Sheksna, creato dopo la Seconda guerra mondiale con lo sbarramento del fiume per un progetto idroelettrico.

Siamo fortunati che Prokudin-Gorskij abbia fotografato la chiesa di Krokhino durante la sua spedizione nell’estate del 1909. A quel tempo la chiesa si ergeva su un terreno solido nel suo piccolo borgo, non sfiorata dalle acque del fiume. Le mie fotografie della chiesa in rovina sono state scattate dal ponte di una nave da crociera fluviale nell’agosto 1991 e poi 16 anni dopo, nel luglio 2007. (A seconda degli orari: la nave da crociera non passa sempre davanti al sito durante il giorno). 

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud-ovest. 8 agosto 1991

La prima menzione di Krokhino risale al 1426 nei documenti del vicino monastero di San Kirill-Belozerskij (San Cirillo del Lago Bianco). Le tracce archeologiche sembrano collegare il villaggio al sito dell’antico insediamento di Beloozero, prima del suo spostamento verso ovest nel sito dell’attuale Belozersk. Per decenni, intorno alla fine del XIX secolo, Krokhino prosperò grazie ai lavori fluviali lungo il Canale Mariinskij.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud-ovest. 14 luglio 2007

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La chiesa della Natività apparentemente fu costruita in più fasi, per un lungo periodo che va dal 1788 al 1820. Il suo progetto seguiva la cosiddetta forma “a nave”, con una struttura principale a forma di cubo e un refettorio inferiore che si estendeva a ovest, e con un campanile (“la prua della nave”) attaccato all’estremità occidentale.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud con vestibolo e campanile che si estendono dalla struttura principale. 8 agosto 1991

Il piano terra aveva un altare principale dedicato alla Natività di Cristo, con due altari aggiuntivi dedicati ai Santi Pietro e Paolo e a San Nicola nell’estensione del refettorio nella parte occidentale. La parte superiore della chiesa, costruita all’inizio del XIX secolo e consacrata nel 1820, conteneva un altare dedicato alla Resurrezione di Cristo.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista da est con i contorni dell’abside. 8 agosto 1991

La Chiesa della Natività riflette uno stile barocco semplificato, che restò in voga molto più a lungo nelle province rispetto a San Pietroburgo e Mosca. In queste grandi città, già negli anni Sessanta del Settecento, la progettazione delle chiese aveva iniziato a seguire lo stile neoclassico preferito da Caterina la Grande.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista a est con l’abside (contenente l’altare principale). Estate 1909

La struttura principale era coronata da un ottaedro che sosteneva un tetto con cupola a cipolla, con una “lanterna” ottagonale e un’unica cupola. È interessante notare che la lanterna – un termine architettonico che indica una struttura posta direttamente alla sommità di una cupola – ha probabilmente salvato la chiesa dalla demolizione.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud-est. 14 luglio 2007

Nel 1953, le autorità locali decisero di collocare una luce di segnalazione – una “lanterna” in senso letterale, stavolta – sulla chiesa, come guida alla navigazione, quando era già iniziata la progettazione del bacino idrico di Sheksna. Il faro, che ha smesso di funzionare all’inizio degli anni Settanta, segnava il punto in cui il fiume Sheksna esce dal Lago Bianco.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud con solo porzioni superstiti delle pareti ovest e nord della struttura principale. Angolo sud-est poco prima del crollo. 14 luglio 2007

La suggestiva fotografia di Prokudin-Gorskij, scattata da nord-est, presenta molti dettagli interessanti. In primo piano c’è un lungofiume di granito e un ponte di tavole su un piccolo canale che portava allo Sheksna (non visibile a sinistra nella fotografia). Una piccola barca ormeggiata al ponte, e una ancora più piccola, verde, al cancello, indica che l’accesso alla chiesa era possibile dal fiume.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud-est con i contorni dell’abside sulla parete est. 8 agosto 1991

La struttura del triplo cancello, coronato da croci leggermente sbilenche, contiene tracce di un dipinto murale dell’Ascensione nell’arco centrale. Il cancello è il varco in una recinzione metallica che circonda il territorio della chiesa.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud-est. 14 luglio 2007

La vista di Prokudin-Gorskij si concentra sull’abside poligonale (sempre a est) che conteneva gli altari principali per i livelli inferiore e superiore. La parte terminale della struttura absidale è abbellita da affreschi incorniciati su entrambi i livelli. Il dipinto inferiore mostra la Natività, mentre quello superiore raffigura la Resurrezione, che corrisponde alle rispettive dediche degli altari.

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista sud-est. 8 agosto 1991

Un dettaglio prosaico rivelatore nella fotografia di Prokudin-Gorskij è il tubo che si estende dal lato destro dell’abside sia al livello inferiore che a quello superiore. Ogni tubo doveva essere collegato a una piccola stufa a legna per riscaldare l’abside durante i lunghi inverni, freddi e umidi. In queste chiese a due piani di solito durante l’inverno le funzioni si celebravano solo nella parte inferiore (più facilmente riscaldabile).

Krokhino. Chiesa della Natività. Vista est. 14 luglio 2007

Le mie fotografie dell’agosto 1991 mostrano l’abside già crollata, anche se i suoi contorni sono visibili sulla parete est. Questa vista mostra anche chiaramente la divisione interna tra il livello inferiore e quello superiore. Le fotografie scattate 16 anni dopo, nel luglio 2007, rivelano in modo drammatico il crollo del tetto e della cupola, nonché della maggior parte della metà orientale della struttura principale, ridotta a un cumulo di mattoni. L’angolo sud-est era ancora in piedi nel 2007, ma con un’inclinazione pericolosa (in seguito è crollato).

Fiume Sheksna. Nubi temporalesche vicino a Krokhino. 8 agosto 1991

Negli ultimi anni un’iniziativa pubblica ha cercato di preservare i resti della chiesa, creando anche un piccolo argine per proteggerne le fondamenta. Tuttavia, raccogliere i fondi per un restauro strutturale è un compito arduo. La fotografia di Prokudin-Gorskij è tanto più preziosa in quanto lascia ai posteri il ricordo di una chiesa che sta gradualmente scomparendo, inghiottita dalle acque. 

***

Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità 

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

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