Storia del giramondo russo che ha visitato 146 Paesi, a piedi e sempre scalzo

Vladimir Nesin
Per Vladimir Nesin togliersi le scarpe è un segno di libertà che lo fa tornare bambino, e preferisce andare ovunque senza calzature. E con la sua pensione da 165 euro al mese è costantemente in viaggio

“Ogni volta che mi trovo in un posto nuovo, voglio sempre sapere quanto guadagna la gente. Mettiamo, per esempio, un autista. Ritiro tale importo e vivo con quello”, ha detto Vladimir Nesin, di Nizhnevartovsk (Siberia occidentale), in un’intervista. “Gli autisti in Asia guadagnano in media 100-120 dollari al mese (85-103 euro), e per me è ancora più facile cavarmela con quei soldi, visto che a differenza loro non ho una famiglia di cui dovermi prendere cura.”

Cittadino (a piedi nudi) del mondo

Nonostante le meraviglie dei trasporti moderni, Nesin preferisce girare il mondo a piedi. “Sono scappato da bambino a piedi scalzi, e ogni volta che mi tolgo le scarpe è come un ritorno alla mia infanzia. Sono sempre preso dal desiderio di togliermi le scarpe”, dice Nesin, che afferma di indossare le scarpe solo in circostanze estreme.

Viaggia da solo per la maggior parte del tempo, e a volte con qualcuno. Il suo principale compagno di viaggio è la sua terza moglie, Veronica, nipote di un capo indigeno in Canada. Insieme hanno attraversato 55 Paesi in 10 anni. Anche Nikita, suo figlio, avuto da un altro matrimonio, si è unito a lui in 33 viaggi. Coloro che desiderano aderire possono solitamente trovare Nesin online.

“Nessuno è mai spaventato dalla prospettiva di viaggiare con me: sanno che saranno al sicuro.”

Nonostante abbia visitato alcune delle aree più rischiose dell’Africa sub-sahariana, Nesin non ha mai provato un vero senso di pericolo e semplicemente non ci pensa. “Non ho mai letto informazioni su un posto che mi piacerebbe visitare. Mi avvicino come un bambino, apprendendo tutto con i miei occhi”. C’è un consiglio fondamentale che Nesin ha per i potenziali viaggiatori: imparate a fidarvi degli altri.

“Dicono che questo mondo non è privo di brave persone, ed è vero. Bisogna trattare gli altri come si vorrebbe essere trattati da loro”, dice.

Oltre al passaporto russo, Nesin ha anche qualcosa chiamato World Passport. “Anche se non aiuta certo a fare domanda di visto, con esso mi sento un vero cittadino del mondo”, dice, aggiungendo che non esiste un posto unico che chiama casa, eccetto la Terra stessa.

Nesin ha amici e parenti in tutto il mondo, tra cui in Canada, Ucraina, Germania e Kazakistan.

Nessun farmaco, nessuna assicurazione sanitaria

Nesin vive della sua pensione russa di 12.000 rubli (165 euro), e la maggior parte di quei soldi la spende in cibo. Non ha pernottato in hotel una sola volta nei suoi 20 anni sulla strada, preferendo invece la sua tenda, o tempo permettendo, un tetto di stelle. Raramente viaggia anche in aereo, e occasionalmente fa autostop o usa altri mezzi di trasporto quando è assolutamente necessario.

Il viaggiatore è irremovibilmente contrario all’assunzione di farmaci e non ha un’assicurazione sanitaria.

Fare i bagagli è di solito un gioco da ragazzi per lui e comporta la scelta di una destinazione e come arrivarci. “Una volta, il mio obiettivo era raggiungere l’Australia, e tutto quello che ho fatto è stato camminare in quella direzione”.

Nesin utilizza uno zaino da 15-17 kg, che lo accompagna nei suoi viaggi giornalieri di 25 chilometri a piedi. “Indosso sempre una maglietta e pantaloncini, e porto un sacco a pelo e una pentola da campeggio”, dice. Con questa attrezzatura modesta resta in giro in media 9-10 mesi (il viaggio più lungo è durato 14 mesi). Se fosse per lui potrebbe durare più a lungo, ma dice di dover tornare in Russia una volta ogni tre anni per ottenere la pensione.

146 Paesi già visitati

Nesin è partito per la prima volta alla fine degli anni Settanta, in quella che allora era l’Unione Sovietica. Riuscì a attraversare tutte le 15 repubbliche sovietiche in 20 anni. Solo nel 1997 ha ottenuto il passaporto, e finalmente ha fatto il suo primo viaggio all’estero. Le complicazioni sono sorte quasi all’istante.

“La prima volta che volevo viaggiare all’estero ho fatto domanda per un visto del Brunei, ma non volevano darmelo, dicendo che il mio passaporto apparteneva a un Paese che non esisteva più. Nella nuova Russia, stavano ancora distribuendo passaporti stampati su modelli sovietici”.

La domanda di Nesin ebbe poi successo. Quell’anno visitò la Mongolia, la Cina e il Laos, seguito dal Brunei, per un totale di 5.000 chilometri scalzo per 11 mesi.

Ad oggi, ha visitato 146 paesi, ma ciò non significa che Nesin stia rallentando. Ha già fatto piani per l’Islanda o la Groenlandia nel prossimo futuro.

Prima di andare in pensione, ha lavorato come autista, elettricista e insegnante di educazione fisica. E quando non viaggia, insegna Sambo (l’arte marziale russa) ai bambini di Nizhnevartovsk.

Visitare tutti i Paesi della Terra non è il suo obiettivo. Non è uno a caccia di record. “Mi piace solo il processo di viaggiare in se stesso”, spiega.

Nesin ammette che ci sono luoghi che potrebbe visitare infinite volte, per esempio il Vietnam, la Thailandia, la Cina e il Sud-Est asiatico nel suo insieme. È autodidatta in inglese e spagnolo e ha anche scritto tre libri, tutti riguardanti il ​​tema del viaggio a piedi nudi. Ora sta cercando un editore per la sua ultima fatica.

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