“Ho attraversato da sola il Bajkal ghiacciato: i miei consigli per un’avventura così estrema”

Regina Johansen / Vsevolod Pulya
Regina Johansen è una giovane donna svedese che ha percorso in solitudine e in pieno inverno i 700 km che separano i due estremi del lago siberiano, tra i più grandi al mondo. “Non abbiate paura della solitudine, ma studiate a fondo ogni dettaglio”

"Non c'è niente di più magico che andare in un luogo remoto, lontano dalle zone turistiche. Quando ho visto le foto del Bajkal in inverno sono rimasta senza parole: da allora, non ho sognato altro che visitare quel posto”. 

Regina Johansen, dalla Svezia, ha attraversato in solitaria il lago siberiano ghiacciato, percorrendo in 15 giorni una distanza di 700 km da sud a nord.

Il Bajkal è il lago d’acqua dolce più grande del mondo, posto sotto la tutela dell'UNESCO come patrimonio dell'umanità e inserito nella lista delle Sette meraviglie della Russia. Qui Regina ha percorso tra i 40 e i 60 km al giorno, dormendo ogni notte sulla superficie gelata di questo immenso specchio d’acqua. Un’avventura dai contorni estremi, che oggi questa intrepida avventuriera condivide con noi, con qualche utile consiglio di viaggio.  

1 / Studiate a fondo i dettagli del vostro viaggio 

Come prima cosa, è importante non avventurarsi in un viaggio estremo da soli se non si ha ancora maturato un’esperienza sufficiente. Prima di andare sul Bajkal, avevo trascorso due mesi in solitaria in Scandinavia, e questa spedizione in Siberia mi è servita come addestramento in vista di altri grandi viaggi che prevedo di realizzare prossimamente.

2 / I preparativi? Iniziano da una scrupolosa raccolta di informazioni 

Ho studiato a fondo la zona, ho letto molti articoli e studi sul lago e sulle particolarità della superficie ghiacciata in inverno. Ho parlato con alcuni viaggiatori che c’erano già stati. È una buona idea segnare sulla mappa i luoghi ai quali si deve prestare particolare attenzione durante il tragitto

3 / Prima di partire controllate la vostra attrezzatura e non sottovalutate gli imprevisti: la Siberia può riservare grosse sorprese

Trascorrevo le notti sul ghiaccio. E la prima volta in cui mi sono cimentata a montare la tenda non è stato per niente facile. In Norvegia non avevo mai avuto problemi, ma sul Bajkal non trovavo il modo di piantare i bastoni della tenda… Ho dovuto cercare delle crepe sul ghiaccio. 

In una spedizione così estrema, ogni dettaglio è importante: una tenda che resista alle forti raffiche di vento, un buon fornellino da campo e indumenti caldi e traspiranti sono indispensabili.  

4 / Registrate i vostri spostamenti sul sito “Viaggiare sicuri” della Farnesina e individuate le persone con cui sarete quotidianamente in contatto 

Durante il mio viaggio, pubblicavo ogni giorno sui social network gli aggiornamenti sui miei spostamenti: era perciò possibile ricostruire il mio percorso su una mappa interattiva. Inoltre, due volte al giorno scrivevo ai miei “contatti per le emergenze”, per far sapere loro che stava andando tutto bene.

5 / Preparatevi a un inizio in salita

All’inizio della mia spedizione, le temperature sono scese a -37°C… e questa è stata tra le parti più difficili del mio viaggio. Sono caduta diverse volte per via delle forti raffiche di vento. 

6 / Non abbiate paura della solitudine

La sera ero talmente stanca che utilizzavo le mie ultime forze per cucinare velocemente qualcosa da mangiare e fare programmi per il giorno successivo… perciò non avevo molto tempo per pensare alla solitudine! Camminavo tutti i giorni 11 o 13 ore: un lunghissimo tempo per riflettere e pensare alla propria vita… Ma bisogna essere costantemente vigili. Certo, è più facile affrontare un simile viaggio con un’altra persona… Ma si imparano moltissime cose quando si è completamente soli. 

7 / Non aspettatevi di riposare né di dormire a lungo

Dormivo appena quattro ore a notte… per via del rumore del ghiaccio! Il suono del ghiaccio che si rompe è davvero insolito… a volte è spaventoso, altre volte è spettacolare. A volte il ghiaccio tremava… è una sensazione spaventosa!

8 / Non lasciatevi spaventare dalla barriera linguistica 

Certo, la barriera linguistica è un fattore da tenere in considerazione. Ma con un po’ di fortuna, anche in Siberia troverete delle persone che parlano inglese. A Irkutsk ho incontrato un ragazzo che mi ha portato dall'aeroporto al villaggio di Kultuk, punto di partenza della mia avventura. Anche sull'isola di Olkhon ho ricevuto aiuto dagli abitanti locali e sono ancora in contatto con uno di loro. Alla fine della spedizione ho incontrato una ragazza di Severobajkalsk che mi ha fatto fare un giro della città e mi ha anche offerto una zuppa di pesce fatta in casa.

9 / Siate pronti per fare scoperte inaspettate

La Siberia è una terra in cui si respira l’essenza delle persone che la abitano. I siberiani sono diversi dal resto dei russi, non si preoccupano di nulla perché sono sicuri di poter risolvere qualsiasi problema. Direi inoltre che sono un po’ più estroversi e con i piedi per terra. 

10 / Siate consapevoli del fatto che potreste non voler più tornare a casa

Appena finito il mio viaggio in Siberia, volevo già tornare indietro! Un’esperienza come questa crea dipendenza: ho intenzione di tornarci in futuro e di arrivare a Oymyakon e nella Yakutia. Sono luoghi selvaggi di indescrivibile bellezza.

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie