Molti sognano di fare un viaggio sulla Transiberiana. Chi arriva fino in fondo a questa mitica linea, lunga ben 9.288 chilometri, viene accolto dall’edificio modernista della stazione ferroviaria (in russo: vokzàl) di Vladivostók. L’edificio acquisì questo aspetto nel 1910-12, quando, su progetto dell’architetto Vladimir Planson (1871-1950), fu ricostruito in stile neorusso per creare una composizione architettonica simile alla stazione Jaroslavl di Mosca, da dove ha inizio il lungo viaggio della Transiberiana.
Indirizzo: Ulitsa (via) Aleutskaja 2
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I collegamenti postali erano uno dei principali problemi di questa città che sorgeva alle estremità dell’Impero, quindi l’organizzazione del lavoro postale e telegrafico fu una priorità per le autorità cittadine dell’epoca zarista. L’edificio delle Poste Centrali (in russo: “pochtàmt”) è un altro esempio di stile neorusso nel centro della città. Fu eretto nel 1890 su progetto dell’architetto russo-polacco Aleksandr Gvozdziovskij (1861-data di morte non nota, ma dopo il 1904). L’edificio mantiene la sua destinazione originale ancora oggi.
Indirizzo: Ulitsa (via) Svetlanskaja 41
Vladivostok è stata fondata nel 1860, e il periodo di massimo splendore dello sviluppo urbano qui si ebbe negli anni Ottanta dell’Ottocento. I mercanti tedeschi, fondatori del marchio Kunst & Albers, arrivarono a fare affari in una città completamente nuova e aprirono immediatamente un negozio monomarca, inizialmente in legno, a un piano. Più tardi gestirono diversi centri commerciali e filiali in tutto l’Estremo Oriente. Nel 1900, il giovane architetto tedesco Georg Junghändel (1874-data di morte non nota, ma dopo il 1949) costruì per loro un grande edificio in stile Liberty su una delle strade principali della città, la Svetlanskaja. Nell’edificio ora c’è un grande magazzino.
Indirizzo: Ulitsa (via) Svetlanskaja 35
Un altro edificio in stile liberty sulla via Svetlanskaja fu costruito nel 1912-1914 dalla Società per lo studio della regione dell’Amur. Si trattava di un “dokhódnyj dom”, ossia un condominio, sul modello delle “revenue house”, destinato ad alloggi in affitto. Un tempo c’era un cabaret nel seminterrato della casa. In epoca sovietica, fu parzialmente attrezzato come cinema, in parte come laboratorio di un istituto di ricerca locale. E più tardi passò sotto la giurisdizione del ramo dell’Estremo Oriente dell’Accademia delle Scienze, che trova sede al suo interno ancora oggi.
Indirizzo: Ulitsa (via) Svetlanskaja 50
Si ritiene che questa chiesa (il nome in russo è: Ljuterànskaja tsérkov Svjatógo Pavla”) sia l’edificio religioso più antico della città. L’architetto anche in questo caso è il tedesco Georg Junghändel, che si ispirò allo stile del gotico settentrionale. E la società commerciale Kunst & Albers contribuì in maniera notevole alla costruzione dell’edificio. Negli anni Novanta, la chiesa fu restituita alla ricostituita comunità luterana
Indirizzo: Ulitsa (via) Pushkinskaja 14
Nel 1913, Georg Junghändel, ormai in gran parte russificato, lasciò alla città un altro monumento in stile liberty. La lussuosa palazzina (in russo: “osobnjàk”) fu commissionata per sé da un mercante luterano di seta, Julius Briner, che aveva ottenuto la cittadinanza russa e acquistato della terra a Vladivostok. A proposito, era il nonno dell’attore di Hollywood e premio Oscar Yul Brynner (1920-1985), che nacque proprio in questa casa (ora di fronte c’è un monumento in suo onore).
Indirizzo: Ulitsa (via) Aleutskaja 15B
Questa chiesa neogotica (nome in russo: Katolìcheskaja tsérkov Presvjatój Bogoróditsy) è stata a lungo la più grande chiesa cattolica dell’Estremo Oriente. Fu progettata dall’architetto della Posta centrale, Gvozdziowskij. I parrocchiani erano per lo più emigranti polacchi. In epoca sovietica, il luogo sacro fu chiuso e l’edificio dato in uso all’archivio di Stato. La chiesa è stata restaurata negli anni Novanta, e i cattolici polacchi hanno donato molti fondi per il metallo delle cupole.
Indirizzo: Ulitsa (via) Volodarskij 22
Il “Vostóchnyj Institùt” è stato uno dei primi istituti di istruzione universitaria a Vladivostok. Ha formato specialisti per la comunicazione e il commercio con i vicini Paesi asiatici: Cina, Giappone e Corea. Qui si studiavano lingue e culture orientali, e persino l’arte marziale giapponese del jujitsu. Lo stile di questo edificio è definito “classicismo dell’Estremo Oriente” (“dalnevostóchnyj klassitsìzm”), e combina il classicismo socialista con l’architettura neo-rinascimentale, con prestiti da molti altri stili pseudo-storici.
Indirizzo: Ulitsa (via) Pushkinskaja 10
Proprio di fronte all’Istituto Orientale, fu costruito nel 1907-1908, su progetto di Pavel Wagner, un edificio eclettico che unisce stile Liberty e neogotico. Inizialmente, era sede di una biblioteca e di sale riunioni per club e serate creative, nonché di una sala teatrale. Ora nella sede di quello che fu il “Sobrànie prikàzchikov”, gli studenti dell’Università federale dell’Estremo Oriente recitano spettacoli amatoriali.
Indirizzo: Ulitsa (via) Pushkinskaja 27
L’edificio più moderno della nostra lista è il “Primórskij okeanàrium”, costruito sull’Isola Russkij nel 2016. Dall’alto, l’edificio ricorda il guscio di un mollusco che sta per essere ricoperto da un’onda marina. Numerose vasche trovano spazio negli oltre 37 mila metri quadrati di questa esposizione, dove si possono vedere più di cento specie di pesci e mammiferi marini, con l’accento principale posto su quelli che vivono nell’Estremo Oriente russo.
Indirizzo: Ulitsa (via) Akademika Kasjanova 25
Guida fotografica ai dieci luoghi più belli di Kaliningrad, la città russa incastonata nella Ue
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