La Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro a Jaroslavl: un miracolo di fede e architettura

Questo meraviglioso esempio di arte locale fu immortalato a colori dal pioniere della foto a colori Sergej Prokudin-Gorskij, e per fortuna è sopravvissuto al periodo sovietico

Jaroslavl. Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Vista sud-ovest. 22 maggio 1996

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere vivide e dettagliate fotografie a colori (vedi il paragrafo in basso).

La sua visione della fotografia come forma di educazione e di comprensione dell’esistente si è espressa con particolare chiarezza attraverso gli scatti ai monumenti architettonici di vari siti storici del cuore geografico della Russia.

Jaroslavl. Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Vista sud-ovest. Estate 1911

Il supporto logistico per il suo progetto gli venne dal Ministero dei Trasporti, che facilitò la sua opera di documentazione fotografica lungo le vie d’acqua della Russia e la rete ferroviaria allora in espansione. I suoi viaggi lungo l’alto e medio corso del fiume Volga si rivelarono particolarmente proficui.

Durante le estati del 1910 e del 1911, Prokudin-Gorskij fotografò i monumenti di Jaroslavl, oggi un centro industriale di circa 610 mila abitanti situato sul Volga, 265 chilometri a nordest di Mosca. Il mio lavoro in città si è sviluppato nel corso di tre decenni, dal 1987 al 2017.

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro.Vista sud-ovest prima dell’applicazione della calce. 7 agosto 1987

Jaroslavl ha una delle maggiori concentrazioni di arte sacra e di architettura russa dal XVI al XIX secolo. Tra i capolavori che Prokudin-Gorskij documentò c’è un complesso ecclesiastico dedicato alla miracolosa Icona della Vergine di San Teodoro, strettamente associata alla dinastia dei Romanov. 

Un centro di commerci e cultura

Jaroslavl fu fondata all’inizio dell’XI secolo da Jaroslav I di Kiev, detto il Saggio (978– 1054), uno dei più grandi sovrani della Rus’ medievale. All’inizio del XIII secolo, l’insediamento aveva già monasteri con chiese in muratura. Nel 1238 il borgo fu saccheggiato dai mongoli durante la conquista della Russia centrale. Sebbene, dopo la decisiva Battaglia di Kulikovo del 1380, la ripresa dai danni del dominio mongolo fosse lenta, l’unione con la Moscovia nel XV secolo integrò la città in una più ampia struttura politica ed economica. 

La posizione di Jaroslavl gli permise di fungere da centro non solo per il commercio all’interno del vasto bacino del fiume Volga, ma anche per lo sfruttamento delle risorse boschive del nord russo. 

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro.Facciata ovest con portico principale. Sullo sfondo a sinistra: Chiesa di San Nicola “sui ceppi”. Estate 1911

Nell’ultima parte del XVI secolo, Ivan il Terribile stabilì un porto presso il monastero di Arcangelo sul fiume Dvina settentrionale, vicino al Mar Bianco, e aprì così Mosca al commercio con l’Europa occidentale. Ciò rafforzò la posizione di Jaroslavl all’interno di una rete mercantile che si estendeva dal Mar Bianco alla Siberia e all’Asia. Con nuove possibilità commerciali, Jaroslavl attirò colonie di mercanti russi e stranieri (inglesi, olandesi e tedeschi).

Pur risparmiata dal peggior disordine inflitto alla Russia nell’ultima parte del regno di Ivan il Terribile, il ruolo di Jaroslavl come centro commerciale declinò durante l’interregno seguito alla morte di Boris Godunov, nel 1605. Conosciuta come il Periodo dei torbidi, questa fase vide gran parte del Paese depredata come conseguenza del caos politico e sociale. Jaroslavl evitò il peggio, e nel 1612 la città servì da centro in cui si radunò la resistenza nazionale contro la forza di occupazione polacca che aveva preso i controllo di Mosca. 

