Kuskovo: le foto della più bella tenuta nobiliare di Mosca

Il conte Nikolaj Sheremetev sapeva come divertirsi. E per gli ospiti della sua lussuosa residenza estiva aveva pensato un sacco di attrazioni e colpi di scena

Uno dei più grandi ed eleganti complessi di palazzi e giardini di Mosca era ed è la residenza estiva della celebre famiglia dei conti Sheremetev, destinata agli intrattenimenti estivi. Kuskòvo appartenne agli Sheremetev dal XVI secolo. Ma il nucleo principale dell’ensemble architettonico prese forma alla fine del XVIII secolo. 

L’edificio principale della tenuta nobiliare fu costruito ai tempi del conte Pjotr Sheremetev, nel 1769-1775, nello stile del primo classicismo russo. La Grande casa (“Bolshoj dom”) era destinata ai ricevimenti solenni. L’autore del progetto è sconosciuto, ma alcuni ricercatori sono propensi a credere che il disegno di Kuskovo si debba all’architetto francese Charles De Wailly (1730-1798), autore di vari importanti edifici in Francia e in Belgio.

Il palazzo è completamente costruito in legno e rifinito con intonaci rosa. La facciata è decorata con tre portici a colonne; i frontoni di ciascuno dei quali sono impreziositi da sfarzosi intagli lignei. A guardia della scalinata in pietra bianca che conduce all’ingresso principale, sono poste due sfingi. A proposito, in carrozza si poteva arrivare direttamente fino alle porte del palazzo.

Molti degli edifici di Kuskovo si sono conservati in ottime condizioni e sono aperti ai visitatori, e questo perché, subito dopo la Rivoluzione, il complesso ottenne lo status di Tenuta-museo. Ciò la salvò dal cadere in rovina o dall’uso da parte dei bolscevichi per altri scopi (molte tenute furono trasformate in sanatori).

Dal XVII secolo sorge a Kuskovo la Chiesa del Salvatore il Misericordioso, in pietra. In precedenza la tenuta aveva una chiesa di legno. L’edificio sacro attuale è in stile barocco anniano (cioè il barocco dei tempi del regno di Anna I di Russia) e fu eretto nel 1737-1739. Non subì mai modifiche ed è arrivato ai nostri giorni nel suo aspetto originale.

Vicino alla chiesa c’è un piccolo edificio rosa. Si tratta dell’ala delle cucine, da dove venivano portati piatti sontuosi direttamente nella sala da pranzo di rappresentanza del palazzo. La dependance è stata appositamente progettata in stile simile al palazzo, sebbene sia stata costruita dall’architetto Fjodor Argunov (1733-1768), che non era un uomo libero, ma un servo degli Sheremetev.

Sheremetev cercava in ogni modo di intrattenere gli ospiti della sua tenuta, quindi costruì diversi padiglioni molto interessanti. A proposito, ora ognuno di essi è aperto per la visita.

Una delle cose più esotiche della tenuta è il padiglione “Grot” in stile barocco. Strutture simili, in buona sostanza delle grotte artificiali, erano apparse nei giardini e nei parchi d’Italia nel XVI secolo.

All’interno delle grotte di solito sistemavano una vasca o una fontana. Le grotte barocche divennero popolari in molti Paesi europei e nel XVIII secolo la moda raggiunse la Russia, ma di norma come padiglioni dei parchi.

Nella “grotta” si poteva anche cercare riparo dall’afa estiva. Per la sua decorazione sono state utilizzate migliaia di conchiglie. All’interno ci sono nicchie con statue in pietra bianca di divinità romane, e la cupola è coronata da un vaso intagliato che ricorda il getto di una fontana.

Un altro padiglione per il divertimento, la Casetta olandese, era stata costruita un po’ prima. All’aspetto ricorda gli edifici olandesi del XVII secolo. Anche le rifiniture interne sono realizzate nello stesso stile.

C’è poi la Casetta italiana, un padiglione a due piani per piccoli ricevimenti. Al piano terra c’è una collezione di rarità: sculture, quadri fatti di perle e marmi colorati, modelli di edifici su piccola scala. Anche al secondo piano ci sono delle sculture, ma c’è più spazio per gli ospiti.

Nella voliera c’erano gli uccelli canterini che animavano l’atmosfera del parco. Anche al giorno d’oggi ci sono abitanti piumati e persino in inverno si possono osservare i pavoni.

Nella tenuta fu poi creato un giardino e furono allestite serre in cui venivano coltivati alberi e frutti esotici: mandorle, melograni, pesche, olive, limoni. A proposito, anche la serra “grande in pietra” fu costruita dall’architetto Argunov, nel 1761-1762. A Pjotr Sheremetev piaceva farsi notare e inviare, ad esempio, a dicembre un cesto di pesche delle sue serre all’imperatrice. 

Sheremetev amava anche organizzare il teatro all’aperto, la sua troupe di attori servi era famosa in tutto l’Impero. A questo si collega una storia molto commovente: il conte Nikolaj Sheremetev si innamorò dell’attrice serva Praskovja Kovaleva (che recitava con lo pseudonimo di Zhemchugova): era talentuosa e molto sensibile. Lui la liberò, insieme all’intera famiglia Kovalev, e ricevette il permesso dall’imperatore per un matrimonio tra persone di non pari ceto.

La Zhemchugova morì però a soli 34 anni, poco dopo il parto. Il conte dedicò allora tutta la vita alla beneficenza. A proposito, una delle strade adiacenti alla tenuta si chiama alleja (viale alberato) Zhemchugova.

 

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