Non lo sanno in tanti ma “la gloria e l’orgoglio” del popolo sovietico, cioè la mostra dell’Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale, meglio noto come VdnKh, è stato salvato proprio quando si trovava, in via metaforica, sull'orlo di un precipizio. Dopo vent'anni di incuria e abbandono – periodo in cui era diventato sede di attività di ogni tipo – l’amministrazione di Mosca ha deciso di passare all’azione, cominciando una ricostruzione in grande stile di quello che, una volta, era considerato il più grande complesso museale ed espositivo del Paese.
Dal 2014 gli operai hanno rimosso tonnellate di rifiuti, demolito gli edifici illegali e scacciato tutti i venditori che avevano occupato in modo abusivo gran parte dei padiglioni. Tutti gli edifici però erano in uno stato disperato. Se si pensa che già ai tempi dell’Urss venivano abbastanza trascurati, si può solo immaginare la situazione in cui si trovavano.
Per fortuna, grazie a un’operazione di recupero compiuta su un’area di 317 ettari, ben 37 edifici storici hanno potuto tornare alla vita. Alcune strutture saranno completate per la fine del 2018, altre sono già state messe a lucido. Date un’occhiata alle immagini del prima e dopo che ci sono qui sotto: non sono mai stati così belli.
Arco dell’Ingresso Nord
Costruito nel 1939 seguendo il progetto dell'architetto sovietico Leonid Poljakov, l’arco in passato costituiva l’ingresso principale del VdnKh. Nonostante avesse più di 80 anni, non era mai stato restaurato: i suoi elementi costitutivi si erano consumati, andando a danneggiare alcune parti interne ed esterne. Nel 2016 e nel 2017, però, è stato rimesso a nuovo ed è tornato a risplendere della sua gloria passata. Gli operai hanno rinforzato le mura e la parte in mattonI, ricreato la struttura portante in metallo, sostituito il tetto e rifatto tutto l’impianto elettrico. La decorazione, la stuccatura e i rilievi sono stati tutti rimessi a nuovo. Sulla facciata dell’arco si possono vedere quattro rilievi ben scolpiti, mentre le mura sono state decorate con gesso, che può resistere decenni senza alcuna manutenzione particolare.
Padiglione n. 1, il “Centrale”
È un edificio alto 97 metri con in cima una spirale che termina con una stella. È uno delle attrazioni più importanti del VdnKh. Il padiglione n.1, detto il “Centrale”, venne costruito nel 1954 e raccoglieva tutti i traguardi più importanti della storia dello Stato sovietico. Costituito da nove sale decorate con marmo artificiale che ospitavano sculture e dipinti, ha ritrovato il suo aspetto originario dopo un lungo lavoro compiuto sulla facciata esteriore nel maggio 2018. Nel corso di sei mesi i restauratori hanno eliminato lo sporco, ricostruito i bassorilievi, rimesso a nuovo la stella d’oro, la spirale e le altre decorazioni.
Padiglione n. 34, “Spazio”
Dal momento della sua fondazione, nel 1939, questo edificio monumentale ha conosciuto molte trasformazioni. Era la struttura più grande e meno convenzionale di tutto il VdnKh. In origine somigliava molto a un enorme hangar dentro cui venivano ospitati macchinari agricoli di ogni genere. Vi si trovavano trattori, mietitrebbia e camion. Nel 1954 venne ricostruito e assunse un look più moderno: crebbe fino a 75 metri di altezza e fu dotato di una cupola di due piani. Negli anni dell’Unione Sovietica ospitava mostre sui progressi del Paese nel settore agricolo e nell’esplorazione spaziale: e proprio questa seconda funzione era quella che lo rendeva una delle attrazioni più importanti di tutto il VdnKh.
Negli anni Novanta, come tutti gli altri edifici del complesso, fu dimenticato e utilizzato come mercato per la vendita di ortaggi e piantine. Nel 2017 e nel 2018 è stato rinnovato completamente fino a ritrovare il suo aspetto del 1954. “Questo edificio è salvo, ora”, ha scritto il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin nel gennaio scorso. “Abbiamo restaurato le decorazioni, la cupola in vetro – un pezzo unico – e riportato il lampadario d’oro dalla forma di stella del Cremlino alla sua collocazione originaria”.