La partecipazione attiva dei mercanti di Jaroslavl in questa campagna portò loro ampi privilegi commerciali dal governo del nuovo sovrano, Michele I di Russia, primo zar della dinastia dei Romanov. Di conseguenza, durante il XVII secolo, la città non solo accumulò la ricchezza necessaria per costruire chiese riccamente decorate, ma stabilì anche rapporti con centri culturali a ovest. 

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Vista sud-ovest. 14 agosto 2017

Solo Mosca poteva competere con Jaroslavl quanto a concentrazione di nuove chiese, sponsorizzate da una combinazione di ricchi mercanti, popolazione dei quartieri e associazioni di categoria. A Jaroslavl, nel XVII secolo, vennero erette 44 chiese in muratura, la maggior parte di considerevoli dimensioni, all’interno delle 35 parrocchie cittadine. 

Una chiesa costruita sui miracoli 

Un esempio di questo impegno della comunità è la Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro, costruita nel 1682-1687 e considerata tra i monumenti più importanti della città. I miracoli avvolgono questa chiesa. L’icona a cui è dedicata, legata al leggendario guerriero e martire.

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Iconostasi con la Porta reale (ingresso all’altare). Estate 1911

Teodoro di Eraclea (morto nel 319), fu particolarmente venerata dai Romanov, che lo consideravano il loro protettore (fu anche il primo patrono di Venezia, spesso tradotto come Todaro).

L’attuale sede della chiesa era occupata dalla chiesa in legno di San Nicola “sui ceppi”, un riferimento ai resti di un boschetto abbattuto per costruire la chiesa negli anni Sessanta del Seicento. La tradizione locale racconta che un parrocchiano, il mercante Ivan Pleshkov, si ammalò nel 1669 e guarì andando in pellegrinaggio nella vicina città di Kostromà per vedere il venerato prototipo dell’icona di Teodoro. 

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Interno, vista verso est con l’iconostasi. 14 agosto 2017

In segno di gratitudine, Pleshkov ordinò una copia dell’icona al famoso pittore Guri Nikitin e fece voto di costruire una chiesa in muratura per ospitare l’immagine, che acquistò fama per le sue miracolose proprietà guaritrici. Un altro mercante donò la terra per la nuova chiesa, situata vicino alla riva destra del fiume Kotorosl. I parrocchiani fornirono ulteriore supporto, sia nella progettazione della chiesa che nello scavo delle fondamenta, dove furono piantati tronchi d’albero per sostenere le grandi pietre dei muri maestri. 

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Parete nord, affresco raffigurante la Conversione e il martirio (decapitazione) di Sant’Alessandra di Roma. Estate 1911

Dopo questo lavoro preliminare, dei capomastri furono ingaggiati per completare la chiesa, compreso un basso tetto a quattro spioventi posto sopra i frontoni decorativi semicircolari. La struttura segue le migliori forme dell’architettura di Jaroslavl del XVII secolo. La sua chiara struttura a mattoni imbiancati, racchiusa in una galleria a un piano, ha molti elementi decorativi, come il portico che conduce all’ingresso principale, che Prokudin-Gorskij ha fotografato a sé. 

La caratteristica più sorprendente della struttura è l’altissimo insieme di cinque cupole appoggiate su sottili cilindri, o “tamburi”. Se si considerano anche le alte croci dorate della chiesa, l’altezza della struttura sopra la linea del tetto supera quella della struttura principale. Questa caratteristica, tipica dell’architettura di Jaroslavl del tardo XVII secolo, è qui espressa al suo massimo. 

Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro. Parete nord, affresco raffigurante la Conversione e il martirio di Sant’Alessandra di Roma. 14 agosto 2017

Le numerose fotografie della chiesa di Prokudin-Gorskij includono una suggestiva vista a sud-ovest attraverso un piccolo stagno. Nelle mie fotografie dalla stessa prospettiva, lo stagno è scomparso sotto la pavimentazione. 

