La stella rossa a cinque punte è diventata uno dei principali simboli sovietici poco dopo la presa del potere dei bolscevichi. Il rosso era il colore del comunismo e della Rivoluzione, e le cinque punte simboleggiavano l’unità del proletariato nei cinque continenti.
Sorprendentemente, le stelle sono state installate sulle torri del Cremlino solo nel 1937, ben vent’anni dopo la Rivoluzione. Prima, le aquile a due teste, simbolo dell’Impero russo, avevano continuato a far la guardia su Mosca.
Lenin parlò spesso della “necessità” di smantellare le aquile, ma per vari motivi questo non fu fatto. Non ebbe così la fortuna di vedere questo cambiamento durante la sua vita (morì il 21 gennaio del 1924).
I simboli zaristi furono tolti verso la metà degli anni Trenta. Le autorità decisero che le aquile non avevano valore storico o culturale e la tradizione secolare fu eliminata.
Smantellare le aquile sulle torri del Cremlino non fu comunque un compito facile. Fu addirittura necessario progettare delle gru speciali e montarle sui piani superiori delle torri.
Dopo due settimane di lavoro, le aquile furono abbattute e poi fuse in enormi forni. Nuove stelle decorate con oro e pietre semipreziose furono installate al loro posto. Tuttavia, polvere, sporcizia e fuliggine dell’aria di Mosca presto sbiadirono il loro aspetto lucido.
Nel 1937, le torri del Cremlino furono decorate con le stelle rubino, le stesse che si possono vedere ancora oggi. Alla base di ognuna è stato montato un cuscinetto, in modo che gli enormi oggetti, ognuno del peso di una tonnellata, possano ruotare a seconda del vento.
Le nuove stelle sono davvero brillanti. In ognuna sono state installate lampade appositamente progettate con doppio filamento. Quindi se uno di essi si fulmina, la lampada continua a far luce. Le stelle vengono lavate ogni cinque anni. Le attività di manutenzione ordinaria avvengono ogni mese e quelle di manutenzione straordinaria ogni otto anni.
Le stelle del Cremlino sono state spente solo due volte. Durante la Grande Guerra Patriottica, per non far individuare l’obiettivo dagli aerei nazisti. E la seconda volta nel 1998, quando il regista russo Nikita Mikhalkov chiese un permesso speciale per disattivarli in modo da poter filmare una scena del suo film “Il barbiere di Siberia” nel Cremlino.
Le stelle del Cremlino sono tra i pochi simboli sovietici che non sono scomparsi con l’Urss dal centro di Mosca. Il loro destino rimane tuttavia un argomento di dibattito, perché alcuni, tra cui la Chiesa Ortodossa Russa, vorrebbero reinstallare le aquile. Altri sostengono invece che le stelle sono ormai un simbolo essenziale del patrimonio storico e iconografico russo. Solo il tempo deciderà il loro destino. E coi come la vedete?