Ufficialmente il padiglione ha aperto nello scorso marzo per ospitare il Centro Spaziale e dell’Aviazione, il più grande complesso museale del Paese e un progetto che unisce il governo di Mosca, il VdnKh, Roscosmos Corporation, e il settore militare del Paese. Con un’area di 15mila metri quadrati ospita oltre 120 esemplari del mondo dell’aviazione e dell’ingegneria spaziale, mai messi in mostra in precedenza.
Padiglione n. 84, la “Casa della Cultura”
Luogo di incontro per concerti, spettacoli, feste per bambini ed eventi caritatevoli, il Padiglione n. 84 non ha mai cambiato la sua anima: è sempre stato uno dei centri di divertimento principale del parco. Lo si potrebbe definire un “classico esempio di architettura sovietica degli anni Quaranta e Cinquanta”, cioè un edificio con un portico esterno, ispirato alle ville italiane progettate da Andrea Palladio.
Nonostante fosse in decadenza da anni ha ritrovato lustro nel dicembre 2017, quando è stato riaperto dopo una intensa opera di restauro. I lavori hanno incluso il rinnovamento del tetto della facciata e della decorazione, lo stucco degli interni e degli esterni, le porte, gli oggetti in legno e anche un aggiornamento dei sistemi ingegneristici dell’edificio in generale, oltre che un rinnovamento della zona circostante, con tanto di pista da ballo e palcoscenico. Ora “La Casa della Cultura” continuerà a ospitare eventi di carattere sociale e culturale e opererà come centro educativo.
Padiglione n. 62, “La protezione della Natura”
Costruito nel 1954 per mettere in mostra i materiali da costruzione prodotti in Unione Sovietica, il Padiglione n. 62, con il tempo ha cambiato lentamente la sua funzione. Nel 1956 ha ospitato la mostra “Energia Nucleare per Obiettivi Pacifici”, dal 1964 al 1966 ha messo in mostra i risultati dell’industria leggera sovietica, più tardi ancora è diventato una piattaforma per promuovere l’opera della Società di tutte le Russie per la protezione ambientale. Nel 2016 e nel 2017 questo vecchio e diroccato edificio ha subito una forte restaurazione interna e si è preparato a ospitare un nuovo occupante: il Centro internazionale del Balletto. Se il layout spaziale originale e le decorazioni in gesso sono rimaste intatte, gli operai hanno messo mano agli interni per adattarli alla loro nuova funzione. Ora il padiglione può vantare due sale molto spaziose con finestre panoramiche e soffitti alti sei metri decorati con stucco. In più ci sono spogliatoi separati.
Padiglione n. 16, “Idrometeorologia”
Come per ogni altro edificio del VdnKh, il nome non è casuale. Proprio dietro questo padiglione si trova una stazione meteorologica, in funzione del 1940. Il padiglione n. 16 è stato costruito nel 1954 e ha funzionato per molti anni come museo: tutto ciò che aveva a che fare con le previsioni del tempo trovava un posto qui. Si poteva scoprire come venivano fatte, come il tempo avrebbe influito sull’agricoltura e, addirittura, avere accesso a previsioni immediate da una macchina automatica. Se gran parte della mostra non ha potuto sopravvivere fino a noi (purtroppo), questo edificio ha conosciuto nel 2016 e nel 2017 un profondo restauro. Tra le altre cose hanno riportato la torre al suo aspetto originale: ne hanno rafforzato le fondamenta, sostituito il tetto, cambiato le finestre in vetro piombato del primo piano e la vetratura della torre. In più hanno restaurato la scala a pioli in granito che porta al secondo piano. Ora l’edificio ospita mostre di arte contemporanea e un centro informazioni dove i turisti possono venire ragguagliati sugli eventi del VdnKh, comprare biglietti, prenotare escursioni o procurarsi souvenir.
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