Viaggio nella fabbrica di siluri di epoca sovietica abbandonata tra le acque del Daghestan

VadimUshKa/youtube.com
È circondata dal mare e per questo quasi impossibile da raggiungere: qui arrivano solo temerari avventurieri e blogger alla ricerca dello scatto perfetto. Ad accoglierli, un luogo decadente, che cela tra le sue rovine i resti di un glorioso passato

Un colosso di cemento abbandonato. Muri scrostati e vetri in frantumi. Tutt’intorno, le acque del Mar Caspio. Siamo in Daghestan, dove ancora oggi svetta tra le onde un vecchio complesso industriale di epoca sovietica, in passato parte della fabbrica “Dagdisel”, dove si producevano siluri. Oggi questo gigante dimenticato offre ristoro agli uccelli. E attira fotografi, blogger e avventurieri amanti del parkour. 

Наконец-то закрыл гештальт 8 летней давности и доплыл до заброшенного цеха завода Дагдизель, где с 1938 по 1966 год...

Опубликовано Vitaliy Raskalov Воскресенье, 20 сентября 2020 г.

Proprio come la prigione di Alcatraz negli Stati Uniti, anche questo mostro di cemento è interamente circondato dall’acqua, con la differenza che qui la struttura non è stata costruita sopra un’isola. 

L’idea di realizzare un impianto per la produzione di siluri era nata nel 1934. Si pensava di costruire una base di cemento in riva al mare e poi di trasportarla a largo e ancorarla a una massa di pietre che avrebbero rafforzato il fondale.

L’anno successivo, la base di cemento era già pronta. Ma gli ingegneri si resero conto che la base artificiale in pietra che avrebbe dovuto rafforzare il fondo del mare non sarebbe stata sufficientemente affidabile, a meno che non avessero praticato un'ulteriore cavità nel fondale e solo allora l'avessero rinforzata con delle pietre. 

Gli ingegneri iniziarono quindi a scavare una cavità lunga 19 metri, creando una base in ferro e cemento, sulla quale costruire la fabbrica. I lavori terminarono nel 1939 e lo stabilimento iniziò a produrre siluri.

Siccome l’impianto era lontano dalla terraferma, gli operai si trasferirono a vivere sulla piattaforma offshore, dove furono costruiti quartieri residenziali, una mensa e persino una biblioteca.  

All'inizio della Seconda guerra mondiale, con l'avanzata delle forze naziste in territorio sovietico, la produzione di siluri fu trasferita nella Repubblica Socialista Sovietica Kazaka, prima di essere riportata in Daghestan nel 1944, un anno prima della fine della guerra. 

Purtroppo l’attività non durò a lungo: con l'avanzare della tecnologia, l'impianto si rivelò non più adatto a testare i siluri.

Nel 1966, questo particolare impianto della fabbrica “Dagdisel” fu chiuso e le sue preziose attrezzature furono dismesse. La costruzione, unica nel suo genere, fu abbandonata al tempo e al mare.

E anche se l’epoca di prestigio di questo edificio ormai in rovina è passata da tempo, qui accorrono ancor oggi molti amanti dell’avventura, appassionati di parkour, fotografi e turisti estremi. È possibile raggiungere la fabbrica solo in barca, ma una volta arrivati lì, bisogna trovare il modo di salire: tutti gli ingressi versano in pessime condizioni, e accedere alla piattaforma potrebbe rivelarsi un’impresa più complicata del previsto.

Ma nemmeno questo ostacolo ferma i curiosi. E così la fabbrica di siluri abbandonata continua a essere una delle destinazioni più popolari del Daghestan.  

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