Un capolavoro artistico 

Prokudin-Gorskij ha fotografato anche l’interno della chiesa, inclusa la grande iconostasi. Il suo punto di vista mostra la parte centrale della prima fila di questa opera d’arte, iniziata nel 1705 con il sostegno sostanziale di parrocchiani ricchi, come i fratelli Eremin, una prominente dinastia mercantile locale. Le mie fotografie del 2017 mostrano lo stesso spazio con modifiche limitate. 

Chiesa di San Nicola “sui ceppi” (chiesa invernale della parrocchia della Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro). Vista sud. Estate 1911

La Porta Reale al centro fu scolpita nel 1714 da Vasilij Komar, e conduce all’altare principale nell’abside nella parte est della chiesa. I medaglioni nelle file superiore e inferiore mostrano i quattro Evangelisti, mentre la fila centrale mostra l’Annunciazione (Gabriele e Maria), con un’immagine del Signore Dio degli eserciti in alto. A destra c’è una grande icona del Salvatore. La fila in alto contiene icone quadrate più piccole, raffiguranti giorni sacri e la Crocifissione. L’arco della Porta Reale è fiancheggiato da statue di angeli. L’elaborato intaglio comprende colonne ritorte con un disegno di vite. 

Nel 1715, il mercante Joann Eremin donò una somma enorme per i dipinti murali di un gruppo di artisti di Jaroslavl, guidati dai pittori di icone Fjodor Ignatiev e Fjodor Fjodorov. Gli affreschi furono completati il 28 giugno 1716.

Chiesa di San Nicola. Vista nord-ovest. 14 agosto 2017

Il secondo scatto di Prokudin-Gorskij all’interno mostra un affresco raffigurante la conversione e il martirio (decapitazione) di Sant’Alessandra di Roma, identificata in alcuni racconti come la moglie di Diocleziano. Si dice che si fosse convertita al cristianesimo dopo aver assistito alla prova di fede di San Giorgio, che sembra essere al centro della composizione. Sotto l’affresco c’è una fascia decorativa composta da un arabesco a foglie. 

Prokudin-Gorskij fotografò anche l’adiacente Chiesa di San Nicola, ricostruita in mattoni poco più a nord nel 1689-91 per servire la parrocchia come “chiesa invernale”, perché il suo semplice edificio basso poteva essere riscaldato più facilmente. All’estremità ovest della struttura c’è un campanile che culmina “a tenda”, con aperture per amplificare il suono delle campane. Questa fu l’unica chiesa nel centro di Jaroslavl a rimanere aperta al culto durante tutto il periodo sovietico

Chiesa di San Nicola. Facciata nord con scalinata verso la cappella di San Nicola. Estate 1911

La sua seconda fotografia della chiesa di San Nicola mostra la facciata settentrionale, con una cappella costruita nel 1890 per contenere gli altari dedicati a San Sergio di Radonezh (livello inferiore) e San Nicola. La scalinata sopraelevata ad arco della cappella di San Nicola ha lo stile tipico di Jaroslavl del XVII secolo. L’estensione stessa è stata progettata nello stile del revival russo di fine Ottocento. 

Chiesa di San Nicola. Facciata nord con scalinata verso la cappella di San Nicola. 14 agosto 2017

Durante il periodo sovietico, la Chiesa dell’Icona della Vergine di San Teodoro fu saccheggiata e il suo interno fu danneggiato (a un certo punto venne persino convertita in alloggio.) Nel 1987, le autorità regionali l’hanno restituita alla Chiesa ortodossa russa. Poco dopo, è diventata la cattedrale della diocesi di Jaroslavl, fino alla ricostruzione della cattedrale della Dormizione nel centro della città. Oggi l’insieme architettonico è di nuovo al centro di una attiva vita parrocchiale. 

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità 

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventòun complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiòper lImpero Russo e scattòoltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nellagosto del 1918 lasciòla Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilìin Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. Allinizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dellarchitettura e fotografo William Brumfield organizzòla prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.

 

La Cattedrale della Dormizione di Jaroslavl: la resurrezione di un monumento 

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