Una città medievale, in origine bizantina, una parte della quale venne scavata direttamente nella roccia, servì da fortezza per diverse popolazioni tra il V e il VI secolo. Il nome attuale (in tataro crimeano: Çufut Qale, in russo Чуфут-Кале; Chufùt-Kalé) è apparso solo nel XVII secolo, ed è traducibile come “fortezza ebraica”. Nella zona vivevano infatti comunità di caraiti (un piccolo gruppo etnico turco, che professa il caraismo, una variante religiosa dell’ebraismo, e vive tradizionalmente nell’Europa orientale), e i tatari di Crimea li chiamavano semplicemente “ebrei”. In totale, ci sono centosettanta grotte nella città, scavate su due livelli, e più raramente su tre. Tutti servivano da locali di servizio, scantinati e sotterranei. Furono inoltre costruiti arsenali, magazzini, una moschea, una zecca e alloggi nei pressi delle grotte.
La città si svuotò nel XIX secolo, quando rimase senz’acqua, e oggi la fortezza delle grotte è aperta a tutti i turisti che vogliono passeggiare lungo le sue antiche strade.
Uno dei luoghi sotterranei più freddi della Russia, che divenne accessibile ai turisti nel 1914, ricorda il regno della Regina delle nevi. In precedenza, non lontano dalla grotta (il nome in russo è Кунгурская ледяная пещера; Kungùrkaja ledjanàja peshchéra), si trovava la vecchia cittadina mercantile di Kungur, fondata nel 1663 (oggi è una città di 65 mila abitanti). I viaggiatori che passavano da qui cercavano sempre di visitare la grotta e la sua fama si diffuse in tutta la Russia, e non era certo immeritata. Il complesso sotterraneo, ricoperto di ghiaccio millenario, è composto da 58 grotte, 70 piccoli laghi e un grande lago sotterraneo mai ghiacciato con una superficie di 1460 metri quadrati e una profondità che arriva a 5 metri.
Mentre si cammina nelle grotte, si possono ammirare cristalli di neve e stalagmiti, nonché guardare spettacoli in costume e proiezioni sulle leggende e la storia delle caverne.
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Questo bunker nel distretto Taganskij a Mosca fu costruito per ordine di Stalin, ma venne ultimato solo tre anni dopo la sua morte, nel 1956. Ha una superficie di 7 mila metri quadrati ed è profondo 60 metri, e rappresentava un posto di comando di riserva del quartier generale dell’aviazione in caso di attacco nucleare.
5.000 persone potevano trovare riparo in piena sicurezza nel bunker, e avrebbero avuto cibo, carburante e aria a sufficienza per sei mesi.
Il comando dei bombardieri con a bordo armi nucleari fu eseguito dal bunker fino al 1986. Nel 2006, nel bunker sono stati aperti un museo (Музей холодной войны; Muzéj kholódnoj vojný; Museo della Guerra fredda) e un ristorante. Ora, durante le escursioni, potete guardare l’imitazione di un’esplosione di una bomba nucleare, il lancio di un missile nucleare e risolvere enigmi in una Escape room.
Questo sistema di cunicoli (nome in russo: Пещеры Сьяны; Peshchéry Sjàny) dalla lunghezza totale di 19 chilometri si trova a soli 12 km da Mosca. Il sistema apparve presumibilmente nel XVII secolo: era lì che si estraeva la pietra calcarea utilizzata per la costruzione di Mosca. L’estrazione si interruppe completamente nel 1917, e negli anni Settanta del XX secolo le autorità riempirono gli ingressi alle grotte.
Le ruspe hanno scoperto un ingresso ai sotterranei negli anni Ottanta. Nel 2007, sono stati eseguiti dei lavori di solidificazione in modo che non crollassero né la copertura né le pareti. Ora nelle caverne vengono condotti dei tour, che promettono di mostrare un tempio sotterraneo, grotte residenziali e pitture rupestri.
Il rifugio sottomarino nella baia di Balaklava, soprannominato Object 825 GTS (in cirillico: Объект 825 ГТС), iniziò a essere costruito nel 1953, sull’onda del bombardamento nucleare delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki del 1945. La costruzione fu completata nel 1961, la struttura rimase in completa segretezza fino al 1994; nemmeno la gente del posto immaginava la sua esistenza.
In questo rifugio era possibile proteggere nove sottomarini di piccole dimensioni o sette di dimensioni medie, con gli equipaggi, nonché circa un migliaio di altre persone, da un attacco nucleare.
In periodo di pace, il rifugio fungeva da base di riparazione e rifornimento per i sottomarini. Di notte entravano nel rifugio, dove venivano riforniti di carburante, ossigeno e munizioni e al mattino venivano mandati in servizio.
Dopo la chiusura, il complesso è stato saccheggiato. All’inizio degli anni Duemila, è stato aperto qui un museo, dove i turisti possono passeggiare attraverso i labirinti dell’edificio e visitare un’esposizione sulla storia del complesso.
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