Sopra la testa, enormi stalattiti. Sotto i piedi, eterni blocchi di ghiaccio. I tesori di gelo degli Urali si trovano nella grotta di ghiaccio di Kungur, una delle attrazioni turistiche più visitate dei monti Urali. Qui alcune formazioni hanno più di 300 anni
Situata nel territorio di Perm, la grotta è lunga 5,6 chilometri; di questi, solo un chilometro e mezzo è attrezzato per accogliere i turisti. È stata scoperta nel 1703 durante una spedizione dello storico siberiano e cartografo Semen Remezov
Fu proprio Remezov a tracciare la prima mappa della grotta. I primi esploratori percorrevano le gallerie sotterranee alla luce delle fiaccole, legati alla stessa corda, superando cumuli di rocce e spaventando i pipistrelli
La grotta si estende nel cuore della montagna. Solo una piccola parte è aperta ai turisti, che accedono attraverso un tunnel scavato artificialmente: quanto più il tunnel inclinato si addentra nella grotta, tanto più freddo diventa l'ambiente. Oggi qui si contano 48 cavità
In inverno la temperatura all’interno può arrivare a -15 °C, mentre in estate si mantiene stabile intorno ai -2 o -3 °C. Nel centro della grotta invece la temperatura è di circa 5 °C.
I laghetti sotterranei, in totale 70, colpiscono per la loro bellezza. Nella grotta dei Titani si può ammirare il Grande lago sotterraneo nel quale si riflettono come in uno specchio le volte della grotta, che assomigliano a una città sommersa
Il ghiaccio che cresce all’interno della grotta è in continua mutazione. Circa 70 anni fa alcune cavità avevano una forma totalmente diversa
Per raggiungere la grotta Centrale bisogna salire per gli scivolosi gradini ribattezzati "Lacrime di dama". Questo nome fu dato loro dopo che nel 1914 la principessa tedesca Victoria von Battenberg e sua figlia Louise visitarono la grotta. La ragazza scivolò sui gradini e si mise a piangere. Da allora esiste una leggenda secondo cui se una giovane fanciulla batte il ginocchio su questi scalini troverà il suo principe azzurro
Al giorno d’oggi la grotta è dotata di luci e indicazioni per i visitatori. Ma aggirarsi al suo interno potrebbe rivelarsi un’esperienza disorientante. E non sorprende che un secolo fa i visitatori che si avventuravano all’interno di questi luoghi ricevessero alla fine del tour, che durava 5 ore, 100 grammi di vodka
La grotta è diventata molto popolare tra i turisti grazie al lavoro della sua prima guida locale, Aleksandr Khlebnikov, che organizzava escursioni all’inizio del Novecento. In quel periodo i turisti dovevano avanzare a gattoni per quasi cento metri prima di riuscire a rimettersi in posizione eretta. Nel 1974 a causa di una frana che bloccò l'uscita della grotta un gruppo di studenti furono costretti a trascorrervi il Capodanno. Rendendosi conto che non sarebbero potuti uscirne presto, con i materiali che avevano a disposizione realizzarono delle decorazioni e addobbarono una stalagmite, a mo' di abete natalizio. Per la festa gli studenti misero a tavola quel poco che avevano con sé: gallette e sardine in scatola. Per lottare contro il freddo, i ragazzi trascorsero la notte ballando in girotondo, cantando canzoni e recitando poesie. Solo al mattino riuscirono a tornare in superficie
Questa meraviglia degli Urali si può raggiungere per proprio conto in treno, scendendo alla stazione di Kungur, oppure in automobile, seguendo l'autostrada Perm-Ekaterinburg. Inoltre, da Perm partono degli autobus per gruppi organizzati di turisti, che arrivano direttamente all'ingresso della grotta con l'insegna "Ledyanaya Gora". Il tragitto da Perm a Kungur dura un'ora e mezza. In estate è necessario portare con sé degli indumenti pesanti, perché la temperatura all'interno della grotta è notevolmente più bassa di quella in superficie
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