Indirizzo: Sadovaja-Spasskaja ulitsa (via), 21
Anni di costruzione: 1947-1953
Che cosa c’è dentro: complesso residenziale, blocco amministrativo, ingresso della metropolitana
Le fondamenta del grattacielo sono state poste nel 1947 in occasione dell’ottocentesimo anniversario di Mosca, come per le altre Sette Sorelle. E la posizione dell’edificio non è stata scelta casualmente.
“Krasnye Vorota” (la “Porta Rossa”), arco di trionfo in stile barocco risalente al 1709, eretto in onore dellla vittoria nella Battaglia di Poltava su ordine di Pietro il Grande. Il monumento storico fu demolito nel 1927. Stesso destino ebbe la seicentesca Chiesa dei Tre Santi
Carl FischerNel XIX secolo quest’area ospitava la casa del poeta russo Mikhail Lermontov e la Chiesa dei Tre Santi, dove era stato battezzato. E fino al 1927 qui ci fu un grande arco chiamato “Krasnye Vorota” (“Porta Rossa”), dedicato alla vittoria dell’esercito russo nella battaglia di Poltava. Il monumento fu abbattuto per costruire la grande piazza, chiamata ancora oggi “Lermontovskaja” in memoria del poeta, mentre il grattacielo staliniano fu chiamato “palazzo sulla piazza Krasnye Vorota” per l’arco che sorgeva in quel punto.
Il progetto implicava la presenza di un ingresso della metropolitana all’interno dell’edificio, una “sfida” che nessuna delle altre Sette Sorelle aveva dovuto superare. Gli architetti Aleksej Dushkin e Boris Mezentsev avevano capito sin dall’inizio che unire un grattacielo a un ingresso per la metro sarebbe stato un compito molto arduo, visti i terreni instabili di Mosca e le vibrazioni. Il tutto era ulteriormente complicato dalla necessità di costruire le due parti in contemporanea, laddove invece si era soliti realizzare prima la struttura sotterranea e poi l’edificio sovrastante. Ma la direzione dei lavori non aveva intenzione di “perdere” il tempo che sarebbe stato necessario dedicare a questa procedura (un anno e mezzo) e si è lanciò in un incredibile esperimento.
Il Grattacielo di piazza Krasnye Vorota poco dopo la costruzione. In passato fu noto anche come Torre del ministero dell’Industria pesante e Torre del ministero dei Trasporti, perché ospitò questi dicasteri sovietici
Arkadij Shaikhet/MAMM/MDF/russiainphoto.ruLEGGI ANCHE: Perché in Urss costruivano stazioni della metropolitana dentro gli edifici residenziali?
Iniziati gli scavi della metropolitana, gli operai si accorsero che lo spazio ricavato si riempiva subito di acque sotterranee. Inoltre, bisognava costruire le fondamenta del grattacielo nelle immediate vicinanze del futuro atrio della stazione. Gli ingegneri trovarono quindi un’insolita soluzione: congelare le acque sotterranee fino al completamento dei lavori dell’edificio.
Un corridoio della stazione della metropolitana Krasnye Vorota della linea 1 (rossa). Inaugurata nel 1935, dal 1962 al 1986 ebbe nome “Lermontovskaja” in onore dello scrittore Mikhail Lermontov. C’è ancora un suo busto di Lermontov al termine della banchina
V. Pavlov/SputnikFurono così scavati 230 pozzi profondi 27 metri e in essi vennero calate speciali sonde in cui veniva pompato cloruro di calcio per mantenere tutte le acque sotterranee nel cantiere alla temperatura di -20 °C. Ciò però causava un rigonfiamento del terreno e una variazione del suo volume, dovuta al passaggio dell’acqua allo stato solido. Dushkin e Mezentsev dovettero quindi calcolare questo fattore, e costruire inizialmente il grattacielo con una certa pendenza, affinché non crollasse al momento dello scioglimento del ghiaccio sottostante e della riduzione del volume del terreno, che avrebbe provocato uno spostamento del centro di gravità. Nel 1950 le acque iniziarono a scongelarsi e l’edificio assunse, per azione del suo stesso peso, la posizione corretta.
Le porte d’ingresso della stazione della metropolitana “Krasnye Vorota” al piano terra del grattacielo staliniano
Legion MediaIl grattacielo raggiunge, compresa la guglia, l’altezza di 138 metri, e ha 24 piani. Le rifiniture esterne sono state realizzate con i materiali più costosi e di qualità, quali il calcare naturale e il granito rosso, come si addiceva agli ambiziosi progetti di epoca staliniana. Gli interni, invece, sono molto più modesti rispetto agli altri grattacieli. Nell’atrio principale non sono stati usati né il granito né il marmo, bensì l’acciaio inossidabile per motivi di praticità, mentre le decorazioni (tra cui soprattutto i pannelli decorativi per le pareti e il soffitto) sono del tutto assenti.
Sul grattacielo è riprodotto anche lo stemma di Stato dell’Unione Sovietica: la falce e martello sul mondo
Legion MediaIn compenso, gli appartamenti, così come quelli degli altri grattacieli, disponevano delle tecnologie all’epoca all’avanguardia, tra cui frigoriferi, mobili da incasso, lavelli con tritarifiuti. Era anche presente un avanzato sistema di ventilazione e filtraggio dell’aria dalla polvere, mentre la temperatura all’interno dell’edificio era regolata in base al periodo dell’anno.
Vista aerea del Grattacielo di Krasnye Vorota, il più basso tra le Sette Sorelle di Stalin, con i suoi 138 metri (guglia compresa)
Legion MediaAttualmente la società Transstroj occupa la maggior parte dei locali del grattacielo, mentre in uno dei piani è stato costruito il ristorante “Lermontov”: gli abitanti di Mosca possono ancora ricordare dove fosse la casa del poeta. La fermata della metro “Krasnye Vorota” funziona tutt’oggi e vi si può accedere dall’edificio, così come prevedeva il progetto iniziale.
Sulla sommità della guglia c’è, come di consueto, una stella, simbolo del potere sovietico
Timur Venkov (CC BY 3.0)LEGGI ANCHE: Sette sorelle di Stalin: l’Edificio residenziale in piazza Kudrinskaja, l’unico con il bunker (FOTO)
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