Come e perché Napoleone inondò la Russia di denaro contraffatto

Nel 1812, l’imperatore dei francesi fece stampare, secondo varie fonti, da 6,5 ​​a 25 milioni di rubli russi falsi in banconote. In tal modo voleva far crollare l’economia russa al momento dell’invasione. Ma come andò a finire?

Stampato a Parigi

In Guerra e pace, Lev Tolstoj descrisse vari ordini di Napoleone, incluso quello di consegnare il prima possibile le banconote russe contraffatte preparate per limportazione in Russia. E questa non è una fantasia dello scrittore. In effetti limperatore dei francesi usava questa tattica non per la prima volta: prima dellinvasione dellImpero russo, su suo ordine erano già state coniate le monete prussiane e stampate le banconote inglesi e austriache.

Napoleone Bonaparte nel 1806

Secondo una versione, una tipografia parigina, gestita dal fratello dellassistente di Napoleone, Monsieur Fen, aveva iniziato a stampare il denaro russo contraffatto poco prima dellinvasione. Le matrici di stampa furono realizzate dallincisore Jean Lallier: in un mese fece settecento tavole del genere. Nessuno sapeva della loro impresa tranne il capo del dipartimento del Ministero della Polizia, Charles Desmarais. Si lavorava in modo industriale: si stampavano i falsi, li si gettava sul pavimento sporco e li si spiegazzava in modo che diventassero come il denaro già in circolazione.

Secondo unaltra versione, a Parigi fu stampata solo una parte dei falsi, e poi la tipografia si trasferì a Varsavia e Wilno (lattuale Vilnius) per essere più vicina al territorio nemico.

Le banconote falsecaricate su 34 carri, insieme allesercito napoleonico, finirono in Russia. I francesi progettavano di utilizzare questo denaro per pagare cibo e alloggio ed erano pronti a stampare nuovi falsi. C’è una leggenda secondo cui gli starovery (Vecchi credenti) di Mosca salutarono Napoleone come un liberatore: per questo lui regalò loro una tipografia da campo. E i "rubli" presumibilmente iniziarono a essere prodotti nel villaggio di Preobrazhenskoe.

Qualità troppo perfetta

Solo le persone molto attente potevano capire che si trattava di un falso. Peraltro, la qualità di quelle banconote era migliore rispetto a quella delle banconote vere. In primo luogo, la carta aveva unelegante tonalità blu e, in secondo luogo, erano stampatcon macchinari più moderni, e in tal modo sui falsi si poteva notare il posizionamento più uniforme del testo, lo stampaggio in ​​rilievo e la bontà delle filigrane. I francesi migliorarono persino il sigillo del funzionariocon una crepa appena percettibile, che veniva apposto sul vero denaro russo, e utilizzavano unincisione invece di una firma vera.

Vista sul Cremlino di Mosca dal Kamennyj most (ponte)

I falsari furono traditi dalle diciture: loro non conoscevano il russo, quindi non si accorsero nemmeno della confusione nelle lettere. Per loro non era un grande problema che ci fosse scritto Spiridot invece di Spiridon. E neppure perché al portatore della banconota staPalebisogna pagare 25 rubli in moneta circoNante.

Uno a quattro

La cosa più sorprendente è che gli ufficiali dellesercito francese ricevevano i loro stipendi nelle stesse banconote false. E cercavano di sbarazzarsene il più presto possibile, scambiandole con oro e argento. Inoltre, i francesi aprirono un cambiavalute vicino al ponte Kamennyj a Mosca, dove le banconote da cinque rubli venivano vendute al prezzo di un rublo dargento.

In rosso sono evidenziati gli errori commessi dai falsari francesi nel riprodurre le scritte in russo

Tuttavia, anche coloro che acconsentivano di vendere loro il foraggio chiedevano di pagare con monete, non con banconote. La carta moneta risentiva troppo delle fluttuazioni del mercato finanziario: nel 1797 una banconota da un rublo veniva scambiata per 75,5 copech(centesimi) in argento. Paolo I ordinò addirittura la distruzione dellintera scorta esistente di denaro cartaceo: circa 5 milioni di rubli furono gettati nel fuoco. Neanche la rifusione dei preziosi servizi reali in monete dargento non servì a nulla. Linflazione in Russia continuava a galoppare e allinizio della guerra il rublo in banconote valeva a stento 25 copeche.

Una cassa reggimentale di falsi

Si ritiene che durante la sua ritirata dalla Russia Napoleone abbia ordinato la distruzione del denaro contraffatto che non era ancora stato messo in circolazione. Ma i falsi già a disposizione continuarono a circolare anche dopo la guerra. Dal 1813 al 1817 ne furono trovati per un valore di oltre 5,5 milioni di rubli. Ed è impossibile conteggiare quanto restò a circolare e finì semplicemente nelle mani dei residenti del Paese. Nel primo anno dopo la guerra, oltre al denaro vero, le banche persino accettavano il denaro falso. Le napoleonovki(banconote napoleoniche) furono trovate addirittura nelle casse dei reggimenti delle truppe russe di ritorno dalla Francia: circa 300 mila su 1,5 milioni di rubli si rivelarono falsi.

Mercatino per le vie di Mosca

Il tasso di cambio dei rubli cartacei continuava a flettere: nel 1815 era di 20 centesimi dargento. Il ministro delle Finanze Dmitrij Gurjev propose un piano di salvataggio: sostituire le banconote e creare unimpresa che sarebbe statalunica a stampare il denaro. Così nel 1818, con decreto di Alessandro I, apparve l’“Ekspeditsija Zagotovlenija Gosudarstennykh bumag; il Distaccamento per la preparazione delle carte di Stato: emetteva la carta moneta per tutti i territori dellImpero russo, ne elaborava il design, creava la carta e stampava le banconote.


LEGGI ANCHE: Perché i primi rubli sovietici avevano le scritte (con refuso) in italiano?

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie