Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge federale n.134-FZ che semplifica la procedura di ottenimento della cittadinanza russa per i cittadini stranieri.
Dal 22 luglio 2020, i cittadini stranieri che richiedono la cittadinanza russa non dovranno più dimostrare alle autorità della Federazione di aver avviato il processo di rinuncia della propria cittadinanza nel paese d'origine.
Anche se i cittadini di alcuni Stati, in base alla legislazione del proprio paese d’origine, potrebbero ugualmente essere costretti a rinunciare alla propria cittadinanza nel momento in cui ne richiedono una nuova, tale requisito non sarà più richiesto dalla parte russa.
Prima dell'approvazione di questa legge, infatti, i cittadini stranieri erano tenuti a presentare un documento ufficiale che dimostrasse l'avvio della procedura di rinuncia della propria cittadinanza d'origine.
Inoltre, la maggior parte dei richiedenti era tenuta a vivere legalmente in Russia per almeno cinque anni prima di poter richiedere la cittadinanza russa, e a dimostrare di avere un reddito legale già negli anni precedenti la richiesta. La nuova legge, invece, esonera alcune categorie da questa condizione, fra esse vi sono:
- I cittadini di Bielorussia, Kazakhstan, Moldavia e Ucraina;
- I cittadini stranieri che hanno almeno un genitore russo che vive in Russia;
- gli apolidi di età superiore ai 18 anni nati nel territorio dell'ex Unione Sovietica.
Ma la novità più importante riguarda gli stranieri sposati con un cittadino russo: prima di questa legge, infatti, dovevano restare sposati almeno tre anni prima di poter richiedere la cittadinanza russa; con l’adozione del nuovo provvedimento, invece, potranno richiedere la cittadinanza solamente dopo un anno di matrimonio con un cittadino russo.
Infine ricordiamo che il mese scorso il presidente Putin aveva firmato un provvedimento che estende la validità di tutti i visti e delle carte di migrazione fino al 15 giugno 2020 per quegli stranieri che non hanno potuto lasciare la Federazione a causa della pandemia di coronavirus.